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Storia & Memoria. Riflessione del sindaco Borchi

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Storia & Memoria. Riflessione del sindaco Borchi Storia & Memoria. Riflessione del sindaco Borchi © n.c.
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"La voce stridula e un po' metallica dell'annunciatrice, che avvisa del movimento dei convogli, penetra in ogni angolo della stazione e sovrasta le parole che escono da un amplificatore portatile". Inizia così la riflessione che il sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi, pubblica su Facebook. Ecco il resto:

Siamo, non tanti, all'inizio del binario 16 della stazione di Santa Maria Novella, da dove partì il treno che deportò gli ebrei di Firenze ad Auschwitz. Siamo per ricordare. Ci sono gli ultimi sopravvissuti, allora bambini ed ora vecchi carichi di anni, o i figli o i nipoti che hanno avuto raccontata dai loro padri l'immane tragedia dei campi di sterminio. La memoria. Si perde inesorabilmente con il passare degli anni. Biologicamente con il succedersi delle generazioni. Si perde con il cristallizzarsi del ricordo in icona ben confezionata priva di slanci emotivi. Si perde nella narrazione che diventa, necessariamente con il passare degli anni, sempre più semplificata, manichea. Così facendo ci confortiamo con il pensare che tutto il male è stato nel passato, apparteneva ad altri e noi siamo i buoni, immuni da tentazioni feroci, quanto invece umane. I nazisti, ancor meglio ancora dei fascisti, perché sono “più altro”, hanno operato queste efferatezze. Ed invece no. In altri angoli del mondo, in Grecia, come Libia questi atti indicibili li abbiamo commessi anche “noi”. I nostri alpini, come le nostre camicie nere. E non solo. Anche gli Americani. Chi sa di alcune stragi, si contano sulle dita di una mano, che questi perpetrarono all'indomani dell'invasione della Sicilia? 14 luglio 1943. Biscari, località in provincia di Ragusa. 72 soldati italiani e 4 tedeschi, prigionieri, catturati dopo una battaglia per la presa di un aeroporto, furono fucilati mentre li stavano trasferendo verso la spiaggia. In mutande, senza scarpe, dopo che li avevano fatti spogliare. Apparentemente per un gesto di fanatismo di un capitano e di un sergente. Non è revisionismo. Le nefandezze che hanno fatto i nazisti rimangono incommensurabili. Non è revisionismo, è guardare la realtà. Per dirci che il male può albergare in ognuno di noi e tra noi. Quello che è accaduto può ritornare e non è solo retaggio di un passato. E quindi cerchiamo di cogliere i segnali che oggi, da più parti, ci devono far riflettere sulle affinità che, nell'altro secolo, portarono ai fatti tragici della seconda guerra mondiale. Ce ne sono, eccome, di questi segnali. E dobbiamo avere a consapevolezza che le tentazioni xenofobe, le scorciatoie della violenza e della crudeltà umana, si esorcizzano se, ciascuno di noi, rimane compassionevole verso l'altro, lo riconosce come simile e se operiamo, nel nostro piccolo quotidiano, con onestà e giustizia. Augh.

 

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Commenti 3
  • zaffo

    Un Sindaco non fa primavera, Parlando del vecchio pci, pi che labile, direi volutamente strabica la memoria storica dei comunisti italiani, volevano farmi credere di essere i migliori capitanati dal migliore....troppa presunzione, troppe bugie. Ed per questo falso imprinting che in qualit di Cittadino italiano mi ritroviamo un pd i che sembra un armata brancaleone, che non sa da dove viene e tantomeno sa dove andare, e purtroppo da 5 anni mi sta governando per forza, infatti mi ha portato alla canna del gas, e il bello deve ancora venire.

    rispondi a zaffo
    dom 29 gennaio 2017 09:41
  • LUIGI

    il Borchi si dimentica anche delle stragi del triangolo della morte, dopo la guerra, in Emilia Romagna.

    rispondi a LUIGI
    sab 28 gennaio 2017 04:36
  • marcello

    Ma le stragi di milioni di persone nei gulag comunisti non esistono? i diecimila ufficiali polacchi fucilati dai russi non esistono! Le foibe non esistono! Questa si che memoria seppellita per far piacere ad una certa ideologia. O no! Ma la storia, fortunatamente, e li a raccontarcelo.

    rispondi a marcello
    sab 28 gennaio 2017 04:11