L’Esercito lascia gran parte degli spazi che occupa nel complesso monumentale di Santo Spirito, cuore e anima di tutto il quartiere di Oltrarno.
L’occasione è preziosa per riunire tutti i locali del convento, superando la divisione decisa nell’Ottocento, per farne un grande centro di vita artistica e culturale, non solo religiosa, e anche di generosa accoglienza per gli studenti universitari che non abitano a Firenze.
Con una operazione mai annunciata all’opinione pubblica e agli stessi frati agostiniani che da secoli gestiscono basilica e convento, con un bando di concorso al quale ha partecipato un unico concorrente gli spazi finora in uso alle forze armate sono stati invece assegnati a una società privata che intende farne una struttura per anziani, in parte come Rsa in convenzione e in parte come insieme di alloggi a pagamento per anziani autosufficienti, ma fragili.
Senza alcuna garanzia che il progetto risponda a necessità effettive, con il rischio che tutto poi si risolva in un business che sottrarrà al quartiere e alla città di Firenze un bene di grandissimo valore per l’interesse generale, mettendo in pericolo anche la permanenza dei frati.