E' davvero una storia infinita quella del cantiere per il gruppo di alloggi di case popolari d Case Spa di via Torre degli Agli. In questo caso non c'è pandemia che tenga dato che con quello attuale siamo al settimo slittamento di "fine lavori".
Slittamenti tutti evidenti (con quello di questo settembre 2021 siamo al settimo!) sulla cartellonistica presente in loco per legge e su cui ormai è alto lo strato di piccoli appiccicaticci di date aggiunte a mano per il rinvio.
29 agosto 2018, 17 settembre 2018, 1 giugno 2019, 29 settembre 2019, 8 febbraio 2020, 6 luglio 2020, 12 settembre 2021 e adesso ultima data appiccicata sul cartello del cantiere...24 dicembre 2021.
Più che un regalo di Natale pare una beffa per gli assegnatari che intanto continuano a vivere nelle casette "provvisorie" di Viale Guidoni sopportando malaffare e prostituzione sotto le finestre e quel sottile senso di insicurezza ad uscire di casa nelle ore serali per il buio della zona e i brutti ceffi circolandi in cerca di sesso a poco prezzo o qualche dose di qualche droga.
La speranza è che davvero il Sindaco passi la vigilia di Natale del 2021 a tagliare il nastro dei nuovi alloggi ma pochi ormai ci credono. Più che il malumore quello che serpeggia fra le casette di legno e la rassegnazione e la voglia di non farsi più prendere per il naso da nessuno. La fiducia nelle istituzioni è crollata e la speranza è che prima o poi si possa entrare nelle case promesse.
Qui nemmeno il covid - che negli ultimi 18 mesi è servito a giustificare tutto - viene in aiuto dato che le date stesse delle inaugurazioni rinviate parlano di mesi e anni in cui la pandemia non poteva essere nemmeno nell'immaginazione di unos cenieggiatore di fantascienza.
Facendo un giretto per il cantiere la sensazioni è che nessuno sia al lavoro. I teli che coprono le facciate in costruzione sono lacerati da tempo, tutta l'area di cantiere è una grande discarica di sporcizia sbiadita dal sole di troppe estati e le facciate che è possibile osservare presentano già inquietanti segni di deterioramento con l'evidente rischio che gli appartamenti saranno già vecchi e necessari di restauro appena dopo l'inaugurazione.
L'opposizione politica fiorentina non si è fatta mancare l'occasione di puntare il dito contro le più amministrazioni inesrti davanti al cantiere infinito.
“Volevamo essere presenti all’inaugurazione del complesso di case popolari di via Torre degli Agli a Novoli. La data sul cartello del cantiere, infatti, indicava fino a al 12 settembre 2021 come fine dei lavori. E ci aspettavamo di essere in compagnia del sindaco Nardella, dell’assessore Albanese e di altri illustri esponenti della giunta, oltre naturalmente agli assegnatari degli alloggi, che da nove anni aspettano questo momento nelle casette di legno provvisorie in viale Guidoni. Peccato che nel frattempo, senza che ci sia stato alcun tipo di annuncio, la data sia stata cambiata, e adesso, su un bel pezzo di carta incollato sopra il cartello si legge 24 dicembre 2021". Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi insieme al consigliere Jacopo Cellai. “Auspichiamo, anche, che il nuovo bando per gli alloggi Erp, promesso per la scorsa primavera, non tarderà ancora molto, visto che l'ultimo è uscito nel 2016 e molte famiglie sono in attesa” aggiungono Draghi e Cellai.
“Sarebbe la settima volta solo dal 2019, che la consegna del cantiere viene sistematicamente posticipata – dichiarano De Blasi e Masi (M5S) –. Il tutto accompagnato dalle rassicurazioni della giunta sul rispetto delle tempistiche previste dal contratto di appalto; ora l’ennesimo slittamento fino alla vigilia di Natale di quest’anno con l’auspicio che gli occupanti delle case provvisorie di legno sul viale Guidoni possano ricevere sotto l’albero il tanto sospirato alloggio”.
“Presenteremo un'interrogazione all’assessore competente - concludono i consiglieri di Fratelli d'Italia e M5S - per avere lumi sulle reali motivazioni che accompagnano anche questa volta l’ennesimo slittamento di 3 mesi per la consegna degli alloggi di via Torre degli Agli: un cantiere pressoché deserto e privo di maestranze a lavoro”.