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Pasqua, a Rufina torna lo Scoppio del Carro: cosa prevede la tradizione

Alla mezzanotte del sabato di Pasqua, a Rufina la notte si colorerà dei colori dei fuochi d’artificio esplosi dalla celebre “Berta”

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I volontari dell'Associazione Scoppio del Carro all'opera nella realizzazione del Carro I volontari dell'Associazione Scoppio del Carro all'opera nella realizzazione del Carro © Fotografo Alessandro Rucci
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Come da tradizione, alla mezzanotte del sabato di Pasqua, nella piazza principale di Rufina davanti alla chiesa di San Martino, la notte si colorerà dei colori dei fuochi d’artificio esplosi dalla celebre “Berta”. Per l'occasione piazza Umberto I sarà interdetta alla circolazione (divieto di sosta e transito) dalle 19:00 del 30 marzo alle 03:00 del 31.

“Lo scoppio del carro è una tradizione molto sentita nella nostra comunità. Un tempo, il perfetto funzionamento di questo particolare marchingegno annunciava un’annata di buon raccolto. Oggi rimane il bellissimo spettacolo di fuochi e colori che illumina la notte del Sabato Santo e i primi istanti del giorno di Pasqua. Ringraziando i volontari che ogni anno si dedicano per mantenere viva questa nostra bellissima tradizione, invito tutti i rufinesi a partecipare per mantenere vivo un rituale che ha caratterizzato la nostra città per lungo tempo”,  spiega il sindaco di Rufina Vito Maida. 

Cosa prevede la tradizione dello Scoppio del Carro

Il rituale dello scoppio del carro ha inizio con un razzo camuffato da colombina che, percorrendo un cavo dalla sommità della chiesa al carro, incendia la miccia che innesca le luci e i fuochi d’artificio contenuti nel carro.

La tradizione nasce negli anni trenta del novecento, quando alcuni cittadini rufinesi il giorno precedente la Pasqua inventarono lo scoppio di un marchingegno rudimentale chiamato Berta, come l’attrezzo che i fabbri usavano per schiacciare le barre di metallo incandescente. Issata sugli alberi della piazza, la Berta veniva fatta cadere a terra su dei petardi ricavati dalle capsule dei fiaschi di vino, provocando scoppi fragorosi udibili in tutto il paese.

Il rituale, interrotto durante la seconda guerra mondiale, si è trasformato ufficialmente in Scoppio del Carro con la sistemazione dei petardi su un carro da buoi a due ruote, decorato con frasche e foglie d’alloro che conserva il nome di “Berta”.

Con gli anni, il rituale si è arricchito ma non ha mai smarrito lo spirito originale.
 

 

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