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Gli "Incanti di Natura" di Antonio Franceschetti

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Gli Incanti di Natura di Antonio Franceschetti Gli Incanti di Natura di Antonio Franceschetti © n.c.
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Era un tardo pomeriggio dell’ottobre del 2007, il sole scendeva dietro le montagne fiorentine, quando incontrammo per la prima volta l’artista Antonio Franceschetti, intento davanti al suo cavalletto, con gli amici e colleghi Roberto Smorti e Alessandro Parrini, ad immortalare sulla tela una delle rarissime “gore”, ancora esistenti nel nostro Mugello, proprio dietro Casa Grifoni (mugnai da una vita a La Gracchia), dove scorre placidamente l’Ensa, ma ancora capace di far smuovere le grosse secolari macine se dovessero venire alzate le paratie.

Lo abbiamo ritrovato alla Casa di Giotto, dove presentava una sua mostra personale nelle sale espositive ben tenute dagli amici dirigenti dell’Associazione Culturale “dalle terre di Giotto e dell’Angelico”, presenti all’inaugurazione in buon numero con in testa la presidente Marisa Cheli, e con tutta sincerità, senza piaggeria di sorta, poichè abbiamo sempre scritto quello che pensavamo, dobbiamo e vogliamo dire, che la personale di Franceschetti ci ha alquanto colpito. Amanti come siamo della tradizione, della natura, del figurativo, questa mostra è la sintesi di tutto ciò; nei dipinti di grandi dimensioni, si erge una tavolozza bella, pulita, larga, dove i colori rispecchiano fedelmente quello che l’artista vede, nel senso che non ci sono sbavature, altrimenti si svilisce e si inganna quel che l’occhio rimira. Si intravede nella tavolozza gli sfondi e i colori, segnatamente nelle marine o nelle paludi, certe sensazioni di impressionisti francesi (vedi “Ninfee a Bomarzo” e anche “ Omaggio a Monet”, come si soleva dire), mentre in qualche scorcio d’ingresso di antiche e patrizie residenze (vedi “Ombre ai Collazzi”), con colonnati settecenteschi circondate da secolari filari di cipressi, nell’artista si intravede una “macchia” dei non dimenticati artisti di quel bellissimo periodo fra ‘800 e ‘900, ancora fresco, amato e seguito.

Lo svolgimento del tema su alcuni aspetti del nostro Mugello, il nostro artista, lo compone molto bene, in certi casi si supera; alcune sensazioni, certi scorci, certi colori, vogliono vedere l’uomo in faccia, niente deve essere lasciato al caso (il ricordo va al grande Maestro Annigoni, quando girovagava per i meandri della Terra di Giotto e dell’Angelico) e i risultati sono là; eccone alcuni: la Gora del Mulino a La Gracchia (bellissimo quel tramonto rossastro vinaccia), il retro di Santa Maria a Pulicciano dove si intravede in lontananza, in questo dipinto di piccolo formato, un immenso panorama (nel 1956 in pieno tramonto autunnale, lo scrittore Ugo Ojetti, quando era ospite del parroco, scrisse in terza pagina del Corriere: ”sembra di essere nell’anticamera del Paradiso!”), ed altri dipinti ancora che onorano questa mostra, l’artista e coloro – gli amici dell’Associazione – che l’hanno fermamente voluta in quel di Vespignano, uno dei lembi di terra più belli della mugellana vallata. All’inizio dell’elegante catalogo di Franceschetti si legge una sestina molto profonda e significativa di Carlo Batocchi, poeta, scrittore, oltre che geometra, amico di Bargellini, Casini, Lisi, Luzi, Lucatelli ed altri, fondatori del “Frontespizio” una delle riviste più in voga nella prima metà dell’900. Carlo Betocchi giunto a Borgo San Lorenzo per la ricostruzione dopo il terremoto del 1919, sposò il 23 febbraio 1924, Antonietta Fiorelli (testimone delle nozze lo stesso Piero Bargellini), una lontana pro-cugina di nostro padre Amilcare. Leggendo quelle poche righe di Batocchi sul catalogo di Franceschetti, ne siamo rimasti felici. Piccole storie di una vita vissuta. Complimenti e Franceschetti per la sua bella mostra (A.Giovannini)

Foto 1 : Il pittore Antonio Franceschetti, all’interno della Casa di Giotto, posa davanti al dipinto “ La Gora a La Gracchia”

Foto 2 : Un momento della mostra personale di Antonio Franceschetti, a destra, con i colleghi pittori Adriano Bolognesi e Alessandro Parrini, che posano davanti al dipinto raffigurante “Santa Maria a Pulicciano”. (Foto A.Giovannini)

Foto 3 : Il panorama completo nel suo insieme di Santa Maria a Pulicciano

 

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