Posta abbandonata nel bosco. Nexive spiega © n.c.
In merito al ritrovamento di corrispondenza gettata in un bosco a Grezzano arriva in redazione la nota della ditta Nexive, che spiega:
In merito al ritrovamento di corrispondenza avvenuto lo scorso 5 Giugno sulle colline di Grezzano, Nexive, primo operatore postale privato in Italia, informato fin da subito dei fatti, intende innanzitutto scusarsi con la cittadinanza per il grave episodio ed assicurare che la corrispondenza indebitamente sottratta è stata tempestivamente recuperata e, ove possibile, reimmessa nel ciclo di recapito. L’azienda, che in questa vicenda è parte lesa, si è messa subito a disposizione delle Forze dell’Ordine, ha individuato e querelato il responsabile del gesto e aperto una contestazione con il partner responsabile del territorio. Nexive ha inoltre provveduto ad informare tempestivamente i clienti/mittenti, indicando con precisione quali buste erano state sottratte e consentendo quindi di procedere a nuovo invio ove necessario. Nexive in questi mesi si è impegnata a rinforzare i controlli che già regolarmente svolge per garantire anche in Toscana gli standard di efficienza che contraddistinguono il suo operato a livello nazionale e a rafforzare la propria presenza sul territorio, aprendo nuovi punti e potenziando il numero di addetti al recapito (+25%). L’azienda resta a disposizione dei cittadini per raccogliere segnalazioni circa eventuali problematiche relative al servizio di recapito. Tutte le modalità di contatto del nostro Servizio Clienti (live chat, telefono, social caring) sono indicate sul sito www.nexive.it. Ufficio Stampa Nexive



Nonnobeppe
Mi dispiace per chi ci lavora ma invier ad ogni azienda con i quali ho rapporti (Enel, gas, luce, banche, telefonia,....) una lettera di diffida. Non intendo mai pi ricevere corrispondenza da loro.
Piero
Uno dei tanti esempi che il demandare ai privati i servizi solitamente resi dalle istituzioni pubbliche, non affatto POSITIVO. Esempio principe e massimamente significativo, il passaggio dai Comuni a, inizialmente, Consiag e poi Publiacqua, della gestione dell'acqua potabile. Chi ne ha tratto vantaggio, smessa la fascia tricolore,siede adesso in CdA.