La copertina de Il Calcio Illustrato © n.c.
Il ricordo della ineguagliabile Nazionale di Pozzo era rimasto sepolto sotto le macerie di una guerra durante fin troppo ed il blasone di Meazza e compagni aveva lasciato il posto ai pregiudizi stranieri. In quel contesto storico, in cui l’Italia non veniva vista di buon occhio nemmeno dalla FIFA (che valutava seriamente la proposta di escludere i nostri calciatori dalle competizioni internazionali), a tendere la mano alla FIGC, oltre all’amichevole aiuto della ASFA elvetica, anche l’improvviso forfait della Spagna, invitata a giocare a Zurigo l’11 Novembre di quell’anno. Probabilmente, senza quella indisponibilità iberica, gli azzurri avrebbero fatto molta più fatica a rientrare nelle grazie del maggiore organo calcistico mondiale.
Vittorio Pozzo, inizialmente contrario, fu chiamato a comporre un organico d’emergenza, senza la possibilità concreta di poter visionare le condizioni dei calciatori (eccezion fatta per quelli della Juventus e del Torino) e con l’estrema difficoltà di reperirli.
Quell’11 Novembre del 1945, sotto le note dell’Inno del Piave, il Metodo di Pozzo condusse alla riconquista dell’identità calcistica a discapito del famoso Sistema.
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