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Scoperta piantagione di marijuana in un agriturismo vicino a Firenze: cinque persone in manette

Gli uomini presidiavano la piantagione, rinvenuto anche un fucile di illecita provenienza

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Scoperta piantagione di marijuana in un agriturismo vicino a Firenze: cinque persone in manette Scoperta piantagione di marijuana in un agriturismo vicino a Firenze: cinque persone in manette © n.c
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Nella mattina di ieri i carabinieri Pontassieve hanno arrestato cinque cittadini albanesi di età compresa tra i 27 ed i 43 anni (tutti incensurati ed irregolari sul suolo italiano) per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. I carabinieri hanno trovato una vera e propria piantagione di marijuana in un agriturismo di Pontassieve nella frazione di Colognole. Gli uomini presidiavano la piantagione e la serra armati di fucili da caccia così come succede nelle coltivazioni colombiane.

I carabinieri impegnati nei controlli finalizzati al contenimento del Coronavirus hanno notato strani movimenti da parte dei cinque. I militari hanno quindi effettuato degli accertamenti in alcune strutture ricettive della zona coinvolgendo anche l'agriturismo della droga.

All'arrivo dei carabinieri gli albanesi si sono subito agitati e inoltre i militari hanno notato la presenza nei loro bungalow di un walkie-talkie e di un fucile da caccia, poi risultato di illecita provenienza, che li ha spinti a fare accertamenti approfonditi anche in altri fabbricati dell’agriturismo. Proprio in uno di questi hanno trovato una vera e propria serra per la coltivazione di marijuana, dotata di una sessantina di lampade a vapori di sodio, di sistemi di areazione e ventilatori.

Notevole il quantitativo di piantine rinvenuto: oltre 200 in fase di coltura, circa mille rami in fase di essiccazione, poco più di un chilogrammo di sostanza già pronta per essere smerciata. Per la fase successiva erano disponibili bilance e macchina per il sottovuoto: insomma una vera e propria filiera produttiva, allestita all’insaputa della gestrice della struttura.

I cinque sono stati arrestati e portati nel carcere di Sollicciano. Tre di loro dovranno rispondere anche del reato di ricettazione e possesso illegale di armi.

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