Siamo lieti di informare i nostri avversari che, normalmente, le amministrazioni continuano a lavorare, anche sotto elezioni. Forse è la loro percezione delle cose fatte che cambia in vista della tornata elettorale. E anche delle cose da fare e di quelle che non vanno (ne siamo ben consapevoli), altrimenti non si spiegherebbero i post a raffica a ogni disservizio sulla linea Faentina, per esempio. Purtroppo ci ritroviamo di fronte a un fronte unico del NO che ben poco ha di propositivo: si è scambiata la campagna elettorale per una gigantesca operazione di opposizione, senza alcun tentativo propositivo degno di nota.
Si critica tutto quel che c’è, ma anche qualsiasi proposta di modifica dell’esistente: non è curioso? Divertente, se non si stesse parlando di amministrare un territorio complesso come il nostro e quasi 19mila cittadini.
Si vuole trasformare un’importante occasione di democrazia in un referendum pro o contro qualcuno e qualcosa, con il fronte unico di opposizione Atria-Romagnoli-Giovannini coeso e unito sul NO, proprio come avvenuto negli ultimi cinque anni e come vediamo oggigiorno su qualsiasi cosa fatta e da fare. NO a qualsiasi proposta e cambiamento (è stato detto NO a tutto, persino adesso ai nuovi arredi urbani del centro storico, approvati dalla Soprintendenza ma sgraditi a loro, de gustibus e no comment), figuriamoci sul programma di governo del centrosinistra e di Cristina Becchi, l’unica tra i candidati di Borgo a uscire, da tre mesi a questa parte, con idee, progetti e prospettive di futuro.
Un ultimo appunto. Ci siamo trattenuti fino a oggi, ma: non tolleriamo ulteriore mancanza di rispetto nei confronti dei candidati di tutte le fazioni in campo. Certe allusioni e certi attacchi qualificano, anche per i modi, soltanto chi li compie.
La politica è mettersi in gioco. Attingere dalla società civile, coinvolgere nella costruzione del nostro futuro il mondo dell’associazionismo, del volontariato e del terzo settore, di chi ogni giorno con la sua opera e il suo impegno fa politica nel senso più alto del termine, un atto che dovrebbe essere considerato dovuto da chi si propone ad amministrare un territorio. In questo senso non comprendiamo e condanniamo il tentativo di delegittimare una classe dirigente, e di chi si propone di diventarne parte per amore del territorio in cui vive e per cui si adopera, con offese, per quanto ridicole, e calunnie. Sono le facce e le idee nuove a dare fastidio? Dobbiamo chiudere a chiave le liste per i prossimi venti anni e passa?
Noi continuiamo a fare la nostra campagna elettorale a testa alta, guardando avanti, con le nostre proposte, con i nostri candidati di cui siamo fieri, lavorando per costruire una comunità coesa, con un’idea di Borgo San Lorenzo che si apra al futuro, sotto la guida della nostra candidata a sindaco Cristina Becchi. Insieme.