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Senza memoria, non c’è futuro. Il lago di Maioli e l'impianto industriale eolico di Monte Giogo di Villore

Racconta Laura B.

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"Ecco una foto di mio padre sulle rive del lago di Maioli (Vicchio, Rostolena).  "Ecco una foto di mio padre sulle rive del lago di Maioli (Vicchio, Rostolena).  © NN
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Anni ‘50...

Il lago di Maioli? Ma non esiste !

Non esiste, ma è esistito. 

Siamo nel Preappennino sopra Vicchio. 

Quando la nonna Assunta era piccola (1910 circa) una slavina di terra cadde da Poggio Secco la’ sotto Favaglie, e franò accanto a Maioli. La nonna se lo ricordava. Sentirono un boato e la mattina dopo i campi e le viti del Ciucchi, lassù’ sul promontorio non c’erano più’. Al loro posto una buca nel monte e il promontorio era sparito. 

La lazza di terra era caduta a valle bloccando il corso del torrente che scorga da Le Fore (da cui si diparte l’acquedotto per i Ricci) creando un lago in cui per decenni si poteva andare a pescare e a fare il bagno. I detriti di rena portati dalle piogge stagionali nel Rivo ingrossato di Casanova avevano formato anche una spiaggetta per i picnic e gli ultimi rami di una quercia sepolta dall’acqua facevano da trampolino per i tuffi.

E quindi dov’è il lago oggi?

Il lago è stato definitivamente ricoperto da un successivo crollo della montagna sovrastante durante uno stratempo negli anni ‘60.

I resti del lago sono visibili in località Fontanella, Cuccino.

Poggio Secco si trova a cavallo tra lo spartiacque di Rostolena e Villore e si vede lassù accanto alla spaccata di galestro. 

Sopra Poggio Secco c’è Favaglie e accanto il Giogo di Villore dove la Regione Toscana vorrebbe erigere un Progetto di impianto industriale eolico che prevede 7 enormi pale eoliche di 170 metri con basamenti in cemento, disboscando il crinale e dintorni per fare strada ai mezzi pesanti che devono portare su le megapale.

Vogliamo parlare delle mille piccole   sorgenti che attraversano gli Appennini e i Preappennini e li rendono inadatti a grandi opere come quella di un impianto industriale eolico di enormi dimensioni?

Già senza le manomissioni necessarie per costruire la strada di accesso per la costruzione e la manutenzione di un impianto eolico i Preappennini non resistono alle forti piogge e franano, vedi la Marroneta del Solstretto a metà maggio scorso, dove si sono prodotte due frane, appena sotto poche centinaia di metri una delle previste torri eoliche.

Vogliamo parlare del rischio sismico? 

Mia nonna avrebbe commentato raccontando come, durante il terremoto del 1919, avesse visto le punte dei cipressi de Le Casette, località sopra Maioli, toccare terra per 3 volte. 

Il 19 dicembre è stata fissata l'udienza di merito per il Ricorso al TAR.

Senza memoria non c'è futuro: questo è un disastro annunciato.

Fermiamolo in tempo!

 

CTCM Comitato Tutela Crinale Mugellano

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Commenti 1
  • Luca Bartolucci

    Se posso... sono scappato da Imola 15 anni fa ed ora abito nel versante romagnolo... figuriamoci se la natura non mi piace, tuttavia, ragazzi, davanti a noi c'è una questione epocale: o torniamo tutti alle lanterne ed alle biciclette (e lo so bene cosa significa arrivare al giogo in bicicletta) oppure c'è poco da fare, l'energia ci serve. Per i combustibili fossili si scatenano le guerre e il nostro paese è paurosamente in debito. Possiamo pure salvare un pezzo di appennino, ma cosa ce ne faremo quando tutto attorno sarà terra bruciata?

    rispondi a Luca Bartolucci
    gio 14 settembre 2023 02:14