Finalmente dopo una lunga attesa di alcuni anni è stato completato il restauro del tabernacolo del Ponte di Sieve in San Piero a Sieve con l’inserimento delle belle statue di Antonio Berti che rappresentano il momento dell’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele alla Madonna.
Purtroppo le statue originali in terracotta sono custodite nella Biblioteca Comunale di Sesto Fiorentino, dopochè una serie di atti vandalici convinse il maestro a ritirare l’originale e sostituirlo con una replica in bronzo. Le statue bronzee attirarono ben presto la cupidigia dei ladri, che per ben due volte trafugarono la statua della Madonna: una prima volta nel 1984 e la seconda nel 2011.
Per ricomporre il complesso statuario, per non privare la comunità di questa opera d’arte, omaggio del famoso scultore sampierino e testimone della ricostruzione post bellica, la popolazione si è attivata con raccolte di fondi e iniziative varie, riuscendo dopo ambedue i furti a far rifondere ex novo le statue sottratte. Così il complesso bronzeo, opportunamente protetto, si può ammirare nella corte della magnolia presso la Pieve Millenaria di San Pietro a Sieve.
Però il vecchio tabernacolo del Ponte di Sieve, che aveva accolto dal 1947 l’Annunciazione, si stava degradando e veniva richiesto di renderlo consono alla sua funzione originale. Accogliendo questa sollecitazione il Comitato 2012 ha predisposto le copie in resina delle statue, mentre insieme all’Amministrazione Comunale ha contribuito a restaurare la parte muraria del manufatto e dotare lo stesso di un box di plexiglass idoneo a proteggere la resina dalle intemperie e le figure dai danni delle emissioni veicolari.
Il tutto ben inteso approvato dalla competente Soprintendenza. Un ringraziamento particolare agli architetti Teresa Nocentini e Leonardo Cerbai di Galliano, che con competenza e pazienza hanno seguito l’evoluzione del restauro.
D’ora in poi chi si troverà a percorrere la nuova rotonda stradale nei pressi del Ponte di Sieve potrà ammirare il tabernacolo nella sua completezza e magari recitare un’Ave Maria.
Gianfranco Grossi