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Cooperativa San Lorenzo. 95 anni e non li dimostra. 2° parte

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Cooperativa San Lorenzo. 95 anni e non li dimostra. 2° parte Cooperativa San Lorenzo. 95 anni e non li dimostra. 2° parte © n.c.
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Come scritto nella prima parte di questa rievocazione storica, il 31 marzo del 1921 si svolse la prima assemblea popolare nel Salone del Circolo Culturale Cattolico della “Velox” in via Giotto Ulivi (il circolo fu parzialmente distrutto da una bomba gettata da un noto esponente socialista massimalistica, divenuto poi un acceso fascista- ndr), e il consiglio d’amministrazione risultò così composto: Emilio Maestrini (presidente), Paolino Santoni, (vice presidente), Alfonso Nencetti (cassiere), Alfredo Berti, David Rossi, Bardino Bardi, Nello Cipriani, Egidio Ciampi ( consiglieri), Avv. Adone Zoli - dopo la Guerra divenne addirittura Presidente del Consiglio dei Ministri, come abbiamo scritto nella prima parte - (sindaco revisore); gli altri sindaci supplenti furono eletti Ismaello Ismaelli e Curzio Mazzi. La vita della cooperativa, che aveva assunto due giovani commessi (Angiolino Pini e Salvatore Santoni), così costituita ebbe ad immedesimarsi con le vicende economiche e politiche del tempo (le Cooperative “La Famigliare” liberale e la “Rinascita” socialista fallirono), e avendo raggiunto subito notevole rilievo sociale ed economico, nonostante il piccolo spaccio in via Giotto, determinando inevitabile contrasto con il sistema politico sorto con l’avvento del fascismo. Nel 1926 iniziarono quindi i contrasti fra i dirigenti della Cooperativa “La Popolare” ed alcuni esponenti di spicco del fascio locale i quali pretesero che fossero rimossi i cartelli sopra gli spacci di Borgo, Luco e Panicaglia con la scritta “Popolare” e di voler provvedere con relativa urgenza a cambiare denominazione. E’ chiaro che don Luigi Sturzo, fondatore del PPI (Partito Popolare Italiano), era come il fumo negli occhi per i fascisti che in quella denominazione vedevano la contrarietà di tutti gli esponenti del mondo cattolico mugellano guidati com’erano da Ismaello Ismaelli e Abisai Cipriani colonne portanti del partito popolare. Nel 1927 i consiglieri Alfonso Nencetti e Paolino Santoni riferiscono al consiglio d’amministrazione di un durissimo colloquio avuto con il segretario politico di Borgo San Lorenzo (Ferdinando Tesi), che li invitava nuovamente ed entro breve termine a cambiar denominazione Altrimenti la cooperativa sarebbe stata perentoriamente chiusa. Poi ecco il gravissimo episodio della bomba contro la Velox e alcuni atti intimidatori contro la stessa cooperativa. Insomma i cattolici, come la storia novecentesca insegna, sempre nel mezzo fra rossi e neri. L’assemblea straordinaria fu tenuta il 10 aprile 1927 in una sala del Monastero delle Suore domenicane di Santa Caterina ed a malincuore, e fra non pochi contrasti, poiché alcuni soci e consiglieri non ne volevano sapere di cambiare denominazione, la Cooperativa ”La Popolare” divenne Cooperativa “ San Lorenzo ” in onore del Santo Patrono del paese. Le vicende dell’epoca e la recessione economica dei primi anni del ’30 (1931,1932,1933,1934) determinarono la chiusura dello spaccio di Panicaglia con grande dolore ed amarezza di Ismaello Ismaelli, Abisai Cipriani, Egidio Ciampi, Pergentino Pacini e gli altri cattolici della frazione borghigiana, che si erano alquanto attivati per questa attività commerciale per il solo bene della popolazione e successivamente quella di Luco di Mugello (anche in questo caso molti “popolari” di Luco e Grezzano si rammaricarono per la chiusura dello spaccio dopo tanti sacrifici personali) e le forze furono ovviamente concentrate sullo spaccio del capoluogo il quale nonostante tante difficoltà di ordine politico - ormai il fascismo aveva messo i gangli su tutto - fu e restò un punto di riferimento commerciale non indifferente per la popolazione borghigiana, scrivendo delle belle pagine di storia impregnata di tanta solidarietà cristiana. …..(Continua ) Una mostra di Olii e Vini e sacchi di frumenti all’interno della vecchia Popolare con sullo sfondo una composizione “chiniana” dove si legge:”Abundantia frumenti / prosperitas populorum” (abbondanza di frumenti prosperità del popolo). Molto significative anche le scritti ai lati.   Una rara immagine (24 novembre 1924), di alcuni componenti del consiglio d’amministrazione della Cooperativa La Popolare, fotografati all’inaugurazione di una classe contro l’analfabetismo elementare in località la Tassaia, ultimo lembo di terra in comune di Borgo San Lorenzo. Era presente anche il segretario del P.F.I. Ferdinando Tesi, ma la classe fu sovvenzionata dalla Cooperativa. Da sinistra dopo il padre domenicano si riconoscono Domenico Rinaldelli, il Direttore Didattico Vito Signorile, Angiolino Squarcini, Ferdinando Tesi, il Maestro Edoardo Storai, Antonio Pini del fu Luigi “bonchi” ed il presidente del C. d’A. Emilio Maestrini. Una azione della Cooperativa San Lorenzo (1931) intestata a Ismaello Ismaelli contadino a Corte, uno dei fondatori nel 1920 della Cooperativa La Popolare.   Un attestato conferito alla Cooperativa San Lorenzo (1933) dal Comune di Borgo San Lorenzo in occasione della “Festa dell’uva” Don Luigi Sturzo (Caltagirone, 26 novembre 1871 – Roma, 8 agosto 1959) fondatore del Partito Popolare Italiano, a cui si è ispirata la cooperativa borghigiana.

 

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Commenti 2
  • LUIGI

    quante cose belle, quanta storia dietro la cooperativa san lorenzo, quanti borghigiani. Tanti anni orsono avevano gi la cooperazione nella coscienza.

    rispondi a LUIGI
    lun 27 aprile 2015 07:21
  • daniela

    Grazie Aldo per questa bellissima rievocazione della fondazione della Cooperativa san lorenzo.

    rispondi a daniela
    lun 27 aprile 2015 01:04