Simboli religiosi a Vicchio. Risponde Don Giuliano Landini © n.c.
Da Don Giuliano Landini, parroco di Vicchio, riceviamo e pubblichiamo questo intervento. Scritto dopo essere stato chiamato in causa da una lettera aperta di Sinistre per Vicchio:
Finalmente, dopo una settimana pesante che ha esposto il nostro paese di fronte a tutta Italia per una sorta di processo al crocifisso, il gruppo consiliare di centrosinistra ha dato una informazione corretta e soprattutto veritiera di quanto avvenuto quel fatidico giovedì 25 febbraio nell'aula del Consiglio comunale di Vicchio. Dopo aver letto il comunicato mi sono chiesto: si può sapere chi e in che modo e in quale forma sia stata data notizia agli organi di stampa che hanno poi titolato l'avvenimento non tanto “sull'adesione a certi principi di laicità”, ma sulla conseguenza (tra l'altro di nessuna rilevanza amministrativa) di non ammissibilità dei crocifissi a scuola? È per caso stata colpa dei soliti giornalisti o si tratta di quella volontà tesa a creare spaccature e tensioni all'interno e fuori del palazzo comunale? Era vero sin dall'inizio che si trattasse di una strumentalizzazione politica pessima e faziosa. Non era necessario sacrificare l'immagine del nostro paese, non era necessario entrare nel merito di una polemica che ha fatto male a tutti.
Ma non posso far passare sotto silenzio la lettera aperta a me rivolta da SpV: vorrei dire ai tre firmatari e anche consiglieri comunali che è vero che io non ho voce all'interno del Consiglio comunale, né dettare cosa fare e cosa votare, ma non vi è dubbio (forse in voi si) che io come tanti altri sacerdoti rappresentiamo la gente e una larga fetta di tutte quelle realtà sociali sparse nel territorio in cui viviamo ed entriamo anche nel merito di qualsiasi questione come nel caso di Vicchio laddove le convinzioni (radicate della nostra sana cultura) sono fortemente condivise dalla maggioranza dei cittadini. L'essermi fatto interprete di un disagio (da qualcuno generato) non costituisce nessuna colpa, anzi è per me motivo di vanto; fa parte del mio ruolo religioso e civile.
Riguardo al termine forte da me usato “anticristianesimo” da voi ricusato e ritenuto inappropriato, mi conforta il sapervi esenti, ma non c'è da abbassare la guardia; è preoccupante tutta la vicenda di come la Corte Europea sia giunta al pronunciamento del novembre 2009: vi sono motivi per affermare che dietro a tutto ciò vi siano stati movimenti, realtà e condizionamenti che si possono definire di tale indole.
Infine respingo completamente che a Vicchio venga colta questa vicenda per esprimere sentimenti razzisti nei confronti dei migranti; al contrario approfitto per affermare che da oltre venti anni la presenza degli stranieri (oggi l' 8%) ha potuto beneficiare prima di tutto della generosa accoglienza dei cittadini vicchiesi, successivamente di attenzioni operate dalle Parrocchie e dal Comune e dalle scuole. Anzi, se vogliamo dirla tutta mi si riferisce che questa circostanza così infelice per il nostro paese, imbastita con leggerezza e insensibilità è dispiaciuta anche ad alcuni di loro.
A tutti voi e a tutti i vicchiesi, impegnati in politica e non, formulo l'augurio di scrivere da ora in poi pagine migliori di queste, Vicchio ne ha veramente bisogno.
Don Giuliano


