
Sono due anni dalla scomparsa (11 novembre 2013) di S. E. Monsignor Domenico Bartolucci ( Borgo San Lorenzo 1917 – Roma 2013), alla veneranda età di 97 anni, uno dei più grandi compositori di musica sacra al mondo fra il primo e secondo ‘900. Il primo ad esprimere dolore e cordoglio fu proprio Papa Francesco, da poco eletto al soglio di Pietro, il quale si dice in destino qualche giorno prima fu presente in Sala Nervi ad assistere e seguire una grande composizione sacra del maestro mugellano. Per comprendere la vita e la storia di questo straordinario e grande personaggio, di cui ci onoravamo della sua amicizia, stralciamo qui sotto lo scritto dal Sito della Città del Vaticano, per poi terminare con un nostro particolare ricordo.
DOMENICO BARTOLUCCI
Domenico Bartolucci (Borgo San Lorenzo, 7 maggio 1917 – Roma, 11 novembre 2013) è stato un cardinale, compositore e direttore di coro italiano. maestro perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina e accademico di Santa Cecilia, è noto nel campo musicale, sia come compositore che come direttore. Considerato tra i più autorevoli interpreti di Giovanni Pierluigi da Palestrina, ha compiuto, con il coro della Cappella Sistina, numerose esibizioni in tutto il mondo; ha anche diretto numerosi concerti con il Coro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia (è da ricordare la tournée nell’ex Unione Sovietica). a inoltre diretto il coro della RAI e i principali complessi sinfonico-corali italiani a Roma, Venezia,Trieste, Palermo, ecc.Gli inizi della carriera
Giovanissimo entrò nel seminario fiorentino dove fu reclutato come cantore. Alla morte del suo maestro Bagnoli, gli succedette come direttore della Cappella del Duomo di Firenze. In quegli anni iniziò a comporre le prime messe, i primi mottetti, le musiche organistiche, i madrigali e la musica da camera. Alla fine del 1942 si recò a Roma per approfondire la conoscenza della musica sacra. Dopo aver ricoperto il ruolo di vice Maestro di S. Giovanni in Laterano, nel 1947 divenne Maestro della Cappella Musicale Liberiana di Santa Maria Maggiore come successore di Licinio Refice, assente. Nel 1952, su indicazione di Lorenzo Perosi, fu nominato Maestro sostituto della Cappella Sistina. Morto Perosi nel 1956, Pio XII gli conferì l’incarico di Direttore Perpetuo della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”. In quegli anni viene inciso il 33 giri “Missa Papae Marcelli” Pierluigi da Palestrina. Etichetta Cappella Sistina CS. Stereo CS001 e “Cappella Sistina” di Domenico Bartolucci. “Cantica”. Etichetta Cappella Sistina. CS stero CS002 ambedue gli album sono realizzati da Umberto Iacolucci, grafico romano. Stampa: Campi Grafica di Foligno. Nel 1997 fu sostituito – contravvenendo quindi la nomina papale a perpetuità – alla guida della Sistina da mons. Giuseppe Liberto, evento che destò alcune controversie nel contesto della musica liturgica: verosimilmente si volle optare per un’innovazione dello stile che più si confacesse alle celebrazioni di massa care a Giovanni Paolo II, e della cui regia era responsabile monsignor Piero Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, a detta di molti tra i responsabili dell’accantonamento di Bartolucci. Tra coloro che più avversarono la decisione fu il cardinale Joseph Ratzinger, il quale, divenuto Papa richiamò Bartolucci a dirigere un concerto nella Cappella Sistina il 24 giugno 2006, nel quale ha offerto musiche del repertorio della polifonia sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina, accanto a proprie composizioni tra cui il mottetto a 6 voci “Oremus pro Pontifice nostro Benedicto” dedicato al Papa.Bartolucci e il Coro della Cappella Sistina
Il complesso della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, alla morte di Perosi versava in precarie condizioni. La situazione fu risanata anche grazie all’impegno di Bartolucci e all’interessamento personale di Giovanni XXIII. Nei 40 anni della sua direzione le esecuzioni durante le liturgie papali si alternano a tournée in vari Paesi (Austria, Germania, Irlanda, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Isole Filippine, Australia,Canada, Stati Uniti, Turchia, Polonia, Giappone). Negli anni del Concilio Vaticano II Bartolucci, contrario all’abbandono del latino, si impegnò affinché la riforma liturgica non prendesse un indirizzo ostile nei confronti della musica sacra. I suoi riferimenti in campo musicale furono la tradizione polifonica palestriniana e il canto gregoriano.L’attività di compositore
Bartolucci si è dedicato anche all’insegnamento e alla composizione. Il corpus di opere già pubblicate supera i quaranta volumi e comprende Mottetti, Madrigali, Messe, Laudi, Inni, musiche sinfoniche, organistiche e da camera, e soprattutto una serie di oratori per soli, coro e orchestra. È da menzionare anche il Brunellesco, un’opera lirica in tre atti ancora mai eseguita. La concezione della musica per Bartolucci si fonda sul “dire” con naturalezza e spontaneità rifuggendo astrattezze e astruserie. I suoi punti di riferimento sono il canto gregoriano, Palestrina e Verdi. Caratteristica di tutta la concezione estetica del compositore è quella di un ossequio alla tradizione, alla cui base colloca «una notevole severità di canto e quella limpida e solida polifonicità» indicate nella prefazione del suo Primo Libro dei Mottetti. Nel concistoro del 20 novembre 2010 papa Benedetto XVI lo ha elevato alla dignità cardinalizia, all’età di 93 anni, 6 mesi e 13 giorni. Si tratta del cardinale nominato più anziano di sempre nella storia della Chiesa Cattolica. Gli è stata assegnata la diaconia dei Santissimi Nomi di Gesù e Maria in via Lata. È uno dei cardinali di Santa Romana Chiesa che ha celebrato la messa tridentina dopo la riforma liturgica. Le opere di Domenico Bartolucci sono edite in 49 volumi da Edizioni Cappella Sistina.Mottetti Primo libro dei Mottetti (Antifone Mariane), 30 mottetti a 4 voci e Litanie Lauretane
- Scondo libro dei Mottetti, 25 canti a 1-2-3-4 voci uguali con organo
- Terzo libro dei Mottetti, 44 mottetti a 4 voci
- Quarto libro dei Mottetti, 35 mottetti a 5-6-7-8 voci
- Quinto libro dei Mottetti, 24 mottetti a 4-5-6 voci e organo
- Sesto libro dei Mottetti, 20 mottetti a 4-5-6-7-8 voci a cappella o con organo
- Cantica varia, 7 composizioni a 4-5-6 voci a cappella o con organo
- Sacrae Cantiones, 46 mottetti a più voci
- Magnificat, 4 cantici a 2-3-4 voci a organo e 8 cantici a 5 voci a cappella sugli 8 modi modali
- Natale, 26 composizioni a 1-2-3-4-5-6 voci
- Settimana Santa, messe, mottetti e responsori a 4-5 voci
- Primo libro dei Madrigali, 18 madrigali a 3-4-5-6 voci
- Secondo libro dei Madrigali, 13 madrigali a 3-4 voci e pianoforte
- Miserere, per baritono solo, coro a 6 voci e orchestra; riduzione per canto e pianoforte. Prima esecuzione assoluta nella Pieve di San Lorenzo in Borgo San Lorenzo (FI), paese natale del Maestro. Messe]
- Messe (alternate al canto Gregoriano) 8 messe a 4-5 voci
- Primo libro delle Messe, 5 messe a 1-2-3-4 voci
- Secondo libro delle Messe, 5 messe a 2-3-4 voci
- Terzo libro delle Messe, 6 messe a 3-4 voci
- Quarto libro delle Messe (Dominicis infra annum), 5 messe a 3 voci
- Messa Jubilaei, per coro a 4 voci, organo e piccola orchestra
- Messa Assumptionis, a 6 voci con orchestra
- Messa in onore di S. Cecilia, per soprano, coro a 4 voci, organo e piccola orchestra
- Messa pro Defunctis, per soli, coro a 8 voci e orchestra; riduzione per canto e pianoforte
- Messa de Angelis, per soli, coro a 4 voci e orchestra
- Baptisma, poemetto sacro per soprano e basso solista, coro a 3 voci di soprani contralto e orch.
- La Natività, oratorio per soli, coro a 8 voci e orchestra;
- La Passione, oratorio per soli, coro a 6 voci e orchestra;
- La tempesta sul lago, oratorio per soli, coro a 4-7 voci, e orchestra;
- Gloriosi Principes, oratorio per soli, coro a 6 voci e orchestra;
- Organo, composizioni per organo e per clavicembalo
- Sinfonia rustica (Mugellana)
- Concerto in mi, per pianoforte e orchestra
- Romanza, con variazioni, per violino solo
- Sonata in sol, per violino e pianoforte
- Trio in la, per violino, violoncello e pianoforte
Inni, 36 inni a 3-4-5-6 voci per l’anno liturgico
Laudi e MadrigaliLaudi Mariani, 24 laudi a 3-4-7 voci
Opere e Oratori Brunellesco, opera lirica in tre atti, per coro e orchestra
Altre composizioni Trittico Mariano, per organo.
Ricordi mugellani
Il nostro ricordo di monsignor Bartolucci, o meglio del Maestro, verte soprattutto quando l’estate si portava nel suo paese natio, Borgo San Lorenzo nel Mugello, (suo nonno che portava lo stesso nome fu eroe garibaldino e volontario con Garibaldi a Bezzecca), per andare poi a riposare nella chiesetta di Santa Maria a Montefloscoli, nel quale era rimasto parroco nonostante la sue assenze per l’alto incarico di Maestro della Cappella Sistina in Vaticano, che lo avrebbe portato in tutto il mondo. Nelle frescura di Montefloscoli il Maestro riceveva sempre alcuni suoi “vecchi” amici borghigiani e sotto le fronde secolari degli alberi i ricordi si intrecciavano ai ricordi nei tempi della sua gioventù, quando la secolare pieve romanica era retta da don Canuto Cipriani e don Ugo Corsini, che ricordava sempre con affetto e stima. Anche l’istituzione comunale era orgogliosa di questo suo concittadino, considerato il più grande compositore di musica sacra al mondo, e non poche volte sia nella Pieve di San Lorenzo sia nella Chiesa di San Francesco e al Santuario del SS.Crocifisso (suo il mottetto “ da secoli veniste in mezzo a noi…”), la sue note musicali eseguite da grandi cori ed altrettanti grandi orchestre, inondavano le arcate delle chiese dove lo vide giovane sacerdote e giovane musicista. Persona affabile, buona, generosa, ospitale (e noi ne sappiamo qualcosa), quando il vento tirava nella giusta direzione i rintocchi delle campane della Pieve di Borgo giungevano fino a Montefloscoli, con il maestro che si commuoveva ad ascoltarle, per poi rientrare nel suo studio dove immancabilmente davanti al pianoforte c’era una composizione da iniziare, da terminare o da correggere. Quanto ci sarebbe da scrivere nel ricordo del “Maestro”; tanto. Diciamo solamente che quì c’è la storia, la fede, l’arte, la cultura, la musica, la bontà, l’amore per la sua terra, per la sua gente. Ha vissuto quasi un secolo, ma chissà per ancora quanti secoli il suo nome sarà ricordato. Una breve nota finale. Il Maestro riposa in un loculo provvisorio del cimitero della Misericordia, ma doveva essere trasportato in un sepolcro particolare nella sua chiesetta di Santa Maria a Montefloscoli, come aveva disposto nel suo testamento, ma ancora la salma non è stata traslata. Mi si dice che la chiesa è fatiscente, si è aperto uno squarcio del tetto, dopo la violenta bufera di vento dello scorso marzo, e piove all’interno, quindi il tutto è fermo per un recupero e un restauro. Facciamo appello alle autorità competenti, alla famiglia, alla chiesa, insomma a coloro che sono preposti, per dare degna sepoltura ad uno dei più straordinari Uomini di cultura che abbia avuto il Mugello e in generale e Borgo San Lorenzo in particolare. Il Maestro Bartolucci con a sinistra il Maestro Marco Corsi e a destra il maestro Sivano Sardi. (Foto di repertorio – Foto cronaca di A.Giovannini)
luigi
Se era nativo di un altro paese mugellano non c'erano problemi. Come si dice in gergo "nemo propheta in patria". Speriamo di aver scritto bene per non incorrere nella bacchettate dei soloni.
MARCELLO
Grande e straordinario personaggio completamente dimenticato. Che amarezza