OK!Firenze

Un futuro di turismo sostenibile a Vicchio? Ecco cosa si dovrebbe fare. Lettera in redazione

Dai lettori

  • 561
Un futuro di turismo sostenibile a Vicchio? Ecco cosa si dovrebbe fare. Lettera in redazione Un futuro di turismo sostenibile a Vicchio? Ecco cosa si dovrebbe fare. Lettera in redazione
Font +:
Stampa Commenta

Ci scrive un lettore: Leggo con piacere che l’Amministrazione Comunale (di Vicchio ndr) è favorevole a utilizzare la stazione di Fornello aprendo un Ostello. Alcune voci dicono anche che ci sia l’idea di aprire una nuova strada.

Speriamo che l’Ostello si faccia. Nel frattempo ci sarebbe da valorizzare anche il sito etrusco di Poggio Colla, abbandonato e trascurato (La baracca di lamiera degli scavi giace a terra a far bella mostra di sé).

Si dovrebbe anche cercare di curare la segnaletica della sentieristica: il pubblicizzato “Sentiero dei Pittori” – per il quale vengono turisti da tutta Europa – manca quasi esclusivamente di segnaletica, in più è anche interrotto da alberi caduti per il vento prima di Rupecanina. E anche dopo Case Moriano verso Vitigliano altri alberi caduti sul sentiero.

Con queste premesse non c’è da meravigliarsi che si pensi di promuovere il territorio con gigantesche pale eoliche al Giogo di Villore. La Pro Loco è stata ricostituita, per promuovere cosa? Mi si permetta di esprimere l’opinione che il territorio di Vicchio, ma di tutto il Mugello in generale, parrebbero vocati a un turismo lento e sostenibile, a una ospitalità anche rurale amica, a una ristorazione di prodotti locali, a una agricoltura biologica e di qualità che abbinate all’Arte all’artigianato e all’Antiquariato (viene in mente il messaggio della Fiera calda e della 4A ) sarebbero in grado di valorizzare il territorio. Questo messaggio ce l’inviò, oramai troppi anni fa, la Comunità Montana col progetto SOFT (Sorgenti di Firenze Trecking), ma abbiamo ancora un territorio unico e ancora abbastanza integro e non dovremmo permettere che la  spculazione di pochi, spacciata per progresso, avveleni la vita ai molti cittadini .

Abbiamo esempi di come un turismo lento abbia ridato vita a interi territori: il giro del monte Bianco è frequentato da 40.000 persone l’anno; la Val Maira sta vivendo un ripopolamento impensabile; la Bologna Firenze a piedi sta facendo rifiorire e vivere borghi e paesi abbandonati. Perchè no il Mugello? Certo bisogna crederci e lavorarci sopra .

Franco Utili

Lascia un commento
stai rispondendo a