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Trasporto e scarico merci. Metrocittà Firenze adotta il Puls, Piano urbano di logistica sostenibile

Francesco Casini: "Ora parte il percorso di osservazione e delle controdeduzioni.

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Francesco Casini Francesco Casini © Met
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Ridurre il congestionamento stradale, migliorare l’accessibilità di tante aree, l’efficienza e la competitiva del trasporto delle merci e quindi delle imprese, migliorare la qualità della vita con le riduzioni dell’inquinamento sul fronte delle emissioni. Infrastrutture, hub intermodali, spazi logistici di prossimità.
La Città Metropolitana di Firenze sosterrà i privati che vorrano investire in un percorso di innovazione dei propri mezzi perché siano a bassa emissione o emissioni zero.

La Metrocittà di Firenze, su proposta del consigliere delegato alla Mobilità Francesco Casini e col voto favorevole del Consiglio della Metrocittà (Pd e Iv a favore, astenuti Centrodestra per il cambiamento e Territori beni comuni, ha adottato l'atto di pianificazione del Piano urbano di logistica sostenibile (Puls) e il relativo rapporto ambientale che, una volta approvati, andranno ad affiancarsi ed ad inserirsi nel Piano urbano della Mobilita sostenibile.
Il procedimento per la redazione del Piano era stato avviato nel 2021.

"Il Puls - ha spiegato Francesco Casini, consigliere della Metrocittà delegato alla Mobilità - detta indirizzi e strategie di intervento per la gestione della mobilità sostenibile delle merci, sia per la logistica distributiva di dettaglio (cresciuta moltissimo negli ultimi anni) che per quella industriale, nel rispetto dei centri urbani e storici del territorio metropolitano fiorentino. Sono coinvolti i rappresentanti delle diverse realtà associative e di categoria e tutti i Comuni della Città metropolitana, oltre che i referenti del settore, soggetti pubblici e privati. Un grande lavoro, anche di condivisione e partecipazione, che ora si avvia verso la sua piena operatività".

La movimentazione delle merci assume particolare rilevanza in termini di impatto e condizioni della circolazione. La componente di traffico generato dalla movimentazione delle merci in ambito urbano è stata stimata pari al 10% delle percorrenze veicolari complessive e responsabile per il 24% del totale delle emissioni di particolato (Pm10 allo scarico). Le problematiche della logistica e del trasporto merci sono percepite come fattori che concorrono alla congestione del traffico e dell’inquinamento.
L’obiettivo del Puls è di abbattere congestione ed inquinamento riuscendo a garantire efficienza della distribuzione e costi competitivi.

"Le politiche di governo della mobilità urbana delle merci non possono prescindere dalle reali esigenze degli operatori sia sul versante della domanda che dell’offerta - ha detto Casini - comprendere le necessità delle aziende e i bisogni di cittadini e e consumatori finali è la base del piano della logistica sostenibile della città metropolitana di Firenze".
Casini ha ringraziato il gruppo di lavoro guidato da Cecilia Tosi prima e poi da Alberto Migliori, Direttore dell’Ufficio Trasporti della Città metropolitana di Firenze.
Mentre il Pums si occupa degli investimenti legati alla mobilità e al trasporto pubblico esercitando una forte azione di coordinamento in capo alle istituzioni pubbliche, la logistica per sua definizione parte da una serie di investimenti che nascono dal settore privato. Parte dall’impulso di tutti coloro che nella logistica comprano, producono, vendono e trasportano le merci, dalla grande distribuzione alle consegne a domicilio al momento in inarrestabile ascesa.

Il Piano, in linea con gli obiettivi europei, punta ad arrivare in modo progressivo entro il 2030 a zero emissioni di Co2 sulla distribuzione urbana delle merci, accompagnato da un percorso di sostegno economico alle aziende per il cambio di veicoli e mezzi a zero emissioni”. Sono state suddivise a questo scopo otto aree del territorio metropolitano, così come per il Pums: Firenze, la cintura fiorentina, il Mugello, la Romagna Toscana, la Val di Sieve, il Valdarno Fiorentino, il Chianti Fiorentino, la Valdelsa e il Valdarno empolese.

La maggiore concentrazione di trasporto e di scambio delle merci è nella cintura fiorentina, segue il Valdarno inferiore e l’Empolese e l’area della città di Firenze. In ogni caso tutte le zone dell’area metropolitana vedono un grande attivismo su questo settore.
L’obiettivo del Puls è mettere a sistema e coinvolgere tutti gli attori e fare in modo che non solo si ottenga una massima ottimizzazione della logistica con una serie di misure che potranno essere intraprese per rendere più sostenibile il trasporto delle merci.
Il Puls proprio come il Pums potrà essere strumento per avere avere percorsi prioritari per ottenere risorse dal Governo. A parte la Metrocittà di Firenze, solo quella di Bologna ad oggi dispone di un Puls.

"L'adozione prima e l’approvazione ci permetterà di partecipare ad altri bandi e di ottenere risorse per poter puntare sugli investimenti e sugli obiettivi che il piano si pone", spiega Casini. Adesso comincia la fase di osservazione e di controdeduzione che coinvolgerà nuovamente operatori, categorie stakeholder e cittadini.

Nel dettaglio, per ogni area omogenea della Città Metropolitana, sono state formulate nove possibili misure di intervento, raggruppate in sei macrocategorie:
- la costituzione di una Freight Quality Partnership (FQP) permanente per l’inclusione degli attori pubblici e privati e delle associazioni nelle attività di pianificazione, attuazione e monitoraggio del Puls e di tutte le attività inerenti
alla logistica urbana e extraurbana
- l’allineamento degli strumenti di pianificazione nei vari ambiti (ambiente, energia, trasporti e mobilità, infrastrutture, pianificazione urbana, sviluppo industriale), seguendo un approccio integrato
- la promozione della sinergia tra interventi infrastrutturali fisici e digitali per la mobilità delle persone e merci
- l’armonizzazione e la regolamentazione sinergica per l’accesso alle Zone di Traffico Limitato (ZTL), le aree di carico/scarico e degli Spazi di Logistica di Prossimità (SLP) tra i diversi Comuni e nelle diverse fasce orarie.
- lo sviluppo di soluzioni Ict (Information Communication Technology) per l’accesso, la prenotazione, la raccolta dati e il supporto alla pianificazione (city data platform) in logica Smart city.
- La diffusione di sistemi di trasporto a carburanti alternativi a basso impatto per il trasporto merci con l’elaborazione di una strategia condivisa per l’implementazione di una Hydrogen Valley metropolitana: sostenere la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse con il duplice obiettivo di convertire gli stabilimenti inutilizzati e favorire la crescita delle fonti energetiche rinnovabili.

Lorenzo Falchi (Territori bei comuni) ha sottolineato la condivisione degli obiettivi enunciati dal Piano urbano per la logistica sostenibile "ma vorremo sottolineare alcuni aspetti che ci fanno esprimere un giudizio di attesa, in particolare per quanto riguarda il livello di progettazione e i finanziamenti contenuti nel Puls, l'uno assente in quasi tutti i casi, gli altri tutti da reperire. Per questo il nostro gruppo si astiene nella votazione".

Claudio Gemelli (Centrodestra per il cambiamento) vede nel Puls "un piano ambizioso che ha una visione da qui a 10 anni.
Un punto che ci preme è il coinvolgimento dei soggetti interessati, gli stakeolder, i portatori di interessi. Annuncio un voto di astensione a nome di tutto il gruppo del Centrodestra".

L’obiettivo è quello di arrivare all’approvazione del Piano nel mese di ottobre 2023.

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