Firenze e Kyiv e ritorno, Firenze e L’Ucraina un’amicizia intensa, un contatto nel tempo, da molto tempo. Ma da quando? Dal 1967. La suggestiva mostra inaugurata nel pomeriggio di Giovedì 8 febbraio appena scorso, non lo dice apertamente, ma dichiara e ricorda il gemellaggio tra le due città, con le immagini proiettate sulle volte gotiche della sala d’Arme di Palazzo Vecchio.
Qui, Il fotografo Massimo Listri, vi espone le sue bellissime foto che raccontano la città capitale dell ‘Ucraina già prima che Firenze diventasse tale.
Le foto del maestro Listri, commentate per l’inaugurazione dal presidente Giani, dal sindaco Nardella, alla presenza dell’ambasciatore ucraino Melnik, mostrano alcuni luoghi, edifici e antiche pitture murarie che raccontano la città, da due anni sotto i bombardamenti dell’invasore moscovita, per l’ennesima volta nei secoli tormentata.
Galleria fotografica
Un folto gruppetto di invitati, rafforzati da simpatiche lavoratrici ucraine che gioco forza hanno sfruttato il loro giorno di libero, hanno onorato il tardo pomeriggio. Tutti hanno ammirato le foto di interni dei palazzi, chiese, biblioteche che il maestro Listri ha portato a Firenze raccontando una sintesi della città.
Tra queste quelle di Pecherska Lavra; le sue grotte , le sue cupole dorate e i suoi dipinti murari, sono immagini del monastero in Kyiv. Le foto ricordano come la seconda Bisanzio era diventata non solo un centro commerciale, ma una, se non la più grande, città d’Europa tra il VI secolo e il XIII, quando verso la metà del Secolo XI, Jaroslavna figlia di Jaroslav il saggio di venne moglie di Enrico I a Parigi, ancora più paesone che città.
L’emozione di una signora ucraina non si è trattenuta raccontandomi di aver visto il monastero di Lavra almeno tre volte osservando i volti severi di quegli antichi monaci dipinti mille anni fa.
Le immagini di Listri che scorrevano sulle pareti raccontano una parte importante della Storia di Kyiv, del suo Politecnico della biblioteca nazionale, ma non della sua metropolitana che in alcuni punti scende fino a sessanta metri, o del Palazzo delle Chimere. Mancano le foto del Museo della Carestia che ricorda l’ Holodomor dei crimini sovietici del genocidio ucraino.
L’ interno del palazzo Mariinskjy, presidenziale, costruito da Francesco Bartolomeo Rastrelli di famiglia campigiana, Sant’Andrea e la più antica Cattedrale di Santa Sofia, Sofivka Sobor, sono tra le foto oggetto della mostra viaggio assieme a quelle del teatro nazionale oltre la via Khreshchatyk che attraversa Maidan non distante dal grande fiume Dnieper.
Tra i suggestivi interni riprodotti nelle fotografie dal maestro, l’intervento del sindaco Nardella ha stigmatizzato l’invasione moscovita, mentre le parole del presidente Giani hanno ricordato, tra le altre, l’antico legame dell’ Ucraina con Firenze e la Toscana fin dai tempi di Ferdinando I de’ Medici, documentato dagli affreschi del Buontalenti che ritrae le navi ucraine piene di grano, nel porto di Livorno.
Ai saluti e ringraziamenti dell’ambasciatore Melnik si è aggiunto l’inno di Ucraina cantato da Eka accompagnata con la sua bandura, lo strumento nazionale del suo paese.