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Dal 1880 ad oggi, pendolari e non solo... Storia della ferrovia Faentina e delle sue opere...

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Dal 1880 ad oggi, pendolari e non solo... Storia della ferrovia Faentina e delle sue opere... Dal 1880 ad oggi, pendolari e non solo... Storia della ferrovia Faentina e delle sue opere... © n.c.
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In questo periodo di bufere invernali -peraltro annunciate- quante volte, poveri pendolari mugellani, vi siete dovuti lamentare del servizio ferroviario? Giornali, TG regionali e locali ne hanno lungamente parlato, e nonostante le autorevoli promesse di miglioramento..….

Appena si sarà sciolta la neve e la primavera ci farà dismettere i vestiti pesanti, tutto andrà nel dimenticatoio, fino al prossimo inverno quando inizieranno nuovamente i disagi.

E pensare che la “Strada Ferrata” che taglia a metà il Mugello, unendo il nostro capoluogo di regione a Faenza, che voleva dire il Sud con il Nord, nacque sotto i migliori auspici.

 

Certo sotto i migliori auspici, se non si considerano le numerosissime polemiche e progetti prima proposti e poi cestinati, ma questo fa parte del nostro spirito nazionale … I lavori cominciarono nel 1883 e per il tracciato si scelse di seguire quello passante da Borgo San Lorenzo, anche per non isolare questo importante paese dai benefici commerciali che potevano scaturire da una così moderna via di comunicazione.

I cantieri divisi in vari tronchi coinvolsero varie ditte di costruzioni, tanti ingegneri si avvicendarono nella progettazione della ferrovia, e numerosi imprenditori vinsero gli appalti per le diverse sezioni di realizzazione di questa importante infrastruttura.

Il direttore generale dei lavori fu il mantovano Alessandro Perego, ma il merito della buona riuscita dell’opera va sicuramente ai tanti operai che presero parte alla costruzione della ferrovia e alle imprese che onestamente si misero d’impegno per una struttura che già nell’ottocento potesse dialogare con il paesaggio circostante, come per esempio l’impresa Bertini- Loni . Basti pensare al tronco Borgo San Lorenzo – Marradi, dove i numerosi ponti in pietra possono essere considerati dei piccoli capolavori, o alla galleria detta “Degli Allocchi”, dove ci volle un’ardita opera ingegneristica per arginare inaspettati dei problemi idraulici sorti durante lo scavo.

L’inaugurazione della Ferrovia Faentina avvenne ufficialmente il 23 aprile 1893, con gran concorso di autorità e notabili assieme a tanta gente comune. L’Italia che man mano si andava costruendo era percorribile più velocemente, e anche da una parte del Mugello, Firenze non era più così lontana.

Così passarono gli anni, con fumanti locomotive sui binari, spettacolo che raccoglieva bambini festanti con fazzoletti lungo il tracciato, saluti alle stazioni, partenze e arrivi. C’è da pensare anche ai diversi proprietari che si videro espropriare la terra per far passare il “progresso”, così da veder cambiare il panorama sotto le finestre, ma questa è un’altra storia.

La ferrovia, servita fin dall’inizio sia da treni merci che passeggeri, divenne immediatamente in importante snodo viario del centro - nord Italia, utilizzata anche dai primi villeggianti; grazie a questa, paesi un tempo sperduti, si vantarono di diventare “stazioni climatiche”.

L’elevato passaggio di convogli creò anche qualche problema, come a Ronta , quando il 13 settembre 1920, un treno merci proveniente da Marradi, forse per errore umano, deragliando uscì spettacolarmente dai binari per poi finire la sua corsa con enorme fragore giù dal “Ponte di Caino,” numerosi i feriti e due vittime.

Durante la seconda guerra, la linea ferroviaria, considerata sensibile strategicamente, venne bombardata da aerei alleati anche se numerose bombe invece di colpire il bersaglio scoppiarono in altri siti, distruggendo quello che con la guerra non c’entrava niente. Come se non bastasse, al momento della loro ritirata, le truppe  tedesche fecero saltare ogni ponte ed imbocco di galleria, rendendo la linea totalmente inutilizzabile.

La “ Ferrovia Faentina ”rimase per molto tempo in parte non utilizzata fin quando a cavallo del 2000 venne ristrutturata nel tratto Firenze - S. Piero a Sieve e resa nuovamente attiva.

Fino ai nostri giorni, dove i treni sono sempre meno e pur essendo in un’epoca in cui si mandano i satelliti nello spazio, si viene messi in ginocchio da una nevicata sui binari, facendo deragliare chi di competenza in inutili rimpalli di responsabilità.
Pier Tommaso Messeri

 

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