I disservizi per i pendolari non accennano a diminuire. Lo dimostrano anche le quotidiane segnalazioni che arrivano in redazione da molti dei nostri lettori, in particolari aventi come protagoniste le linee ferroviarie del Mugello e della Valdisieve: mancanze di personale, guasti ai passaggi a livello o agli snodi, lavori alle stazioni, ritardi, cancellazioni, bus sostitutivi mancanti e molto altro.
È giunta proprio oggi in redazione la lettera di Lorenzo M., che avrebbe dovuto recarsi nella giornata di ieri in treno a Firenze partendo da Vicchio. Da qui sarebbe poi dovuto partire, con altro convoglio, per un viaggio. Biglietti già comprati e profumatamente pagati ma, purtroppo, niente è andato a buon fine:
"Vi scrivo per raccontarvi l'ennesimo disservizio di Trenitalia nel nostro territorio.
Oggi (Ieri, ndr) 20 luglio, in due persone, abbiamo preso il treno da Vicchio alle 16 che sarebbe dovuto arrivare a Firenze alle 17, per poter prendere una coincidenza alle 17:40.
Dopo cinque minuti dalla partenza, il treno si è fermato improvvisamente tra Vicchio e Dicomano, dove siamo stati fermi 20 minuti per problemi.
Dopo essere ripartiti lentamente, il treno è stato fatto fermare a Dicomano, tutti i passeggeri sono stati fatti scendere e costretti ad aspettare decine e decine di minuti sotto il sole del pomeriggio per un bus sostitutivo fino a Pontassieve.
È inconcepibile pagare 6,30 euro del biglietto - prezzo che aumenta sempre di più - per un disservizio di questo genere, che non permette neanche di raggiungere con tranquillità il capoluogo.
Inutile dire che abbiamo perso la coincidenza a Firenze, costringendomi a ritardare la partenza, a perdere i 70 euro dei biglietti già acquistato e a spendere più di 100 euro per poter partire il giorno dopo. Chi ce li rimborsa questi soldi, sprecati non per causa nostra? Chi ci restituisce tutto il tempo buttato via per negligenze altrui
Il treno è partito da Borgo e a Dicomano si era già guastato, inconcepibile!
Purtroppo testimonianze come questa sono riportate quasi all'ordine del giorno, ma gli scandali di Trenitalia continuano imperterriti. E il consumatore paga..."