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Borgo. Carmina Burana al Giotto: un successo straordinario

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Borgo. Carmina Burana al Giotto: un successo straordinario Borgo. Carmina Burana al Giotto: un successo straordinario © n.c.
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Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo gremitissimo in ogni ordine (palchi e platea), lo scorso giovedi 6 marzo 2014, per seguire  la famosa composizione di Karl Orff ”Carmina Burana”, organizzata dall’Associazione “Camerata dè Bardi”, la Corale Santa Cecilia 1909, l’Accademia degli Audaci,  con  il patrocinio dell’assessorato alla cultura del comune di Borgo San Lorenzo. Prima di una breve cronaca della serata ricordiamo semplicemente la base di questa composizione musicale:“ - Com’è noto negli intenditori ed estimatori di Karl Orff,  “Carmina burana” è una cantata scenica composta appunto da Carl Orff tra il 1935 e il 1936, ed è basata su 24 poemi tra quelli trovati nei testi poetici medievali omonimi.

Il titolo completo è "Carmina burana: Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis". Questa composizione appartiene al trittico teatrale di Orff "Trionfi" che, composto in periodi diversi, comprende anche i Catulli Carmina e il Trionfo di Afrodite. Fu rappresentato la prima volta l'8 giugno 1937 a Francoforte sul Meno, mentre la prima italiana si tenne il 10 ottobre 1942 al Teatro alla Scala di Milano. Carmina Burana quindi è il titolo (non originale) di una raccolta di componimenti poetici medievali reperita presso il monastero di Benediktbeuern, in Alta Baviera.

Alcuni di questi testi sono corredati di notazione musicale adiastematica (neumi in campo aperto), pressoché impossibile da interpretarsi: indagini musicologiche recenti hanno reso possibile la ricostruzione di diverse melodie, soprattutto grazie alla loro identificazione in repertori diversi (per esempio quello della cosiddetta Scuola polifonica di Notre-Dame di Parigi), ma all'epoca in cui Orff se ne occupò nessuna delle musiche originali era nota.

Il musicista tedesco fu attratto in particolare dalla varietà degli argomenti trattati nelle poesie della silloge bavarese: iniziò dunque a elaborarne musicalmente alcune, fino a completare 24 brani, per la maggior parte con testo latino; fanno eccezione un brano in alto tedesco medio e uno in provenzale.

Dopo la prima rappresentazione a Francoforte, Orff ottenne un grandissimo successo, e la cantata fu eseguita in altre città tedesche e, nonostante fosse molto ostacolata dal regime nazista per il tono erotico di alcuni canti, divenne l'opera musicale più conosciuta tra quelle composte durante il periodo nazista.

L'opera è strutturata in un prologo, cinque parti e un finale, non segue una trama precisa ma parte della struttura della composizione si basa sul concetto del giro della Ruota della fortuna: infatti sulla prima pagina della raccolta dei poemi è rappresentata la ruota con quattro frasi posizionate intorno quest'ultimo -”.

Detto brevemente l’evolversi  dell’opera, la cronaca ci impone nel ricordare lo straordinario successo di questa pagina culturale e musicale, a cui hanno preso parte la “Corale Santa Cecilia 1909” di Borgo San Lorenzo, il coro “Città di Firenze”, il Coro Polifonico “Città di Livorno”, il “Coro Piccole Voci” di Borgo San Lorenzo (carinissimi!!), l’Ensemble Strumentale “Camerata dè Bardi”, con coreografie Caterina Pini e Claudia Colucci, regia di Andrea Cecchi, maestri del coro Paolo Filidei e Ennio Clari, maestro concertatore e direttore Andrea Sardi.

La bella novità è stata la presenza del soprano Bei Bei Li, del tenore Gianni Mini e del baritono Massimo Naccarato (esecutori della “Traviata” dello scorso ottobre 2013 e degli altri concerti), della scuola di danza “Gymnasium“ con le coreografie di Caterina Pini in collaborazione con Isabella Cipriani e le ballerine Margherita Caciotti, Ginevra Guidotti, Chiara Manfriani, Samanta Nicodemo, Sara Paoli e Giulia Paoletti.

L’ensemble Strumentale della “Camerata dè Bardi” era composto da Chiara Mariani e Eugenio Milazzo (pianoforti), Federico Poli, Roberto Bichi, Marco Farruggia, Niccolò Chisci ( percussioni) e Vittorio Ferrari (Timpani). Infine ricordiamo i costumi di Teresa Zinno, con allestimento a cura della Compagnia delle Formiche e luci di Mimmo Labbate.

Abbiamo voluto inserire tutti coloro, dal primo all’ultimo, che hanno preso parte a questa  composizione di Karl Orff, per far comprendere il duro ed immenso lavoro che ha investito tutto il complesso musicale, vocale, orchestrale e danzante.

Ma i sacrifici non sono stati vani e il Giotto pieno come un uovo (peccato che  tante persone non abbiano trovato posto), ha tributato tanti consensi, applausi scroscianti ed invocazioni di bis, da rendere orgogliosi tutti quegli amici sul proscenio magistralmente diretti da Andrea Sardi, per la felicità del Rag. Emilio Gori solerte presidente dell’Accademia degli Audaci, che vede finalmente giungere i frutti di tanto lavoro (vedi le commedie, la prosa, la letteratura, le danze, il cinema e naturalmente la grande musica), con il vecchio teatro degno di ospitare spettacoli di alto livello. Bravi e complimenti. Infine un appello da parte del consiglio direttivo della “Corale Santa Cecilia 1909”, per coloro che avendo una buona voce (tenore, baritono, basso), possano entrare a far parte della gloriosa  associazione borghigiana per permettere così di continuare  questa benemerita attività musicale. Tutti coloro che sono interessati possono rivolgersi al Presidente Prof. Franco Faini (Info: 055 8459630 – email: [email protected].

 

Un momento dell’opera di Karl Orff: “Carmina Burana”; a sinistra la soprano Bei Bei Li.

Andrea Sardi, maestro concertatore e direttore di tutto il complesso musicale e strumentale davanti alla “buca” riaperta nell’occasione.

Panoramica delle corali e dei vari gruppi.

 

Gli applausi finali del numeroso pubblico presente al Teatro Giotto

 

(Foto di Aldo Giovannini e Paolo  Marini)

 

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