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Rovezzano: quel mostro di cemento incompiuto in riva d'Arno

Tanti chiedono e sono preoccupati per quella mega struttura incompiuta costruita a metà

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Il mostro di cemento in riva d'Arno Il mostro di cemento in riva d'Arno © facebook
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In tanti fiorentini da tempo, specie quelli che vivono a Firenze sud e amano passeggiare lungo l'Arno lontano da traffico da tempo ci segnalano questo mostro di cemento incompiuto che sorge la dove una volta era un pescheto circondato da campi, uno dei pochi rimasti in zona dopo la cementificazione dell'area Virgin, Otel e camping.
Potremmo soffermarci anche su questo tema, quanto mai d'attualità e sull'opportunità di cementificare e quindi impermealizzare la dov'erano campi e frutteti che fungenvano da "cassa di espansione" del fiume in caso di piene. 
Del resto l'area, come in un incredibile rovescio della medaglia, pochi metri prima, ovvero prima dell'altrettanto incompiuto (secondo il progetto originario) viadotto che conduce all'uscita di Firenze Sud intestato a Falcone e Borsellino è una continuità di luoghi cementificati abbandonati, pericolosi e occupati.
Subito dopo l'ex teatro tenda si trova infatti, ormai ridotto a pericoloso rudere fatiscente quello che era un gioiello dell'architettura liberty fiorentina.
L'ex deposito del tramvai occupato nell'indifferenza totale da molto tempo anche se pericolante é soggetto a un ipotetico piano di recupero, ma rimane abituale luogo di spaccio e di consumo di droga di cui vi abbiamo più volte documentato rischiando un'aggressione in diretta e da cui nel 2018 un soggetto, uscito dall'area violentò una ragazza. (articolo qui) 
Quell'area molto grande oggi è sempre lì fatiscente, pericolosa, pericolante e occupata nonostante un piano di recupero annunciato nel 2021 dall'allora assessore all'urbanistica Cecilia Del Re e mai realizzato (leggi qui).

Il dubbio quindi sul mostro di cemento rimasto a metà è che quella costruzione sia quella che (forse?) si doveva fare al posto dell'ex deposito del tramvai? Che ne è stato dei 500mila euro di monetizzazioni dovute dal privato che dovevano finanziare anche la completa riqualificazione e valorizzazione del giardino di via Venosta, il restauro delle scuole Gaetano Pilati e Benedetto da Rovezzano, la messa in sicurezza del padiglione 27 di San Salvi e l’installazione di nuove telecamere di sicurezza nella zona di Rocca Tedalda e villa Favard? 
Il dubbio che quel progetto sia stato spostato più in là, dopo il fallimento della trattativa con una concessionaria c'è dato che i vincoli delle belle arti creavano problemi. Che sia il nuovo store della catena di grande distribuzione che interessata a l'area dell'ex deposito del tram dato che la rampa per un parcheggio sul tetto della struttura farebbe pensare a questo?
A vedere le volumetrie e lo scheletro della struttura parrebbe di sì ma cosa non ha funzionato?
Perché siamo a cementificare poco più in la quando c'era un'area da recuperare che non è stata mai recuperata?
Perché il nuovo mostro di cemento, così vicino all'Arno è incompiuto?

Tanti interrogativi a cui vorremmo risposte. Nella speranza che nel frattempo l'Arno rimanga nel suo letto....

 

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