Borgo. La verità sulla statua di Fido © n.c.
Il grande successo che sta ottenendo in campo mondiale il film “Hachiko” con Richard Gere, dove si racconta la storia di un cane il quale dopo la morte del padrone lo attese per molti anni, è stato motivo di tanti servizi sui quotidiani e mensili regionali e nazionali, i quali hanno riportato alla luce la storia del cane di Luco di Mugello, che per la sua fedeltà gli venne eretto in piazza Dante a Borgo San Lorenzo (1957), un monumento e la medaglia d’oro, con una semplice didascalia “ A Fido esempio di fedeltà”.
Il monumento raffigurante l’amico più fedele dell’uomo, opera dello scultore Salvatore Cipolla, fu realizzato in maiolica, ma dopo pochi mesi fu spaccato e i cocci vennero appoggiati in terra sotto il cippo. Le indagini delle autorità competenti non portarono a nulla e lo stesso scultore su invito dell’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Giuseppe Graziani (PCI), rimodellò la figura del cane ma questa volta in bronzo.
La colpa, anche se larvatamente, si indirizzò verso un gruppetto di giovani borghigiani (nessun nome anche se vociferato dalla gente), rei di “tifare”, per così dire, per un partito politico contrario alla maggioranza che all’epoca amministrava il paese mugellano. Insomma furono additati al pubblico lubridio, anche se non c’erano le prove, per aver spaccato il monumento a Fido, voluto dalla stessa amministrazione con in testa il sindaco Graziani.
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A distanza di 50 anni (2010), in una trasmissione televisiva, dove veniva ricordato dopo la sua scomparsa un noto e stimato personaggio mugellano, che è stato uno dei principali dirigenti dell’allora PCI, una delle persone intervistate, il prof. Tassinari per molti anni Direttore delle Scuole G. Lapi di Borgo San Lorenzo, ha candidamente confessato (“tanto, ha detto, sono passati tanti anni….!”), che il monumento a Fido venne rotto di notte dallo stesso e da un noto giudice, il Pretore Marco Ramat all’epoca abitante a Borgo San Lorenzo dove esercitava la sua funzione di magistrato, all’uscita dalla sede del partito dopo una accesa riunione.
A parte alcune discrepanze dell’intervistato (Fido andava alla Stazione Ferroviaria di Luco - sic!- ad attendere il padrone!!), le motivazioni riportate nell’intervista erano quelle di una stucchevole “retorica” - la fede, la lealtà, l’amicizia - con cui veniva raccontata la storia di Fido, con parole non certo benevoli per coloro che vollero il monumento al bastardo di Luco, e molti si dice il caso appartenenti allo stesso partito politico.
Il Sindaco Graziani, che ovviamente - e ne siamo certo poiché era persona intellettualmente onesta - non ha mai saputo di questa storia, firmando un’ordinanza per innalzare nuovamente il monumento e questa volta in bronzo, quasi a sfida verso quei giovanotti accusati, non dalle autorità giudiziaria, ma dalla gente, dal popolo, per averlo spaccato. E invece tutto al contrario. La storia fa come l’olio, torna a sempre galla a riportare in tutti e in tutto la verità, non tanto di fatti ed episodi eclatanti ma anche di fatti ed episodi semplici come questo.
Certo osservare questi personaggi ridere nel raccontare questa stupida bravata, ci ha dato molto fastidio. Non abbiamo titoli di studio, ne tantomeno roboanti titoli accademici, ci mancherebbe, il rispetto è il nostro pane quotidiano, ma portare a conoscenza dopo mezzo secolo questo atto vandalico, non è da persone intelligenti, anzi offende coloro (molti purtroppo non sono più, compreso nostro babbo Amilcare che portò all’attenzione nazionale la storia di Fido tramite La Nazione e lo stesso sindaco Graziani che volle fermamente il monumento al cane), in quali nella fedeltà, nella lealtà e nel reciproco rispetto, avevano fondato i loro valori morali, sociali e civili.
(A.G.)
Foto n.1°- (in alto): Fido davanti alla corriera a Luco in attesa del suo padrone.
Foto n.2° (qui sopra): Il giorno dell’inaugurazione del monumento a Fido, realizzato in ceramica dallo scultore Salvatore Cipolla, il primo a sinistra accanto alla vedova Soriani e al sindaco Graziani
(Foto Barletti – Borgo San Lorenzo)
Foto n.3° (qui sopra): Una scolaresca dell’Istituto “Alessandro Volta” di Taranto (aprile 2010), rendono omaggio alla fedeltà di Fido.
(Foto A.Buccoliero)



Simone berretti
E' pazzesco!un famoso politico come Tassinari con la comolicita' di un magistrato! fecero questa bravata, a volte la verita' supera la fantasia