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Giudici (Uritaxi): "Chi vuol limitare il diritto allo sciopero è vittima di analfabetismo costituzionale"

E oggi i tassisti gli ha incontrati personalmente il candidato sindaco di  Sinistra Progetto Comune.

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Taxi Taxi © Fotocronache Germogli
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"Chi in questo momento attacca il diritto allo sciopero previsto dall’articolo 40 della Costituzione per tutti i lavoratori italiani, compresi i tassisti, rappresenta l’analfabetismo costituzionale di cui sono vittime troppe lobby di questo Paese.
Parlo di lobby non a caso, proprio come definiscono noi, ed anche in questo caso per analfabetismo costituzionale, visto che il fondamento di assegnare a “comunità di lavoratori” servizi pubblici essenziali è previsto dall’articolo 43 della Costituzione.

Questi ambienti, come le associazioni dei consumatori, 'mostrificano' sistematicamente i tassisti italiani che da anni forniscono gratuitamente, a proprie spese, un’infrastruttura tecnologica di interesse pubblico generale - differentemente da esse, i cui bilanci derivano grandemente da contributi statali - fatta di sistemi di chiamata telefonica, di messaggistica e app, garantendo gli obblighi pubblicistici, per i tassisti chiaramente diseconomici, che caratterizzano il servizio pubblico: la tariffa amministrata, l’obbligo di prestazione, la turnazione di servizio,  la presenza territoriale. 

Questi signori esaltano l’arrivo di multinazionali che fanno lo stesso lavoro ma senza quelle regole. Come si chiama questa se non concorrenza sleale, regole diverse nello stesso mercato, che proprio i consumatori dovrebbero combattere?
Queste multinazionali, appena arrivate, fornendo una semplice app - che chiaramente non ha portata universalistica, cosa anch’essa che i consumatori dovrebbero pretendere, e che invece non fanno - hanno praticato un modello di business con cui speculano su tariffe e prezzi di viaggio, ma mai nessuna associazione dei consumatori ne ha fatto un problema",
è quanto dichiara Claudio Giudici, presidente nazionale Uritaxi, a proposito delle dichiarazioni rilasciate dalle associazioni di consumatori riguardo lo sciopero dei tassisti proclamato per i prossimi 5 e 6 giugno.

"Eppure - prosegue Giudici - il servizio taxi italiano ha indici medi di gradimento sempre superiori all’80% (anche quest’anno dell’84%). Lo hanno il servizio bus, di metro, di car sharing, ogni altro servizio cittadino? 
Facciano una seria indagine demoscopica sul settore, invece che ripetere il solito mantra dei tassisti brutti e cattivi. 
Negli ultimi anni, l'Istituto Piepoli, Lab21.01 ed EMG-Adnkronos hanno condotto numerosi sondaggi, i cui risultati sono sempre stati accolti con grande favore e resi pubblici. Nel marzo 2022 è stato realizzato un sondaggio mai divulgato, chiaramente destinato a sostenere il governo Draghi nel tentativo di smantellare il settore. Questo sondaggio non merita neppure di essere menzionato, poiché né il committente né la società di ricerca lo hanno mai reso pubblico, se non tramite un altisonante comunicato stampa dai risultati negativi".


E oggi i tassisti gli ha incontrati personalmente il candidato sindaco di  Sinistra Progetto Comune (Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista) e Firenze Ambientalista e Solidale.
“Inutile discutere del numero di licenze se gli autobus non sono messi in condizione di garantire il servizio richiesto”.
La pensa così Dmitrij Palagi che stamattina ha incontrato i tassisti del 4390 nella sede della cooperativa. Con lui Annarosa Del Lungo, candidata al consiglio comunale e tassista. “Sono lavoratrici e lavoratori che rientrano tra le tante persone sostanzialmente abbandonate dalle istituzioni – spiega -. e con loro abbiamo voluto ribadire la nostra posizione:  a Firenze è stato rimosso il dibattito sul diritto alla mobilità che è fondamentale tutelare. Il dibattito sul trasporto pubblico non può esaurirsi con la tramvia. Esiste anche quello su gomma, di linea e non di linea. Inutile discutere del numero di licenze se gli poi gli autobus non sono messi in condizione di garantire il servizio richiesto. Il traffico è un problema enorme sotto ogni punto di vista.
L'accesso alla stazione di Santa Maria Novella, ci è stato ricordato, è proibitivo. Inoltre si affacciano nuove forme di professioni non regolate, dove il lavoro cede il passo a sfruttamento, astuzie e tensioni. Il dibattito su NCC e UBER vede Palazzo Vecchio sostanzialmente assente, come abbiamo sollevato anche durante la consiliatura uscente. Abbiamo preso l'impegno di proseguire nella tutela della dignità di chi con il suo lavoro garantisce i servizi sul territorio, anche in materia di uso promiscuo del tracciato della tramvia e su come si tutela la sicurezza di chi opera di notte. È stata l'occasione per ribadire anche la nostra posizione sulla Polizia Municipale. Non la vediamo come una forza militarizzata che fa concorrenza ai film statunitensi. Deve essere una presenza che con chi opera in strada permette di prevenire i problemi e costruire un'amministrazione efficace”.

 

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