Il periodo del lutto che segue a una perdita significativa è sempre un momento doloroso difficilmente tollerabile ed esprimibile con le sole parole, sconvolgente e destabilizzante. Spesso prevale la voglia di raggomitolarsi su stessi e tagliare fuori il resto del mondo. L’ abitazione è vuota e fredda…tutto ci ricorda costantemente la nostra perdita, mentre noi ci inabissiamo nel silenzio di un dolore che non trova sfogo né significato. il processo del lutto è naturale e fisiologico e non va patologizzato senza motivo, ma è positivo poterne facilitare in qualche modo l’elaborazione.
Ognuno di noi è diverso e reagisce in maniera diversa alle perdite e al dolore; quindi, è necessario trovare la strategia adatta a quello specifico individuo che sta attraversando un periodo di lutto. Chi ama gli animali può trovare efficace adottare un cucciolo per alleviare i sintomi di una solitudine pervasiva. Secondo alcuni ricercatori americani chi possiede un animale domestico mostra, infatti, un minor numero di sintomi depressivi e di isolamento sociale di coloro che non ne hanno.
Doversi prendere cura di un altro essere vivente che ha bisogno di noi e delle nostre costanti attenzioni, può riattivare la motivazione e dare un senso alle nostre giornate divenute vuote. Chi ha sempre avuto animali domestici sa quanto affetto possano offrire i cuccioli di varie specie. Doversi occupare attivamente benessere di un animale torna a far scorrere il tempo, spezzando quell’immobilità congelata in cui il dolore ci aveva precipitati.
Ormai da tempo sono noti i benefici della pet therapy (Interventi Assistiti con gli Animali) come terapia non farmacologica a supporto di altri interventi e trattamenti in diversi ambiti sanitari: non c’è niente di strano, dunque, a considerare che una costante interazione con uno o più animali domestici possa facilitare il ripristino di una sorta di “normalità” quotidiana dopo la morte di una figura significativa, ristabilendo, inoltre, una certa routine in grado di rendere nuovamente le giornate “ordinate”, anche quando non si tratta di un intervento “formale” erogato da uno specialista.
Da sottolineare che gli animali non fanno soltanto compagnia, ma si affezionano a noi, risvegliando in questo modo, il nostro affetto e la nostra cura verso di loro (dobbiamo fornirgli il cibo, tenere pulite le lettiere, portarli fuori, giocare con loro ecc.). Possono anche diventare interessante oggetto di conversazione con gli altri, agevolando indirettamente la ripresa delle relazioni umane che si erano interrotte nel periodo successivo al decesso.
Altri effetti benefici che è possibile ottenere dal prendersi cura di un animale, attestati da ricerche scientifiche, riguardano la riduzione dell’ansia e dello stress, l’abbassamento della pressione sanguigna e del battito cardiaco. Infine, il contatto con un animale domestico aumenta la quantità di neurotrasmettitori come la dopamina e le endorfine, che sono il fondamento delle emozioni piacevoli che proviamo.
Articolo di Linda Savelli
Dott.ssa in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità
Sitografia di riferimento:
www.stateofmind.it/2019/09/lutto-animali-domestici/
www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/p/pet-therapy