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28 settembre 1779, nasce Giovan Pietro Vieusseux

Un protagonista della cultura italiana.

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Giovan Pietro Vieusseux Giovan Pietro Vieusseux © Facebook
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Giovan Pietro Vieusseux, scrittore, letterato ed editore, appassionato amante della letteratura e della cultura, nasce ad Oneglia (Imperia), da genitori originari di Ginevra.
Si trasferisce a Firenze nel 1819, dopo aver molto viaggiato affiancando il padre nei suoi commerci.

In piazza Santa Trinita, e più precisamente a Palazzo Buondelmonti, istituisce un innovativo gabinetto scientifico-letterario, per la lettura di giornali, riviste, libri italiani e stranieri, costantemente aggiornati.

Una realtà che non esisteva prima d'allora nella capitale del Granducato di Toscana e che aveva come fine dichiarato quello di connettere la città, la Toscana e più in generale l’Italia con le nuove esperienze dei Paesi europei, come spunto per un generale rinnovamento culturale e civile degli italiani.

Nelle tre stanze al primo piano del Palazzo, destinate alla lettura, Vieusseux dispone 42 giornali "scientifici e letterari", la presenza dei quali, unita alle sale aperte alla conversazione e al confronto (che si tenevano più volte a settimana) dà vita a un vivace centro culturale, riferimento essenziale per intellettuali e imprenditori dell'epoca e gli stranieri che giungono a Firenze.
Talmente importante che è ancora oggi è una prestigiosa e vivace istituzione fiorentina.

È proprio nel Gabinetto Scientifico Letterario di Giovan Pietro Vieusseux che comincia a prendere corpo il concetto di una letteratura nazionale.

Il giorno dell’inaugurazione, il 25 gennaio 1820, 17 persone sottoscrivono l'abbonamento per un anno, tra cui Monsieur de Lagerswaerd Ministre de Suède, Giovan Battista Niccolini, il banchiere Louis Wolff, Giovanni Fabbroni, Rodolfo Castinelli, Gaetano Cioni, Cosimo Lazzerini, Tommaso Tonelli.

Vi aderiscono personaggi come Gino Capponi, che diverrà stretto collaboratore di Giovanni Vieusseux, Pietro Colletta, Pietro Giordani, Vincenzo Gioberti e altri.

Lì si incontreranno, nel 1827, Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni e si avvicenderanno anche Stendhal, Arthur Schopenhauer, James F. Cooper, William M. Thackeray, Fëdor Dostoevskij, Mark Twain, Emile Zola, André Gide, Rudyard Kipling, Aldous Huxley, David H. Lawrence e Pietro Thouar, educatore e scrittore per l’infanzia, di cui è editore per "Racconti per fanciulli".

Nel gennaio 1821 Giovan Pietro Vieusseux fonda l'Antologia, che tratta dei più vari argomenti e a cui collabora anche Leopardi, promuove pubblicazioni come il Giornale agrario, la Guida dell'educatore di R. Lambruschini e l'Archivio storico.

Le uscite dell'’Antologia terminano nel 1833, ricominciano nel 1866 e ancora oggi viene pubblicata.

Il prezioso carteggio di Vieusseux, rappresentato da manoscritti, pubblicazioni, progetti, minute, corrispondenza con Raffaele Lambruschini, Gino Capponi e Niccolò Tommaseo, materiali relativi all’Antologia, al Giornale Agrario Toscano e dell’Archivio Storico Italiano, viene ceduto nel 1887 dal nipote Eugenio alla Biblioteca centrale di Firenze. Successivamente le carte sono state depositate presso il Gabinetto Vieusseux, in altre 11 biblioteche e negli archivi fiorentini.

Firenze ha reso omaggio a Giovan Pietro Vieusseux intitolandogli una piazza.

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