24 APR 2025
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Le frasi in codice, la scuola & lo spazio. Cronache di un radioamatore

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Il nuovo contributo del nostro collaboratore Carlo Luigi Ciapetti. Una riflessione e un pensiero scritto:

Attenti al Lupo È passato più di un quarto di secolo da quando questa canzone - uno dei primi tormentoni canori, scritta da Ron e cantata da Lucio Dalla - schizzò in testa alla classifica divenendo il sesto singolo più venduto in Italia. Il titolo era la traduzione dell’esortazione “Beware the wolf !”, che ho più volte ascoltata negli USA, usata dai genitori per mettere in guardia i bambini più piccoli dal compiere una qualche azione che avrebbe potuto diventare pericolosa. E mi è venuta in mente stamani, nel ricevere una telefonata da un amico carissimo che stava chiamandomi da una delle più importanti stazioni spaziali mondiali per sapere come stavo. Ho infatti subito pensato che in quel momento ci dovevano essere ad ascoltarci almeno una dozzina di operatori dei servizi segreti di altrettante nazioni, spioni intercettatori tutti tesi a cercare di capire il significato recondito di nostre frasi come “beh, qui ora sta per piovere” o “in quanto alla mia anemia c’è poco da fare e il valore dei globuli rossi seguita addirittura a calare” o ancora “il cane della zia Elvira - te lo ricordi quel mastino napoletano? - ha morso il letturista del gas”! Ma c’è poco da fare e più si va avanti e più ci si trova invischiati in un progetto di mondo che, lo possiamo dire francamente, ci piace davvero poco, anche se non si nota per ora alcun segno di presenza nel mondo scolastico di quanto prospettava l’articolo “RomeCup 2012 - Il mondo dei robot tra alta tecnologia e didattica del futuro“, anche se sono ormai passati più di quattro anni dalla sua pubblicazione su Geocentro Magazine del Marzo/Aprile 2012 con un un incipit promettente “Negli anni ’40 del secolo scorso, il famoso studioso e scrittore di fantascienza Isaac Asimov definì le tre Leggi della robotica che, oltre a diventare le basi di alcuni celeberrimi titoli del genere come “Io, robot”, hanno ispirato esperti di robotica, intelligenza artificiale e cibernetica.”. Tre “leggi” repellenti, come ebbe ad osservare un autorevole amico antropologo, ma sul cui rigoroso rispetto si erano fino ad allora realizzati diversi progetti: “Tra i tanti (...) dedicati alle scuole, particolarmente significativi, data l’età, quelli realizzati per i più piccoli. Come l’Ape giocherellona (Secondo Circolo didattico di Eboli - Salerno) che si muove su un piano quadrettato (...) e fa dei passi spostandosi da una casella all’altra. Caselle dove sono indicate lettere dell’alfabeto, numeri, animali o fiori che il bambino deve raggiungere comandando il movimento dell’ape con i pulsanti. Inventando e raccontando una storia mentre il simpatico robottino si muove.”. L’articolo concludeva che “Nel corso della manifestazione sono stati presentati anche i primi manuali di robotica educativa per la scuola, un modello didattico attraente e divertente per l’apprendimento attivo. I due volumi, “Primi percorsi e giochi interattivi” e “Competizioni: un percorso formativo con Micromondi Ex Robotica e Lego NXT”, curati dall’esperto Michele Baldi, sono (...) Dedicati alla scuola primaria e alla secondaria di primo grado [e] possono essere usati già dalle ultime classi della scuola dell’infanzia.”. Non posso fare a meno - arrivato a questo punto - di pensare ai miei 5 nipotini, adesso tutti alle medie, e di essere assai felice del ritardo accumulato da questi progetti, anche nel ricordo della confusione che avevano generato in me quei “libri per l’infanzia”, come Ciuffettino e Ciondolino, deturpazione in chiave fantastica di un “uomo”, ben diversa da quella che dopo pochi anni mi apparve del tutto accettabile nei romanzi di fantascienza della collana Urania di Mondadori. E sono contento di vedere come questi ragazzi apprezzino, in maniera del tutto normale, le “vere” avventure dell’uomo di oggi, quello che va davvero nello spazio e che da lassù ci manda bellissime fotografie - come i miei colleghi radioamatori Roberto Vittori IZ6ERU, primo radioamatore spaziale italiano, Paolo Nespoli IZ0JPA e Samantha Cristoforetti IZ0UDF - lavorando in organizzazioni prestigiose come la NASA e l’ESA che - a poco a poco - ci stanno rivelando come è fatto l’universo: un articolo su Focus afferma che adesso lo si può rappresentare anche con una singola immagine ! Carlo Luigi Ciapetti

 

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