A seguito dell'animato dibattito suscitato dalla pubblicazione del presente articolo, sono giunte in redazione alcune prese di posizione da parte di alcune associazioni di settore a cui abbiamo dato spazio come diritto di replica che è possibile leggere a questa pagina.
Il ciclista è una specie umana comparsa nei primi dell’800 che ha proliferato per oltre un secolo quando le strade erano acciottolati polverosi (o al massimo selciati) per pedoni e cavalli. Non dotati di freni, ebbri per la velocità, al grido “LARGO AL VELOCIPEDE!” i primi ciclisti seminavano il panico.
Pedoni contusi e cavalli imbizzarriti le prime vittime di questi amanti del brivido della velocità e nuovi infestanti padroni delle vie di comunicazione.
Con lo scorrere del tempo, dopo quasi un secolo, fecero la comparsa le automobili.
I velocipedi, come il rovo trinciato o la vitalba estirpata o l’edera potata, persero vigore e lasciarono spazio loro malgrado ai nuovi mezzi dotati di motori a scoppio.Galleria fotografica
Con gli anni (secondo dopoguerra), a beneficio dei mezzi motorizzati assurti a simbolo del progresso sociale ed economico, furono poi inventate strade asfaltate che consentirono maggior comfort di marcia e maggiori velocità di percorrenza, portando maggiori scambi di merci e di persone, sviluppo sociale ed economico, viaggi di massa più confortevoli.
I ciclisti, come ogni infestante che si rispetti, trovarono presto comodo smettere di percorrere acciottolati e selciati per trovare strada facile e viaggiare su lisce e scorrevoli lingue di asfalto inventate per auto e camion.
Come il germoglio del rovo o di vitalba, come il primo virgulto di edera, che si avventurano cercando nuovi spazi da occupare sul pulito, per poi riempirli di pruni e di vegetazione inaccessibile, così dunque i ciclisti.Ed eccoli dopo due secoli riprendere possesso della strada, avvolti in ridicole vesti di latex, attillate e multicolor che nemmeno delle Drag Queen, a mostrare muscolature scolpite dalla fatica o avvolgere trippe portate flaccidamente in giro a batteria.
Sempre attenti a guadagnare in efficienza energetica, per meglio fendere l’aria si depilano come trans di Rio de Janeiro.
Ripieni di sé, presi dalla propria missione salvifica, pretendono piste ciclabili dedicate senza usarle, propongono ed ottengono dalle amministrazioni comunali cartelli “rispettami , viaggia a 1,5m da me”, passano col rosso, non si fermano a dare precedenza ai pedoni per la fatica di ripartire.Categoria di privilegiati, viaggiano su strade asfaltate pagate coi bolli e imposte provinciali altrui, viaggiando senza targhe, senza pagare bolli nè assicurazioni.
Quando poi partecipano in folti gruppi a gare e competizioni ciclistiche, per una gran parte si bombano di ogni tipo di pillole, bevande e gel anche illegali, unica categoria per cui la droga è liberalizzata, con le autorità che mestamente evitano controlli per non riempire Sollicciano con una retata durante una gara.Tornati dunque padroni delle strade altrui, si godono le belle giornate e proliferano più dei topi.
Al grido “salviamo il mondo”, “inquiniamo di meno” con vesti in latex petrolifero mica cotone, biciclette a batteria viaggiate su navi cargo a olio pesante dalla Cina o dal Vietnam ce la danno a bere, avvolgono le nostre teste coi loro mantra ambientalisti e soffocano le bocche di chi la pensa diversamente.
Come il rovo o la vitalba o l’edera lentamente risorgono dal trinciato e nuovamente avvolgono alberi e case e li soffocano col loro verde messaggio asfissiante.Fabio
Leonardo B
90 minuti di applausi !!
Daniele Baldoni
Meraviglioso. Fabio :chiunque tu sia hai ragionissima . Le tue sono parole di verità. Meno male che qualcuno ancora ragiona con il proprio cervello e non si adegua al politically correct pseudo ambientalista. Tutti questi biciclettaioli sono puro green wash, che da una pennellata di ecologico a ciò che ecologico e green non è affatto.
Giovanni Mattiello
Scusate ma parliamo della stessa lingua? Ironia, sarcasmo, mi spiegate un po dove le trovate? Io vedo ben altro in questa. "opinione" . A proposito, sono un ciclista, automobilista, camionista, pilota di droni.... , mi puo capitare di non essere sempre rispettosissimo al 100% delle regole ma ci provo sempre e come me tantissime altre persone, la maggior parte sicuramente, siano esse a cavallo di una bici o seduti in un automobile ecc. ma sicuramente provo ad essere attento agli utenti piu deboli di me in strada. Voglio solo far notare che in una rotonda o agli incroci, se sono alla guida di un grosso camion, mi viene data SEMPRE la precedenza, a volte anche se non mi spetta mentre se sono in bici SPESSO non mi viene riconosciiuto questo diritto.
Maurizio Baglioni
Lo svelto s è dimenticato un particolare . Non c ha detto a quale categoria di in bevili della strada appartiene!?
Maurizio Baglioni
Purtroppo contro l ignoranza e la maleducazione da tutti i punti di vista di queste due parole non v è cura .è nel dna delle persone basta che offendono e criticano con l’unico scopo di un loro tornaconto sempre nella vita di tutti i giorni
Angelo
Opinioni da frustrazione...👏
Duccio Capecchi
No. Le vostre sono frasi offensive, il sarcasmo è ben altra cosa. Utilizzare i Trans come termine di paragone, non è sarcasmo e una dimostrazione di arretratezza culturale. Paragonare i ciclisti a specie infestanti e quindi a parassiti non è sarcasmo. Se non ha buon gusto chi ha scritto queste baggianate dovreste averlo voi nell'evitare di pubblicare questa porcheria, ma evidentemente non ci arrivate.
Elena
Io sono d'accordo con questo signore. I ciclisti sono sempre nel mezzo della strada a coppie o a gruppi di 3, 4,5 non in fila, ma sulla carreggiata e se suoni per avvertirli che devi passare o ti bestemmiano dietro o ti mandano a quel paese.
Paolo de Paoli
Basta fermarsi 15 minuti ad osservare una qualsiasi strada statale o cittadina sul nostro territorio, e si può notare quante persone vadano contro il codice della strada, e no non sto parlando di ciclisti, ma di automobilisti e motociclisti. La verità è che nel nostro paese c'è pochissimo rispetto per le regole, le persone guidano male e in maniera pericolosa verso se stessi e verso gli altri. Siamo molto indietro rispetto agli standard del primo mondo, eppure non leggo mai articoli su queste brutte abitudini, come se fosse qualcosa intrinseco nella cultura italiana, come l'evasione fiscale e la mafia. Ovviamente questo si estende anche ai ciclisti che nella loro vita privata saranno a loro volta possessori di automobili e moto, e non per ultimi ai pedoni. È proprio una semi-anarchia.
Cristina Gallocchio
Ah dimenticavo nel commento precedente, della moda green non mi interessa nulla, non vado in bici perché è green ma per passione, per sfidare me stessa e per rafforzare il fisico. I pantaloni attillati sono necessari perché il fondello deve aderire bene per evitare spiacevoli dolori dopo ore e ore di bici. La maglia attillate serve per il sudore.
Alessandro Martini
In nome della libertà di opinione e di un'ironia d'accatto si alimenta odio nei confronti dei ciclisti in cerca di click e un pò di visibilità. Però poi il direttore reclama sicurezza per provare a fare un giro. Bene, visto che dà un contributo ad avvelenare il clima qui da noi le consiglio di fare un giro, in bici o in macchina, all'estero. Lì troverà certamente più rispetto per i ciclisti, o ,se andrà in macchina, a sua volta dovrà rispettare, davvero, norme specifiche che li tutelano (1.5 metri in sorpasso, case avanzate, piste ciclabili, sensi unici eccetto bici, etc.). Cose da noi prontamente bocciate o definanziate, di recente. In quei paesi muoiono meno ciclsiti, chissà perchè, forse non se la cercano come da noi? Magari, su questo non sono sicuro, troverà anche maggiore onestà intellettuale tra i suoi colleghi.
Cristina Gallocchio
Traspare odio profondo per tutti i ciclisti, indistintamente se rispettano o meno il codice della strada. Come se io ciclista odiassi a prescindere tutti gli automobilisti. Le persone non rispettose esistono sia nei ciclisti che negli automobilisti. Personalmente non sono mai passata con il rosso e non sorpasso mai le auto in prossimità del semaforo rosso o della rotonda, mi accodo. Mi fermo quando un pedone attraversa sulle striscie, mi fermo anche quando la strada è stretta, mettendomi sulla prima "piazzola" libera di fortuna se vedo che dietro di me c'è un mezzo largo come un camion che non riesce a passare, o vado sulla ciclopedonale se c'è. Vado, come obbligatorio, sulle pochissime ciclabili, forse l'autore non conosce la differenza tra ciclabile e ciclopedonale. Corro da sola e in ultimo mi depilo perché sono una donna.
Daniele Tirinnanzi
Che vergogna
Lorenzo Bertini
Un contributo vergognoso. Ovviamente siamo liberi di pensarla ognuno a modo proprio, il problema é chi sceglie di pubblicare su una piattaforma di news un pensiero tanto bene scrittore articolato e al contempo tanto ottuso, populista e fascista. Ricordate a sto signore, tra il serio e il faceto, che i ciclisti non uccidono nessuno, non inquinano, non riportano in vita sentieri abbandonati, rianimano paesi e passi del bellissimo Mugello dove anni fa era il deserto e anche (lo metto per ultimo perché é il peso che si merita) spendono un sacco di soldi nel “nostro” splendido Mugello.
Stefano Giosef
Magari chi scrive è un faceto automobilista che guida col telefonino in mano, sorpassa con linea continua e tira cicche dal finestrino... Io però non me la prendo con lui ma con chi ha avuto la brillante idea di pubblicarla. Vergognatevi e basta
Claudio S.
Chiunque sia questo famigerato articolista Fabio sono TOTALMENTE d'accordo con lui ! Facendo il pendolare tra il Mugello e Firenze trovo questi ciclisti "padroni della strada" in posizioni pericolose sulla carreggiata (es.: sempre affiancati dopo una curva cieca) seppur procedo a 50 Km/h. Ma il massimo è quando sono tutti dietro alla macchina della scuderia (non so come si chiama) affiancati ed occupando oltre la mezzeria ! Se glielo fai notare sei tu sempre quello in errore ...
Gian Domenico Ortino
Buonasera, non mi esprimo sull'autore, l'articolo parla da se. Su chi invece autorizza queste pubblicazioni penso faccia bene a trovarsi dei buoni avvocati penalisti. Neanche saluti.
Redazione
Gentile Gian Domenico in Italia esiste la Costituzione che garantisce la libera opinione, come del resto anche la possibilità di rivolgersi ad un tribunale per l'ipotesi diffamatoria.
Luca Tramontana
Il problema non è tanto il contenuto ridicolo e insulso dell' articolo, quanto il fatto che una testata giornalistica lo abbia pubblicato dando voce all'autore ed alle sue frustrazioni. Che tristezza...
Redazione
Se oltre che ad avre tristezza avesse voglia di argomentare la sua opinione... noi siamo qua.
Luca Tramontana
Cara redazione, un articolo del genere non si presta ad alcuna argomentazione, è solo un contenuto ricolmo di odio ed ignoranza scritto da un soggetto che non ha neppure il coraggio di firmarsi. Come articolo acchiappaclick di sicuro funziona, ma non vi lamentate del fatto che alcuni ciclisti stiano rispondendo per le rime a un cafone come questo... Promuovete l'educazione stradale, piuttosto. Condannate gli automobilisti che guidano mentre utilizzano il cellulare, o quelli che sfrecciano a 80 all'ora nei centri urbani. Il ciclismo è sudore, mobilità sostenibile, vita sana. Forse il sig. Fabiochenonsifirma dovrebbe provare a fare un po' di sport per scacciare le proprie frustrazioni...
Filomena D’Angelo
Mi abbasso a questo comizio, inizialmente pensavo che questo signore Fabio esistesse, ed io ero pronta a dare un mio parere. Ma con questo vostro intervento mi viene da pensare che sia un modo per incattivire le persone e di farvi spazio gratuito…ripeto è solo una sensazione…. Sarebbe veramente sgradevole pensare che sia tutto pilotato.. distinti saluti
Filippo Mazzullo
Da come risponde la redazione mi sa che è essa stessa che ha scritto la lettera
Massimo Fattori
Buongiorno, questo articolo qualifica più "ok Mugello" e il Fabio che lo ha scritto che i Ciclisti di cui parla. Pertanto si commenta da solo
Luigi Verdiani
Nessun commento è degno, ne per chi l’ha scritto ne per chi l’ha pubblicato
Giulian Giuntini
Un odiatore seriale vale l'altro, la società di imbecilli è piena. Quel che mi lascia perplesso è la ragione per la quale "Ok Mugello" abbia la necessità di pubblicare articoli di tale stupidità. Il signor Fabio, come ognuno di noi, avrà pur i suoi mostri interiori da combattere, evidentemente... Ma voi, nel fare da cassa di risonanza... Bah... 🤦🏻♂️
redazione
Gentile Giuliano, OKMugello da spazio alle opinioni dei propri lettori, con la sola regola del rispetto civile. In questo caso, qualora non se ne fosse accorto, l'articolo è di stampo ironico e usa il sarcasmo per decifrare un sentimento (a torto o a ragione) piuttosto diffuso. Pertanto abbiamo ritenuto valido pubblicarlo in primis per l'ironia contenuta e in seconda istanza per mettere allo scoperto un nervo di un problema sottaciuto.
Stefano Giosef
Ma quale ironia? Quale sarcasmo? Ma vi rendete conto di quante vittime innocenti muoiono per le strade grazie a persone disattente o peggio prevenute come l'autore dell'articolo? Probabilmente qualcuno di voi è un odiatore seriale dei ciclisti perché altrimenti non si spiega il motivo di quanto pubblicato
Saverio Zeni
Gentilmente ci vuole spiegare il nesso tra le vittime di incidenti ed un articolo ironico? Il fatto che non le piaccia l'articolo perché è di parte in quanto ciclista è comprensibile, ma affiancare un articolo sarcastico su dei comportamenti abitudinari di una categoria con delle tragedie lo trovo al quanto deprimente...
Duccio Capecchi
"...avvolti in ridicole vesti di latex, attillate e multicolor che nemmeno delle Drag Queen..." "...si depilano come trans di Rio de Janeiro." queste due frasi le considerate più ironiche o rispettose? così, per curiosità. p.s. che brutto modo di ottenere visualizzazioni pubblicare un articolo di così basso spessore.
Duccio Capecchi
Gentile Saverio, ho letto l'articolo nella sua interezza, ma più che sarcastico lo trovo offensivo per un'intera categoria di persone e sportivi. Sono qui proprio a chiedere di motivare meglio le vostre affermazioni. Per quanto posso leggere posso serenamente affermare che chi scrive non sa niente del ciclismo; ad es. l'abbigliamento non è in lattice, saremmo dei pazzi! In realtà è fatto in tessuto sintetico leggero e traspirante. Sbandierate tanto il diritto sacrosanto alla libertà di opinione, ma forse non vi accorgerete che è offensivo e sessista. Vi state ostinando a difendere una posizione indifendibile, quindi vi chiedo di verificarne i contenuti e riproporlo in altri termini in modo che ne possa scaturire una discussione civile. Ponetevi il dubbio: se tante persone si sono risentite, magari c'è veramente qualcosa che non va...o forse siamo tutti duri di comprendonio?
Saverio zeni
Gentile Duccio, prendendo l'articolo nella sua interezza tali frasi sono solo delle constatazioni sarcastiche. Poi ognuno legge quello che preferisce leggere.
Luca Tramontana
Ci vuole coraggio a chiamarla ironia. Che sua un sentimento piuttosto diffuso è una vostra opinione personale, considerando che il movimento ciclistico e cicloamatoriale italiano è in costante crescita, come dimostra la nutrita partecipazione dei ciclisti alle sempre più numerose Granfondo del territorio
saverio Zeni
Gentile Luca ne siamo felici del sempre più crescente interesse per la bicicletta, speriamo solo che nella crescita del settore diminuiscano i comportamenti reiterati che sono visibili tutti i giorni.
Giacomo Sbaragli
A. A. A. Cercasi qualcuno nella redazione di ok!mugello per fare un giro in bici con noi (corto e semplice, tranquilli...) e poi rileggere l'articolo con calma e un minimo di concentrazione, siete invitati, no perditempo grazie.
Saverio Zeni
Gentile Giacomo, quando vuole sono disponibile (sono Saverio Zeni). Però dovrà accettare le mie regole, ovvero quelle della sicurezza. Come per altri sport, se non ci sono le regole minime di sicurezza, ci si astiene dal fare attività. Pertanto se andiamo in un luogo dove è garantita la sicurezza, vengo molto volentieri. Poi nel caso venite una volta anche con me in montagna. Io faccio alpinismo, cosi vi posso far conoscere la categoria degli arrampicatori e il loro livello di rispetto delle norme di sicurezza. Chiaramente non parlo dei merenderos che vanno suo ghiacciai con le ciabatte.
Massimo Bettini
Sig. Zeni buongiorno, le norme di sicurezza sono sempre rispettate, da DPI al comportamento, c’è chi le rispetta sempre e chi meno come giustamente fa riferimento a chi va in montagna con attrezzatura inadeguata, e glielo posso confermare avendo praticamente alpinismo, ho iniziato nei primi anni 80 con il gruppo storico di arrampicata del cai di Firenze e ho passato il periodo di polemiche sull’etica del piantare gli spit in parete, e l’uso del trapano, il cancro della montagna, prima di trasferirmi sui colli del Chianti fiorentino abitavo in Mugello e conosco bene ogni metro di strada e sentieri del nostro Appennino, e polemiche su ci sono state ovunque, ma mi creda nell’articolo del fantomatico sig Fabio c’è parecchio disagio più che facezia, se l’obiettivo era di attirare attenzione forse sarebbe il caso di fare uno sforzo redazionale in più
saverkio Zeni
Prendo il suo consiglio molto seriamente e mi fa piacere che abbia incontrato un alpinista con "le ruote" (lo prenda solo come battuta simpatica). Vede lo scambio di opinioni se scevre dalla partigianeria possono produrre confronti molto sensati e positivi. L'articolo voleva solo essere spunto per una risata domenicale, e si è trasformato in un coacervo di insulti da parte di chi non ama il confronto e sente tirato in causa perché pedala. Possiamo accettare la critica che possa piacere o meno l'ironia usata, ma non può negarmi che tali abitudini non sono di una minoranza di coloro che montano su di una sella da bicicletta. Noi diamo spazio alle opinioni argomentate e rispettose del vivere civile. Quelle che è successo in questo caso (lo può leggere nei commenti su FB) è l'arroganza e la maleducazione di chi non accetta opinioni.
Giacomo Sbaragli
Grazie Saverio, ma quelle della sicurezza non sono le sue regole, sono di tutti. E se come ben sappiamo in tutti gli sport siano fondamentali, ancora di più lo sono nel ciclismo, dove purtroppo non basta il loro rispetto da parte del ciclista più attento (che è vero talvolta può essere carente) ma è fondamentale anche quello da parte di chi guida e che necessita di migliori incentivi e informazioni piuttosto che di articoli in cui comodamente si semplifica e si addita persone come "infestanti". Buon lavoro.
Fabio Gramigni
Che vuol dire rispetto delle regole? Come se tutti i ciclisti non rispettassero le regole.......allora si fà di tutta l'erba un fascio, così da soffiare sul fuoco di una polemica senza fine.......si perché anche lei sig. Zeni non sopporta la categoria dei ciclisti, e lo dimostra platealmente, e mi scusi ma non colgo l'ironia di quel post scritto da questo sig.Fabio
Saverio Zeni
Vede Sig. Fabio sta proprio qui il problema... non cogliere l'ironia... se avessimo parlato di brutte e reiterate abitudini.. che so di "fungaioli" o "raccoglitori di more" forse avrebbe colto l'ironia e avrebbe fatto anche una risata. Purtroppo parliamo della sua passione e la passione non ammette critiche, come dimostrato da tanti suoi colleghi. Dopodiché la voglio rassicurare sul fatto che possa piacermi o meno uno sport. Pubblicando notizie ci hanno dato di fascisti, quando si criticava la sinistra; di comunisti quando si criticava la destra, di non amare i motociclisti quando abbiamo fatto la campagna contro i Valentino Rossi denoaltri... oppure di volere male a dei bravi ragazzi che ad esempio erano stati arrestati per droga e/o altro. Pertanto lei non può sapere cosa mi piace o meno, provi a riflettere meglio e rileggere l'articolo con il senso dell'ironia... ma non da ciclista.
Rossano Gori Nocentini
Abbi il coraggio di firmarti con nome e cognome, dopo la serie di sciocchezze che hai avuto il coraggio di scrivere.
Luca
Vorrei commentare ma purtroppo non ci sono parole, solo immensa tristezza per il povero Fabio che pensa di essere simpatico
Claudio S.
Per me a ragione da vendere ...
Massimo Bettini
Mi sembra ovvio che il ciclismo sia il minore dei problemi a cui probabilmente sta andando incontro, con i migliori auguri