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"Piano per la sicurezza Firenze". La montagna ha partorito un topolino?

Scalia che come lui stesso afferma si era ripromesso di non occuparsi più di certe questioni questa volta non ce l'ha fatta e si è sfogato...

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Intervento polizia di stato - foto di repertorio Intervento polizia di stato - foto di repertorio © Polizia di Stato
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All'indomani del "piano per la sicurezza di Firenze" redatto dopo il Cosp di ieri a cui hanno fatto seguito le speranze per un primo passo del coordinamento dei comitati dei cittadini (articolo qui) ma la netta realtà dei fatti raccontati dal sindacato di Polizia (articolo qui) a prendere posizione è anche uno dei massimi esperti nazionali ovvero Renato Scalia che ha lavorato nella Polizia di Stato ricoprendo incarichi alla DIGOS e alla Direzione investigativa antimafia e attualmente consulente della Commissione parlamentare antimafia e componente dell'Ufficio di presidenza della Fondazione Antonino Caponnetto.

Scalia che come lui stesso afferma si era ripromesso di non occuparsi più di certe questioni questa volta non ce l'ha fatta e si è sfogato sui social così.
"Mi ero ripromesso di non occuparmi più di certe questioni. Questa volta non posso farne a meno. "Pattuglie a piedi" per risolvere il problema della zona di via Palazzuolo a Firenze.
Quindi l'uovo di colombo sarebbe il ripristino di una sorta di poliziotto di quartiere. Già, il tanto vituperato poliziotto di quartiere, quello che cercava di fare anche polizia di "prossimità". Altro pilastro scomparso, da anni, dai radar.
Passo e chiudo. Torno ad occuparmi di quisquillie e pinzillacchere."


 

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