Prima di pubblicare la lettera che arriva in redazione corre l'obbligo, per completezza e correttezza deontologica, di fare presente che l'attività del gruppo di cui si parla è stata anche contestata. Sarà quindi utile al lettore che vuole approfondire leggere alcuni articoli che trovate in calce a questo articolo. Intanto la lettera:
Spett.le Redazione di OK Mugello, vorrei condividere alcune osservazioni riguardo al difficile momento che stiamo attraversando.
A meta del 2020, si è costituita, grazie a dei medici volontari, un’organizzazione chiamata IppocrateOrg, il cui scopo era quello di curare i malati di COVID-19. I medici di questa organizzazione, hanno iniziato a curare i malati a domicilio, perlopiù attraverso un servizio di telemedicina. I risultati sono stati lusinghieri, infatti quasi tutti i malati (alcune migliaia) sono guariti a casa loro, senza ricorrere a ricoveri in ospedale.
Cosa si poteva desiderare di più in un momento in cui gli ospedali e le famigerate “terapie intensive” erano sotto stress e spesso non riuscivano a soddisfare tutte le richieste ? Questi medici avrebbero dovuto essere ringraziati da parte di tutti e sopratutto da parte di uno Stato, che non disponeva di strutture sanitarie sufficienti a fronteggiare l’epidemia da Sars-Cov-2.
Pensate che sia andata così ? Purtroppo no.
Infatti i medici aderenti a questa organizzazione, che per loro scelta non si sono sottoposti alla vaccinazione anti-covid-19, sono stati sospesi dall’Ordine dei Medici, così come vuole la legge, e pertanto non possono più esercitare la professione, neppure attraverso i servizi di telemedicina. È di queste ore un comunicato dell’organizzazione dove si avverte che sono costretti a sospendere le loro attività fino 31/12. In questo periodo cercheranno di reclutare dei medici ancora iscritti all’Ordine e forse riprenderanno le loro attività.
In pratica a dei medici, per di più volontari, non viene permesso di curare i malati, di salvare delle vite. Io mi domando: “che male facevano ?”.
Questa è una domanda sulla quale ognuno dovrebbe interrogarsi, perché quando per legge, si impedisce a qualcuno di fare del bene, vuol dire che la follia è stata elevata a norma.
Alessandro Innocenti
Ronta, 4 dicembre 2021
Qui un articolo del Corriere della Sera
Qui un articolo di Rai News