Alberto Leoni della Libertas Scorzè ha vinto la 71 coppa della liberazione © n.c.
Una gran bella gara questa 71° edizione della Coppa della Liberazione (Mercoledì 11 settembre 1946 – domenica 18 settembre 2016), ottimamente organizzata dal Club Ciclo Appenninico 1907 e dall’Anpi di Borgo San Lorenzo con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Prima di addentrarci nella recensione agonistica, ricordiamo per dovere di cronaca, come abbiamo sempre fatto, che la giornata è inizia la mattina con la deposizione delle corone d’alloro al Monumento ai Caduti in piazza Dante, al Monumento alle Vittime Civili in piazza del Poggio e al Monumento dei Caduti partigiani in piazza Martiri della Libertà e per ultimo l’omaggio nella Cripta Ossario dei Partigiani al cimitero della Confraternita di Misericordia. Dopo la prolusione ufficiale davanti al Municipio, si è tenuta all’interno della Pieve di San Lorenzo la Santa Messa in memoria dei Caduti di tutte le guerre celebrata dal Pievano don Maurizio Tagliaferri alla presenza delle autorità civili e militari oltre ad alcune associazioni di volontariato, combattentistiche e d’arma con le loro bandiere e labari. Purtroppo e lo diciamo con tristezza hanno partecipato pochissime persone, come chiaramente dimostra l’immagine, con la solita macchina in divieto di parcheggio ( fortunatamente in Pieve alla funzione delle 11,30 ci sono sempre tanti fedeli), poiché se togliamo le autorità istituzionali, i borghigiani o il popolo come si diceva una volata arrivavano fra il si o no a trenta persone. Davvero poche in una popolazione di circa diciottomila abitanti. Comunque sia, alle 14, 30 appuntamento al Foro Boario per la partenza e ovviamente l’arrivo della 71° Coppa della liberazione riservata alla categoria allievi. Erano quasi cento gli atleti in gara, fra cui alcuni campioni provinciali, regionali e nazionali, ma la novità nel percorso di questo 2016 è stata, per la prima volta nella storia di questa gara, la durissima salita delle Salaiole, (il cosiddetto “muro”), che in qualche curva oltrepassa il 20% di asperità, non molto lunga solamente 1 km. e 500 mt. circa, ma incredibilmente impegnativa dopo che i ciclisti avevano già effettuato circa 70 km. nei quattro giri del circuito, prima appunto di svoltare al bivio di Olmi ed infilarsi nella comunale di Viterete e le Salaiole – il Poggiolo. Avevamo alcuni impegni in concomitanza, anche sportivi, vedi la prima partita di campionato al Romanelli dell’A.S. Fortis Juventus 1909, ma la passione ci ha detto di non mancare, di esserci, per immortalare un tratto di strada prettamente mugellana, dove gare in bicicletta non ci sono mai passate, se non al contrario, cioè dal bivio di Polcanto verso le Salaiole, come avvenne nel 1960 in occasione della 2° Coppa Spacchini- Belfiori, due partigiani del luogo caduti durante la guerra di liberazione. Ma per non farci mancare nulla ecco anche una violentissima pioggia, accompagnata da una forte grandine e dal vento, per rendere ancor più difficile il tratto di strada verso il traguardo di Borgo San Lorenzo e per i ciclisti una ulteriore fatica. Come scritto la Coppa della Liberazione è stata vinta da Alberto Leoni della C.S. Libertas di Scorzè (Venezia) giunto tutto solo, mentre undici atleti si sono contesi in volata il secondo posto. Che dire ancora, davvero una bella edizione, seguita e partecipata. E un “bravo” a tutti questi ragazzi per la loro passione per il ciclismo, poiché i sacrifici sono tanti. Bastava vederli sullo muro delle Salaiole. Complimenti. Ordine d’arrivo:
- Alberto Leoni (C.S. Libertas di Scorzè di Venezia);
- Tommaso Nencini (ACF Bessi di Calenzano) a 38 sec;
- Samuele Carpane ( Off Alberti u.c. Val d’Ilasi);
- Alessandro Del Ry ( G.S. Butese – Buti. Pisa);
- Luca Roberti ( Velosport Ferentino – Frosinone)



renzo marchetti
CARO ROBERTO IO SONO UNO CHE TAGLIA E CUCE NON POSSO SOPPORTARE CERTE ANGHERIE E MOLTE VOLTE HA DIRE LA VERITA' SI FA MALE MA PEGGIO HA STARE ZITTI COME SOMARI.
Roberto
Caro Marchetti, questa cose non si scrivono politicamente scorretto. La verit, da dopo la guerra, sta solamente da una parte.
Roberto
Caro Giovannini, al di la di una pi che giustificata amarezza per il silenzio sulla Bartali, mi complimento per le splendide immagine sulla salita delle Salaiole. Resteranno nella storia ciclistica della corsa
renzo marchetti
CIAO ALDO, RISPONDO A MARCELLO HO CENTRATO COSA E' STATO FATTO A BORGO ,E' STATA BOICOTTATA LA GRANDE SOCIETA' CICLISTICA GINO BARTALI PERCHE' LA SINISTRA HA SEMPRE COMANDATO A BORGO SAN LORENZO ORA CHE L'ARIA E' CAMBIATA ESCONO DAI CASSETTI DOCUMENTI CHE DIMOSTRANO COSA HANNO FATTO I COMPAGNI SI SINISTRA.
Marcello
Ci ho fatto caso anch'io, la societ bartali mai ricordata. Avevano una colpa ( anzi per me un pregio), non sono mai stati di sinistra altrimenti gli aveva fato in monumento.
Guido
Nella prima foto vedo una macchina in divieto. Ma gli stata fatta la multa?
Giuseppe
Storicamente parlando quella foto di Bartali vale oro quanto pesa. Che testimonianza.
ALDO GIOVANNINI
Macch trofeo, caro Cesare. Se faccio tutto questo nel ricordo di mia babbo Amilcare che nel 1946 si sven ( fu pagata una cambiale di ventimila lire) unitamente agli amici dirigenti, per organizzare la Coppa della Liberazione. E tutto questo finch avr fiato. A testa alta.
CESARE
A te,caro Aldo, andrebbe dato il trofeo Caduti partigiani.