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Dal 24 al 27 marzo torna a Vicchio il Giotto Jazz Festival

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Flavio Boltro Flavio Boltro © N.c.
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Torna finalmente al teatro Giotto di Vicchio il Giotto Jazz Festival. Straordinari gli ospiti principali della ventitreesima edizione della kermesse vicchiese promossa dal Comune di Vicchio, Jazz Club of Vicchio insieme a Music Pool. Giovedì 24 marzo apriranno il festival i “Vocal Blue Trains” con Flavio Boltro, 

Pop, Gospel e un tocco di elettronica si uniscono nell’energia di trenta voci. I Vocal Blue Trains sono un coro fuori dagli schemi, una formazione di professionisti che ha scoperto la formula del gospel elettronico per riscoprire brani immortali come “Smells like teen spirit” dei Nirvana. Dopo aver lanciato il video sulla loro versione del successo di Kurt Cobain,  hanno collaborato con artisti del calibro dei Modà e Gigi Proietti, 

Con lo straordinario coro l’eccezionale trombettista Flavio Boltro vincitore  dell’Umbria Jazz Award  e membro del sestetto di Michel Petrucciani. Ha collaborato con Dado Moroni, Andrea Pozza, Rosario Giuliani, Roberto Gatto

Venerdì 25 marzo si esibirà Gianluca Petrella “Cosmic Renaissance”, considerato fra i più dotati trombonisti internazionali, avendo vinto nel 2006 e nel 2007 la classifica per i migliori artisti emergenti a livello mondiale stilata dalla rivista statunitense “Down Beat” 

Dal 2017 ha una collaborazione stabile con Jovanotti sia a livello discografico - ha partecipato all'incisione di "In Italia" e "Sbagliato" ("Oh, Vita!", 2017 Universal Music Group) e del singolo "Nuova era" (2019) - che nei live: ha fatto parte, infatti, della band delle ultime tournée di Jovanotti, Lorenzo Live Tour 2018 e Jova Beach Party 2019

Sabato 26 marzo sarà il turno di Eric B Turner, leggendario cantante gospel, soul e R’n’B americano, che nei suoi trascorsi annovera collaborazioni importanti con Mariah Carey, Chaka Khan, Aretha Franklin, Anita Baker, Pastor Shirley Caesar, Pastor John P Kee, Karen Clark-Sherd, 

La chiusura di domenica 27 marzo sarà affidata a Paolo Jannacci Duet. Paolo Jannacci, il suo pianoforte e il suo inconfondibile e graffiante timbro vocale volano, in duo, con il trombettista Daniele Moretto.

Prendono così vita, in un concerto d’intenso lirismo, brani come Who Can I Turn To di Leslie Bricusse, Insensatez di Jobim e O que serà di Chico Buarque, ma anche brani originali di Paolo Jannacci come Allegra e Chiara’s Tune.

Non mancherà il momento in cui Paolo omaggerà il padre Enzo, interpretando canzoni che sono ormai pietre miliari della storia della musica italiana come Vincenzina e Vengo anch’io. No tu no. Così la musica d’autore si fonde con il racconto, l’effervescenza di un virtuoso del pianoforte con la simpatia di un affabulatore.

 

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