Con la bella stagione ripartono anche quest’anno gli sfalci della vegetazione lungo i fiumi, forse l’attività più nota e visibile dei consorzi di bonifica, anche se certo non la più complessa e strategica.
Proviamo a rispondere alle domande più frequenti di consorziati e cittadini.
DOVE? I tagli sono quasi del tutto limitati ai tratti interni ai centri abitati, ai tratti in cui sono presenti opere e sistemazioni idrauliche come argini, casse di espansione, canali di immissione o derivazione, etc. sull’intero manufatto artificiale – come ad esempio l’intero prisma del rilevato arginale – o su fasce d’intorno all’opera sufficientemente ampie per la percorribilità e ispezionabilità del corso d’acqua. Per fare un esempio, i tratti oggetto di manutenzione programmata sono circa 2100 km su un reticolo idrografico dello sviluppo totale di circa 5600 km.
QUANDO? Queste manutenzioni si svolgono nella stagione primaverile ed estiva poiché al termine di ogni stagione invernale è fondamentale ispezionare le strutture arginali, le opere e le sistemazioni idrauliche per individuare cedimenti o altre eventuali criticità per poi provvedere a ripristini e riparazioni durante la bella stagione quando i livelli idrometrici sono al minimo. Per eseguire i tagli è fondamentale verificare ed eventualmente attendere che gli argini siano asciutti e praticabili senza arrecare danni al passaggio dei mezzi operativi assai pesanti. Proprio a causa delle piogge di aprile e maggio, quest’anno siamo partiti qualche giorno più tardi rispetto all’anno scorso. Se non sorgono altri imprevisti gravi, si conta di eseguire il primo passaggio di sfalcio ovunque necessario entro il mese di giugno. Nella maggior parte dei casi, si prevedono due passaggi di sfalcio. Il secondo taglio viene effettuato entro ottobre-novembre. si tratta di un passaggio importante per liberare totalmente la sezione d’alveo in vista delle nuove piene autunnali e invernali. in alcuni tratti, con sezioni particolarmente ridotte o con altri problemi idraulici facciamo un ulteriore taglio a metà estate, nel mese di agosto.
PERCHÉ? L’obiettivo strategico delle manutenzioni programmate mediante sfalcio della vegetazione erbacea e arbustiva è la necessità di liberare le pertinenze fluviali per verificare che manufatti, sistemazioni e opere idrauliche – come un argine ad esempio – siano solidi e ben funzionanti in modo da approfittare poi dei bassi livelli idrometrici estivi per eseguire meglio riparazioni, manutenzioni, etc. Classico esempio, in questo senso, sono le numerose tane di nutrie e altri animali selvatici che si proprio durante lo sfalcio e la successiva ispezione vengono rinvenute e segnalate dai tecnici ed operatori consortili: in questo caso si procede prima possibile con la messa in sicurezza grazie ad un intervento incidentale o in casi più gravi, con veri e proprie operazioni di escavazione e risanamento arginale, che tra l’altro possono arrivare a costare anche diverse migliaia di euro.
Naturalmente, nei tratti urbani e dove gli argini sono diventati percorsi per fare belle passeggiate o attività all’aria aperta, gli sfalci aiutano a godere del fiume in maniera più agevole; bisogna però ricordarsi che si tratta sempre di aree naturali, prive di protezioni, in nessun modo assimilabili a parchi pubblici.
I corsi d’acqua sono habitat molto complessi e, anche dove l’uomo è intervenuto pesantemente con canalizzazioni, muri, argini, il fiume è al centro di un ecosistema ricchissimo per il quale il taglio della vegetazione è comunque un “trauma”. Coscienti di queste dinamiche, al Consorzio ci impegniamo per rendere il meno impattanti possibili i nostri interventi. Alcuni esempi:
nei punti più delicati lo sfalcio è rinviato a luglio in modo da non interferire con il periodo riproduttivo di tante specie animali;
quasi ovunque il primo passaggio di sfalcio è limitato alle sommità arginali, lasciando ampie fasce di vegetazione a contatto con l’acqua;
dove troviamo o ci vengono segnalati nidi o covate delle tante specie di uccelli che popolano i corsi d’acqua, sospendiamo lo sfalcio, creando “isole” protette;
in molti tratti del reticolo, d’intesa con il Genio Civile, abbiamo ridotto numero e intensità dei tagli;
negli anni abbiamo realizzato km e km di piste di servizio e accessi ai corsi d’acqua in modo da poter lavorare dalle sponde senza entrare in acqua con i mezzi d’opera.
Infine, un cenno sulle procedure operative per realizzare tutto questo. Il lavoro comincia ben prima di mettere in moto i trattori: finiti gli sfalci autunnali, i nostri tecnici si mettono all’opera per progettare i tagli e tutte le piccole opere di manutenzione dell’anno successivo. Tra febbraio e marzo vengono espletate le procedure di gara per affidare i lavori e entro maggio si completano gli adempimenti amministrativi per partire.
Circa metà degli sfalci del Consorzio sono effettuati dai nostri operatori, dotati di macchinari moderni e progettati specificamente per i lavori sui corsi d’acqua. I lavori sull’altra metà vengono dati in appalto con procedure pensate per valorizzare le imprese agricole del comprensorio, nel rispetto dei principi di trasparenza e concorrenza: un modo per coniugare difesa del territorio e sostenere le realtà economiche locali.
Questa e tutta l’attività del Consorzio è seguibile pubblicamente sulla pagina Lavori in corso del sito del Consorzio e sulla banca dati della Difesa del Suolo della Regione Toscana.
Sfalci 2023 lungo i fiumi: dove, quando, perché?
Si tratta della consueta attività di manutenzione ordinaria programmata dei consorzi di bonifica durante la stagione estiva.
lun 29 maggio 2023- 261