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In ricordo di Roberto. La bella lettera della sua ex professoressa

Scrive la professoressa: "Ogni volta che mi capita di scrivere per ricordare qualche ex alunno che non c'è più, spero sempre sia l'ultima!"

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Roberto Frezza. Roberto Frezza. © Profilo Instagram robi_frezza473
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Un semplice ricordo vivo e vivido di Roberto Frezza! La bella lettera della professoressa Manuela Moscardi:

Mi piace pensare che stai correndo verso i campi verdi del cielo con il tuo sorriso e la voglia di arrivare al traguardo tra i primi: ai giusti viene riservato un posto speciale! Tu hai già conquistato il tuo posto speciale e rimarrai per sempre nel ricordo di chi ti ha conosciuto!

Ogni volta che mi capita di scrivere per ricordare qualche ex alunno che non c'è più, spero sempre sia l'ultima! Non si può tornare indietro nel tempo e recuperare la memoria di chi ci ha lasciato così presto senza provare una indicibile tristezza, riprendere in mano il filo che lega per sempre un insegnante ai "suoi" ex alunni senza sentire un grande dolore per la perdita prematura di un ragazzo nel fiore degli anni.

Ricordare Roberto equivale per me a ripescare, nonostante tutto, bei ricordi di scuola: giornate faticosissime ma intense, relazione difficile ma alla fine salda e solida, una gran voglia di fare dando il meglio di sé, decidere di stare dentro la classe usando bene la testa, facendo scelte importanti, vivendo a pieno ogni momento. Questo è stato Roberto e chi l'ha conosciuto come me nei tre anni alla scuola media di San Piero a Sieve non può che conservare un ricordo di lui molto preciso: Roberto è stato un ragazzo vivace, brillante, a volte noncurante delle regole, ma sempre pronto a riconoscere l'importanza di certi incontri che si possono fare nella scuola.

Appresa la notizia, mi è nuovamente comparso davanti il sorriso di Roberto, l'impeto che contraddistingue gli adolescenti e che ha animato le sue giornate di scuola; ricordo Roberto sempre pronto a interrogare il mondo, assai esigente nei confronti degli insegnanti perché si vuole capire chi si è, diventare super preparati e prontissimi per ciò che sarà.

Ripenso all'ultimo anno della scuola media: la sfida, il volere a tutti i costi raggiungere ottimi risultati: l'impegno c'è stato, la determinazione ha scandito quei giorni non troppo lontani nel tempo, la volontà di ferro di mettercela tutta per trovare una adeguata soddisfazione per sé, per la famiglia, per gli insegnanti.

Pensare a te Roberto equivale con una metafora ad entrare in un campo da gioco: tu hai un ruolo da protagonista assoluto e sai che quello è il tuo posto e non ti sottrai davanti alle responsabilità che sono riservate ai leader.

Un giorno cantasti e suonasti la canzone che ha immortalato Gino Bartali: spero tu stia scalando le vette del cielo per sedere accanto ai giusti che se ne sono andati troppo presto!

Chi ti ha conosciuto ne conserverà il ricordo perché imparare a vivere equivale a dare il meglio di sé: il ricordo del tuo sorriso è il segno evidente della consapevolezza di voler dare un senso al proprio valore e decidere di lasciare un'impronta indelebile di sé!

Forse aveva ragione Gino Bartali "[...] gli'è tutto da rifare!", ma mi piace pensare che tu abbia già intravisto la tua strada nel cielo e, se anche è la scalata più ripida e difficile per te, di sicuro avrai trovato il modo per raggiungere la vetta come un campione!

Un semplice ma sentito ricordo di Roberto Frezza, Manuela Moscardi (ex insegnante di italiano della scuola secondaria di I grado di San Piero a Sieve)

 

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