Premio Campana. Cronaca della premiazione © n.c.
Per un giorno Marradi torna ad essere capitale culturale e la cerimonia della Premiazione della V edizione del Premio “Dino Campana” on line diventa un omaggio straordinario a Dino Campana e ad Enrico Consolini. Ecco quanto riceviamo dagli organizzatori:
Dopo Michele Toriaco, nel 2014 alle Giubbe Rosse e Elena Faralli nel 2015 a Palazzo Panciatichi Firenze, G.Battista Zambelli a Brisighella nel 2016 e Giulia Berti nel 2017 a Villa Pecori Giraldi Borgo San Lorenzo, il testimone è passato a Marradi a Emanuela Dalla Libera vincitrice dell'edizione del 2018. Pubblico attento e numerosissimo, poeti intervenuti da molte città, interventi di alto profilo, alla giornata conclusiva del Premio Nazionale letterario, “La Poesia ci salverà”. Fra i presenti insieme ai vincitori: Emanuela Dalla Libera, Ubaldo Bitossi e Grazia Ciampaglione, la vedova di Enrico Consolini, Nara ed i nipoti Federico e Fiorenza, il sindaco di Marradi Tommaso Triberti e l'assessore alla cultura Vittoria Mercatali. Dopo l'introduzione ed il saluto della Presidente del Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”, Mirna Gentilini è stato il Presidente della Giuria, Rodolfo Ridolfi, a tracciare il ricordo di Enrico Consolini, in occasione del trentesimo anniversario della sua scomparsa che coincide con il 30° anniversario da quando a Marradi si costituì il 26 novembre, promosso da Enrico Gurioli, il comitato fondatore del Centro Studi (Presidente Franco Scalini) che il 28 dicembre del 1988 approvò lo Statuto che il sindaco Ridolfi aveva scritto e che fu recepito con l'atto costitutivo redatto dal notaio Giannantonio Pennino e registrato in Rimini il 24 marzo 1989. Nel suo intervento Ridolfi ha detto fra l'altro: “Enrico rimarrà, per tutti noi, una grande ed indimenticabile figura di intellettuale, uno studioso attento ed appassionato di Dino Campana a cui Marradi deve l’idea e la realizzazione del Premio letterario e tante altre iniziative culturali che lo fanno ricordare per la sua passione civile, per la sua riconosciuta intelligenza e per il suo impegno di Sindaco. Nel passato, da Presidente del Centro Studi Campaniani mi feci promotore della iniziativa editoriale di ripubblicare, in occasione del decimo anniversario della morte di Enrico, “Pancreas” Fantasie cosmiche , il lavoro giovanile di Consolini. Quella ristampa conteneva anche cinque importanti fogli inediti di poesie e prose di Enrico che la moglie Nara ci mise a disposizione. I fogli, scritti nel periodo 1984-1988, sono pagine letterarie e poetiche di ottima fattura e grande valore ed interesse, si ricollegano, in una armonica continuità artistica e letteraria, a Pancreas, ma sono anche la testimonianza della ulteriore maturazione della sensibilità dell’autore, della sua attenta conoscenza, dell’animo umano e dei sentimenti, del suo grande amore per la cultura e della sua compiuta visione del mondo. E’ sempre Campana il crocevia, quasi ossessivo, di Consolini che, meglio di ogni altro, sente ed interpreta quasi teatralmente. In Pancreas, chi ha conosciuto l'autore, ritrova la sua sottile ironia, le sue straordinarie doti oratorie e le contaminazioni culturali di Campana e di Whitman. Pancreas fu ed è un importante e prezioso documento “marradese” da conservare gelosamente. ll Sindaco Enrico Consolini, è stato, come Assessore alla cultura, un vero campione. Alla marradesità innata, al suo orgoglio di condividere l’aria, la luce, l’acqua ed il paesaggio che avevano ispirato Dino Campana, univa una conoscenza ed una cultura profonda che, insieme all’amore per la poesia, la letteratura, l’arte e la filosofia, ne facevano un intellettuale a tutto tondo. A Consolini sindaco Marradi deve, fra le tante iniziative culturali, quelle straordinarie del 1985 in occasione del centenario della nascita di Campana, che contribuirono a farci conoscere in Italia e nel mondo. Sul piano internazionale è Consolini che realizza l’incontro storico con la delegazione cinese guidata dal Sindaco di Nanchino e l’avvio della procedura del gemellaggio con la Francia che Enrico, insieme a Silva Gurioli, aveva immaginato con il Comune di Mézières città natale di Arthur Rimbaud. Il suo Premio letterario coinvolse importanti poeti, letterati, registi, attori studiosi e giornalisti di caratura nazionale ed internazionale. Ci piace ricordare il regista Sergio Miniussi che realizzò per la RAI un filmato memorabile, Giorgio Albertazzi, Paolo Pitagora, Anna Proclemer, Arnoldo Foà, Piera Degli Esposti, Mario Maranzana, Ugo De Vita, Bruno Zanin, Ugo Maria Morosi e fra gli scrittori e i giornalisti: Mario Luzi, Giorgio Luti, Aldo Rossi, Antonello Trombadori, Sebastiano Vassalli, Giorgio Saviane, Renzo Ricchi, Claudio Angelini, Giovanni Turchetta, Gabriel Cacho Millet, Claudio Marabini, Ruggero Orlando, Fiorenza Ceragioli, ed ancora lo psichiatra Agostino Pirella, il regista Luigi Faccini e tanti altri. Marradi in quegli anni visse una stagione assai felice di rilancio, di progettazione e realizzazione di infrastrutture e di ripresa turistica. Consolini volle il nuovo monumento ai Caduti affidandolo allo scultore Caetani ed il cenotaffio per Dino Campana al Cimitero Comunale, vicino al quale abbiamo voluto fosse collocata la tomba di Enrico scomparso tragicamente nel settembre del 1988. Era nato a Marradi in Via Tamburini il 29 marzo del 1945 da Maria Parrini e Renato Consolini; aveva frequentato le scuole elementari nell'edificio dove ci troviamo e l’avviamento professionale al “Lazzaretto”; si era diplomato all’Istituto agrario di Imola per poi conseguire la laurea in sociologia all’Università di Urbino nel luglio 1972 con una tesi sul “Sindacalismo rivoluzionario di Arturo Labriola” discussa con il Prof. Luciano Pellicani. Da buon dirigente regionale del Partito Socialista di Craxi andava fierissimo della sua tesi e del suo relatore. Ottimo disegnatore, famosi i suoi cavalli a matita, e straordinaria penna, fine dicitore con intonatissima e perentoria voce ci ha lasciato troppo presto. Il suo Pancreas lo scritto giovanile che Enrico fece stampare nel 1970, quando aveva appena 25 anni, è una importante testimonianza della sua personalità e contiene forti i segni delle sue radici, l’attaccamento alla famiglia e a Marradi. Mi ha sempre colpito in Pancreas “mio padre e mia madre” nella parte in cui Enrico chiosa le parole dolcissime di Garaudy “La morte è amore, l’amore che si prova quando stiamo per perdere il padre e la madre…” E dunque l’amore è perdita, perdita irreparabile dell’amore, anche senza coraggio Per questi motivi ci è sembrato opportuno dedicargli la V^ edizione del Premio “La poesia ci salverà” Con Enrico Consolini, avevamo parlato e progettato di costruire un Centro Studi Campaniani ed oggi, dopo trent'anni di attività, siamo orgogliosi di aver realizzato, in sua memoria, questa istituzione culturale di prestigio internazionale dove respiriamo parte del suo animo e della sua vita”. All'intervento di Ridolfi, prima della Premiazione dei vincitori, si sono uniti Massimo Scalini, Pape Gurioli, Giancallisto Mazzolini, Gianna Botti, Barbara Betti e Riccardo Monopoli che ha letto da Pancreas la lirica “mio padre e mia madre”. Con la canzone: “Ladra Poesia”, interpretata da Francesco Bejor, nipote di Mario Bejor autore nel 1943 del libro “Dino Campana a Bologna 1911-1916”, è calato il sipario sulla Premiazione. La giornata marradese si è protratta nel pommeriggio con la presentazione del libro “L'universo mondo dei canti Orfici” e altri studi di Costanza Geddes da Filicaia.