Gli ospedali storici aprono le porte e svelano i tesori di arte e cultura che custodiscono.
Accade per la Giornata Nazionale Ospedali Storici Italiani la cui seconda edizione si svolgerà l'8 ottobre.
A Firenze partecipano l'ospedale Santa Maria Nuova e l'ex ospedale psichiatrico di San Salvi, previste visite guidate gratuite, passeggiate e concerti.
La Giornata nazionale dedicata agli ospedali storici italiani è organizzata da Acosi– Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani insieme alle varie realtà che, come la Fondazione Santa Maria Nuova Onlus, valorizzano questo patrimonio storico-artistico organizzando in tutta Italia visite guidate gratuite. Acosi, associazione culturale senza scopo di lucro, è nata nel 2019 grazie alla collaborazione di Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, Ircss, enti di assistenza ed associazioni mutualistiche italiane con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere i loro patrimoni artistici, storici, culturali ed architettonici.
“Gli ospedali sono luoghi di inestimabile valore: offrono assistenza sanitaria ma sono anche dei veri e propri musei, ricchi di opere d'arte, storia e cultura. Questa iniziativa offre l'occasione ai cittadini di conoscere gli ospedali non solo come luoghi di cura e accoglienza ma anche come beni storici e artistici, attraverso percorsi guidati ed eventi” commenta Giancarlo Landini presidente della Fondazione Santa Maria Nuova.
All'Ospedale Santa Maria Nuova (piazza Santa Maria Nuova, 1) sono previste visite guidate al percorso museale (ore 10, 11, 15, 16, durata 50 minuti, max 15 persone per turno, prenotazione obbligatoria [email protected]).
Nella chiesa di Sant’Egidio è in programma il concerto del Quartetto di professori dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Nicola Protani: flauto, Federico Piccotti: violino, Lorenzo Falconi: viola, Bernardino Penazzi: violoncello) con musiche di Campagnoli, Paisiello, Boccherini, Mozart.
Nell'ex Ospedale Psichiatrico di San Salvi (via San Salvi, 12) sono previste visite guidate e la passeggiata a cura dell’associazione Chille de la Balanza “C’era una volta… il manicomio”, affabulazione itinerante di e con Claudio Ascoli (ore 10, durata 1h e 30, max 40 persone, prenotazione obbligatoria [email protected]) oltre alla visita alla “Biblioteca Chiarugi” (ore 11.30, durata 1h30, max 20 persone, prenotazione obbligatoria [email protected]).
Note storiche: Ospedale Santa Maria Nuova
L’Arcispedale di Santa Maria Nuova è uno dei più antichi ospedali al mondo ancora in attività.
Fondato nel 1288 da Folco Portinari, padre di Beatrice celebrata da Dante Alighieri, nel corso dei secoli ha rappresentato per Firenze il principale luogo di cura e assistenza.
Nell’Ospedale operano da 700 anni le suore oblate ospedaliere, fondate da Mona Tessa nel 1301.
Il mondo della devozione e della preghiera delle oblate, degli spedalinghi e l’attuale vita liturgica hanno perno nella Chiesa di Sant’Egidio, anch’essa proprietà dell’Ospedale.
ll patrimonio storico artistico è articolato in un percorso museale, che comprende ritratti di Spedalinghi, dipinti tra XVI e XVII sec., un affresco strappato raffigurante la “Conferma della regola agli Spedalinghi da parte di Martino V”, opera di Gherardo di Giovanni del Fora (sec. XV), e numerose altre opere di autori come Bicci di Lorenzo, Andrea della Robbia, Giovanni Battista Paggi, Alessandro Allori, Giambologna, Volterrano, Bernardo Buontalenti, Pomarancio ed altri.
San Salvi
Nel 1891 l’inaugurazione dell’ospedale psichiatrico di San Salvi, intitolato dal 1924 a Vincenzo Chiarugi, pioniere della psichiatria moderna: alla base c'era l’idea innovativa di Chiarugi per cui il folle doveva vivere in un ambiente ordinato che si opponesse alla malattia mentale intesa come “disordine delle passioni”.
Il villaggio, con un parco alberato chiuso dal muro di cinta, ospitava le strutture ospedaliere, la direzione e i servizi, i padiglioni dei malati, officine, spazi per le attività ricreative e una colonia agricola.
Nel 1978 è iniziata la chiusura del manicomio, conclusasi nel 1998. Alcuni edifici hanno trovato nuova destinazione, mentre in altri l’Azienda Usl Toscana, ha mantenuto presidi sanitari.