Il pubblico seduto sul palco a pochi centimetri da un telo che rivelerà la caduta del personaggio di uno spettacolo veramente molto bello. Tra i cocci di quello che sembra un vaso rotto ed i fumi che annebbiano la scena il resoconto finale di un angelo caduto; di un peccatore; di un fuorilegge; di un nuovo Icaro; di un poeta; di uno che si è creduto dispensato da ogni morale; di uno di noi; di un’anima. Un’anima che si ritrova sconfitta, ingannata, catapultata negli inferi, o meglio, ancora più fuori ad un ulteriore inferno e si domanda il perché! Ripercorrerà la sua caduta per affrontarla!
Dimitri Milopulos è grande e si capisce immediatamente il perchè del limite dei posti e la vicinanza con l'interprete che visto da così vicino regala al pubblico una performance straordinaria.
Tutto ha un senso in questo poema in prosa che Arthur Rimbaud pubblicò nel 1873 influenzando i poeti delle successive generazioni, tutto, un movimento delle sopracciglia, i sussurri, la posizione nella quale l'attore diventa quasi parte della scenografia, in un'ora di bellissimo teatro che il pubblico ha salutato con grandi, grandissimi applausi.