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Premio Campana a Luciano Giovannini con l'opera "Espresso 1486 Italicus"

Si aggiudica il primo premio con un opera dedicata a Silver Sirotti il ferroviere perito nella tragedia dell'Italicus

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Locandina del concorso Locandina del concorso © Marradi Free News
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Si è svolto oggi 24 settembre alle ore 11 la premiazione della 9^ Edizione del Concorso Nazionale Letterario Dino Campana e del 4° Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” a Marradi.

Con l’opera Espresso 1486 Italicus, Luciano Giovannini di Roma vince il Premio Letterario Dino Campana, davanti a Monia Casadei di Cesena con l’opera Vieni a cercarmi dentro una fessura. Terza classificata Grazia Ciampaglione di Modigliana (FC) con l’opera Chiedimi.

Alla Premiazione della nona edizione del Premio è abbinato il 4° Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” voluto da Opera In-Stabile. La Giuria tutta al femminile: dott. Raffaella Ridolfi (Presidente); dott. Marzia Leoni; Soprano dott. Federica Balucani; M’ Contrabbassista dott. Barbara Betti; M’Pianista dott. Monica Pacchioni, M’ dott. Concita Anastasi Compositrice e direttore d’orchestra ha scelto unanimemente di assegnare il premio per il 2022 all’opera “Espresso 1486 Italicus” di Luciano Giovannini.

La nona edizione del prestigioso premio nazionale torna a Marradi città natale di Dino Campana in occasione del 90° anniversario della morte del Poeta, dopo gli eventi di Palazzuolo Sul Senio Piazza Alpi 2021, Faenza Palazzo Manfredi 2020, Modigliana 2019, Marradi “Centro Enrico Consolini” 2018, Borgo San Lorenzo “Villa Pecori Giraldi” 2017, Brisighella “L’Infinito” 2016, Firenze Palazzo Panciatichi 2015 e Caffè letterario “Le Giubbe Rosse” nel 2014.

Gli autori che hanno risposto a questo Concorso nazionale per il 2022, riservato a liriche edite e inedite, sono stati 55 provenienti dalla Emilia Romagna 12, Toscana 10, Veneto 8, Lombardia 6 Piemonte, Sicilia, Lazio e Marche 3, Campania, Calabria e Liguria 2, Friuli Venezia Giulia 1.

A seguire l'opera vincitrice del concorso:

Espresso 1486 Italicus

A Silver Sirotti, il ferroviere che il 4 agosto 1974 ha sacrificato la propria vita nel tentativo di salvare i passeggeri dell’espresso 1486, meglio noto come Italicus.

Io son ferroviere e vedo le case passare come gli alberi, le macchine e il mare. Non sapevo che sarei morto
in questo giorno d’agosto
tra i campi di grano
e i mille ordinati filari.
No. Non lo sapevo.
Non lo sapevo quando il treno
fu rapito da fiamme e da pianto.
La notte calò improvvisa nel cielo
che pian piano stava volgendo al tramonto.

Io son ferroviere e vedo le case passare come gli alberi, le macchine e il mare.

Quanto coraggio ci vuole a non avere coraggio ad essere fermi quando l’odio t’inchioda le ali sulle pareti di un grigio destino
ma io non ci misi neppure un secondo
ed entrai nel vagone vicino.

Io ero ferroviere e amavo tanto viaggiare quanto mi mancano le case, le macchine e il mare.

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