
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1872 pubblicata il 5 marzo 2025, ha accolto l’appello proposto da Italia Nostra ed alcuni residenti, tutti rappresentati e difesi dall’Avv. Michele Greco, ed ha annullato gli atti con i quali la Regione Toscana ha autorizzato la realizzazione di un parco eolico nel Comune di Roccalbegna, sul Monte Amiata.
"Si tratta di una sentenza storica, non solo per il risultato ottenuto, che impedisce la realizzazione di un campo eolico in una località di immenso valore ambientale e paesaggistico, ma anche perché il Consiglio di Stato ha affermato una serie di principi che sono destinati a fare giurisprudenza.", scrive Italia Nostra.
Nella sentenza si afferma infatti, che “l’impatto visivo è uno degli impatti considerati più rilevanti fra quelli derivanti dalla realizzazione di un campo eolico” e che “il paesaggio, quale bene potenzialmente pregiudicato dalla realizzazione di opere di rilevante impatto ambientale, si manifesta in una proiezione spaziale più ampia di quella riveniente dalla sua semplice perimetrazione fisica consentita dalle indicazioni contenute nel decreto di vincolo. In altri termini, il paesaggio si manifesta in tali casi quale componente qualificata ed essenziale dell’ambiente, nella lata accezione che di tale bene giuridico ha fornito l’evoluzione giurisprudenziale, anche di matrice costituzionale.
Il Consiglio di Stato, nell’accogliere i motivi di ricorso proposti dall’Avv. Greco, ha precisato inoltre che il soggetto che propone il progetto è tenuto a svolgere una “analisi del territorio attraverso una attenta e puntuale ricognizione e indagine degli elementi caratterizzanti e qualificanti il paesaggio, effettuata alle diverse scale di studio (vasta, intermedia e di dettaglio) in relazione al territorio interessato alle opere e al tipo di installazione prevista. Le analisi debbono non solo definire l’area di visibilità dell’impianto, ma anche il modo in cui l’impianto viene percepito all’interno del bacino visivo”.
Importante, inoltre, il richiamo del Consiglio di Stato alle aree non idonee ad accogliere impianti eolici inserite nel Piano ambientale ed energetico della Regione Toscana (PAER), richiamo che ne conferma il valore precettivo più volte messo in discussione da altre sentenze.
Infine, nella sentenza è stato riconosciuto alla Soprintendenza il ruolo che le spetta, troppo spesso disatteso, ed è stato anche ribadito che gli strumenti urbanistici non possono essere vanificati senza adeguate istruttoria e motivazione.
"La sentenza dimostra, in altre parole, che i valori costituzionali, ambiente e paesaggio non possono essere contrapposti e che la loro tutela non può essere sacrificata in ragione della normativa di favore per le rinnovabili, che in questi ultimi anni è stata ampliata oltre ogni limite.", conclude Italia Nostra.
Alessandro
Secondo Al Gore e gli "allarmisti" isole del pacifico come Vanuatu dovevano finire sommerse nel 2010,< siamo nel 2025 e sono ancora lì, lo stesso Venezia. Gli orsi polari non si sono estinti,anzi sono aumentati, come i ghiacci polari che dovevano invece sparire del tutto nel 2015, oggi sono ai massimi stagionali, l'Italia doveva essere desertificata, e invece piove e continuiamo a coltivare viti e ulivi, invece di datteri e banani. Le variazioni a cui il clima è soggetto sono un problema solo se non facciamo il necessario per adattare le infrastrutture. Ma se le crolla il tetto per un nevicata, lei cosa fa? Costruisce un tetto più robusto e inclinato che regga la neve, o compra l'auto elettrica per far smettere di nevicare? Se i fiumi straripano non è meglio curare il deflusso delle acque e il territorio invece di fare la danza della pioggia eolica per far smettere di piovere?
Daniele Baldoni
Benissimo. È questo il modo in cui si combattono le battaglie per la difesa dell'ambiente : nelle sedi istituzionali e non andando a sabotare i cantieri o urlando nelle piazze in puro stile No TAV come è successo dalle nostre parti per la pur sacrosanta battaglia contro l'impianto del giogo di Villore. Tra l'altro la scarsa efficacia di questo genere di lotta lo dimostra il fatto che gli sbancamenti sui nostri crinali sono già stati iniziati da tempo.
Francesco Marasco
Che follia. Vai vai, continuiamo ad andare sott'acqua bruciando combustibili fossili perché siamo ormai così ricchi che non vogliamo guastarci il panorama.