Sono state oltre mille le persone scese in piazza per la manifestazione organizzata dall'Assemblea 16 febbraio, per chiedere giustizia per la strage di operai, il blocco del cantiere e la conseguente costruzione di un parco pubblico intitolato ai cinque operai morti nel cantiere per gli abitanti del quartiere al posto del centro commerciale, a memoria per le future generazioni.
E sono molti i giovani e i residenti che hanno scelto di mobilitarsi, con l'obiettivo di accendere i riflettori sulla strage invisibile delle morti sul lavoro, che, anche solo i dati Inail, nel 2023 hanno superato il migliaio.
"Luigi Coclite, Mohammed El Farhane, Taoufik Haidar, Mohammed Toukabri, Rahimi Bouzekri. Non dimentichiamo" e "Vogliamo farci un parco" sono le due scritte vergate con lo spray sulla recinzione del cantiere di via Mariti a Firenze, teatro del crollo in cui il 16 febbraio scorso hanno perso la vita cinque operai.
Il percorso del corteo, sottolineano i promotori, toccano luoghi che sono "la dimostrazione plastica della speculazione commerciale che sta invadendo la nostra città, che si affianca alla speculazione immobiliare e che rende Firenze un grande mercato a cielo aperto dove i diritti del lavoro e il diritto all'abitare sono costantemente compressi a vantaggio dei grandi investitori".
"Questa manifestazione" chiarisce l'Assemblea 16 febbraio, "nasce dal basso, dalle esigenze e dalle richieste di chi abita il quartiere e vuole denunciare una strage che non dovrà passare sotto silenzio e che dovrà diventare uno spartiacque per un cambiamento radicale delle politiche di gestione della nostra città".
L'assemblea "16 febbraio", contemporaneamente alla manifestazione di piazza, ha lanciato una raccolta firme che proseguirà anche nei prossimi mesi, quando verranno organizzate ulteriori iniziative per ribadire "sì al parco pubblico, no alle morti sul lavoro".
Più di mille in corteo al cantiere di via Mariti
Un parco in ricordo delle vittime sul lavoro al posto del supermercato.
dom 24 marzo- 70