OK!Firenze

Toscana. Bando da 5 milioni per aiutare gli allevatori a difendersi dai predatori

Il bando è parte del Piano Strategico PAC – Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 e sarà emesso entro il mese di novembre. Esso...

  • 101
Soldi - Bando - immagine di repertorio Soldi - Bando - immagine di repertorio © Pixabay
Font +:
Stampa Commenta

La Regione Toscana ha approvato un bando da 5 milioni di euro per sostenere gli allevatori che esercitano il pascolo sul territorio regionale nella protezione del bestiame dagli attacchi dei grandi carnivori, come i lupi. Il provvedimento, frutto di una delibera proposta dalla vicepresidente e assessora all'agricoltura Stefania Saccardi, mira a ridurre i danni causati dagli attacchi e a sostenere l'attuazione di misure preventive.

Il bando è parte del Piano Strategico PAC – Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 e sarà emesso entro il mese di novembre. Esso prevede un sostegno annuale per ettaro di superficie pascolata e sarà rivolto a singoli allevatori o associazioni che allevano ovini, caprini e bovini. Gli allevatori devono essere in possesso di un codice di allevamento attivo in BDN o un fascicolo aziendale di superfici pascolate, e i pascoli devono avere una superficie minima di 5 ettari per ovini e caprini e 10 ettari per bovini.

Inoltre, per gli allevatori di ovini e caprini, è richiesto il possesso di cani da guardiania di razza specifica e l’adozione di strutture sicure per il ricovero notturno del bestiame. Il contributo erogato varierà in base alla superficie pascolata e alla specie allevata, con 101 euro per ettaro per ovini e caprini e 66 euro per ettaro per bovini. Se le richieste superano il budget, le superfici fino a 50 ettari riceveranno il 100% del contributo, mentre per terreni più ampi sarà erogato un contributo parziale.

Questo bando rappresenta un importante supporto per gli allevatori toscani, consentendo loro di affrontare i costi derivanti dalla protezione del bestiame e contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla sicurezza degli allevamenti.

Lascia un commento
stai rispondendo a