x
OK!Firenze

"Santa Maria Novella: dall’attesa del treno al corso di samba"

Nuova sala d’attesa sotterranea, nascosta e con poche sedute. Ma coi ritardi cronici esci ballerino esperto.

  • 92
Santa Maria Novella Santa Maria Novella © Fabu
Font +:
Stampa Commenta

Bei tempi quando Pupo cantava: “Firenze S. Maria Novella, è festa, per lui che va, per lei che resta, per un amore che ritornerà”.
Oggi, però, è difficile che l’amore ritorni: con i ritardi cronici dei treni, l’amore aspetta, aspetta, poi si stufa e se ne va.
E, già che aspetta, magari riesce a trovare, nei meandri dei sotterranei della stazione fiorentina, la nuova sala d’attesa.

Una sala sotterranea e nascosta, non segnalata e con poche sedute.
Un po’ come quelle bische clandestine nelle cantine dei bar di lusso.

Però c’è la toilette, e questa è una grande conquista. Perché, come cantava l’artista di Hong Kong Liu Dehua nel 1997 (incredibile ma vero):

“Dove c’è un cesso, lì è casa mia”.

La canzone si chiamava “Matong”, che in cinese significa proprio “gabinetto”.

In effetti, guardando la fotografia del nuovo ambiente di attesa di Santa Maria Novella, sembra di trovarsi in una sala da ballo dove insegnano samba, rumba e cha-cha-cha.

Chissà che, nell’attesa, i pendolari non possano usufruire di un corso di danze latino-americane.
Con i tempi biblici per prendere il treno, puoi entrare in stazione da perfetto impedito del ballo ed uscire che sei più bravo di Clara Nunes e Fernando Sosa.

Lascia un commento
stai rispondendo a