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Agape fraterna alla Misericordia di Borgo San Lorenzo

La Misericordia di Borgo è presente sul territorio da ben 177 anni, e negli anni si sono susseguiti persone, storie e fatti, era doveroso...

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Un momento della serata Un momento della serata © Foto Giampiero Giampieri
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Dal giovane volontario Stefano Lombardi di Borgo San Lorenzo  riceviamo e  molto volentieri pubblichiamo questa nota inerente ad un convivio di beneficenza organizzato dalla Confraternita di Misericordia di Borgo San Lorenzo. “Durante la cena del 25 Agosto 2024, la prima cena di Beneficenza della Misericordia di Borgo San Lorenzo, è successo qualcosa di meraviglioso. Cominciata quasi per gioco, durante una chiacchierata tra pochi, è venuta fuori la necessità e il bisogno di realizzare un qualcosa per la comunità di Borgo al fine di conoscere e far conoscere i membri della Misericordia stessa.

La Misericordia di Borgo è presente sul territorio da ben 177 anni, e negli anni si sono susseguiti persone, storie e fatti, era doveroso ringraziare chi ci ha sempre sostenuto e chi ci ha sempre accolto. Parlando un po’ tra i volontari più giovani e anche meno giovani, è venuta fuori l’idea di organizzare una cena di beneficenza. Pertanto nel giro di qualche mese ci siamo riuniti in poco meno di 15 persone, per pensare a come vincere una scommessa: mettere a tavola almeno 150 persone e farle stare bene.

Fin dall’inizio non si prospettava una cosa da poco, anche perché, essendo tutti volontari e lavoratori in ambiti differenti dalla ristorazione, nessuno di noi aveva una solida esperienza pregressa, dovevamo comunque dosare le nostre forze e le nostre competenze per non rischiare di fallire in qualcosa di più grande di noi. Ciò però non ci ha abbattuto, anzi, parlandone con la gente attorno, amici, parenti, mogli e mariti, nonni e nonne, abbiamo raccolto molte adesioni di aiuto, molte delle quali di persone neanche iscritte alla Confraternita di Misericordia, ma questo poco importa, era bello leggere nei loro volti la voglia di mettersi ancora in gioco, nonostante l’età o la scarsa preparazione.

Ecco allora che, di dopo cena in dopo cena, tra la stanchezza e la paura di fallire, prendeva vita questo progetto, e quando ho detto che il 25 agosto è successo qualcosa di meraviglioso intendevo che nessuno si immaginava un’adesione di circa 180 persone a tavola e più di 30 persone a servire e preparare. E’ stato davvero emozionante, una fatica ripagata dall’amore che la comunità di Borgo ci ha trasmesso. A nome dell’intera Confraternita di Misericordia è doveroso ringraziare tutte le attività commerciali che hanno liberamente donato sia i premi per la lotteria che i beni primari per la preparazione del menù ma anche quelle attività commerciali che hanno donato per i progetti della Misericordia volti all’aiuto al prossimo. Un Grande GRAZIE va senza dubbio ai Giovani volontari che si sono resi disponibili sia per la serata sia per la preparazione. Mi sento proprio di dire che senza di loro sarebbe stato veramente difficile trovare la forza di realizzare l’intera cena, domenica sera li abbiamo visti con occhi di speranza, perché non è vero che ci sono solo ragazzi buoni a nulla, ci sono ragazzi persi, ai quali manca un punto di riferimento, un qualcuno che sia pronto a scommettere su di loro, che gli dia fiducia, che gli conceda un abbraccio, un loro spazio, una loro identità.

Ormai da anni il volontariato attraversa una fase di non poca difficoltà: trovare e trattenere volontari può essere difficile, la vita frenetica e gli impegni lavorativi lasciano poco tempo alle persone per dedicarsi al volontariato. È per questo che chiediamo sempre di PROVARE, nessuno obbliga nessuno a fare volontariato intendiamoci, ma non dobbiamo rinunciare a farlo solo per carenza di tempo, in Misericordia abbiamo attività di servizio che possono essere svolte anche in tempi ridotti, come accompagnare un anziano all’ospedale di Borgo per una visita, o riprendere un anziano dall’ospedale per riportarlo al proprio domicilio.

Mi sento di dire anche che ogni minuto del proprio tempo rivolto al prossimo è sempre un minuto speso bene. Il volontariato deve essere inteso come una cosa viva, una cosa che cresce in noi e negli altri solo se nutrita, anche una piccola pianta se annaffiata troppo o troppo poco poi rischia di morire, ma solo la giusta quantità di acqua la farà crescere. Pertanto nessuno di noi non deve aver paura di provare o mettersi in gioco in qualsiasi ambito in cui la Misericordia svolge servizio. I bisogni della gente cambiano con la società e se vogliamo restare ancora attivi nel territorio abbiamo bisogno di ognuno, anche solo per un minuto. Spero davvero che la Cena di Domenica possa aver lanciato e lasciato un piccolo messaggio di speranza“.

 

 

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