I sogni di bambino e le auto storiche... © n.c.
Da un nostro lettore riceviamo e pubblichiamo questo interessante resoconto...
Gli uomini che oggi hanno dai 40 ai 50 da bambini hanno fantasticato piste immaginarie delimitate dalle mattonelle del corridoio di casa sulle quali artefici del Fato decidevano quali auto sarebbero state coinvolte in mirabolanti incidenti dai quali tutti comunque sarebbero usciti incolumi, decidevano il vincitore della gara, di solito l'ultima macchinina regalata, che avrebbe vinto con un sorpasso sulla linea del traguardo ai danni della macchina del “cattivo” di turno.Certe volte i sogni riusciamo a farli avverare e quello di correre su una pista vera con tante macchine colorate l'ho coronato. Domenica scorsa 11 aprile inoltre si è avverato il sogno di correre sul circuito di Monza, dove tante volte abbiamo seguito le imprese delle Ferrari e dei piloti della Formula uno.
E' difficile descrivere cosa si prova ad entrare a tutta velocità nelle mitiche curve di Lesmo, a sentirsi sballottati nella variate Ascari cercando di saltare sui cordoli per uscire veloci e percorrere il lungo rettilineo che porta alla staccata della curva parabolica, solo vivendolo si può capire questo sogno. Ho realizzato il mio sogno di bambino con il campionato italiano autostoriche.
E' un campionato povero, fatto di otto gare da Aprile a Dicembre ma credetemi, quando sei vestito con la tua tuta ignifuga, stretto dentro il casco integrale, che tieni alti i giri del motore sulla griglia di partenza, aspettando che si spengano le luci rosse del semaforo, il fatto che tu sia seduto su una Alfa Romeo GT 2000 veloce del 1972 non ha molta importanza: sei solo il pilota che sognavi di essere nel corridoio di casa tanti anni fa.
La GT 2000 comunque è un'auto vera che alla staccata della prima variante di Monza arriva a toccare i 230 km orari, un'auto che si guida con il “sedere”, come usava dire Lauda, perché tende a sbandare dietro (sovrasterzante) e deve essere controllata con sterzo e gas. I controsterzo sono all'ordine del giorno, la macchina è sincera ma non vuole indecisioni spesso frenare vuol dire andare in testa coda e la salvezza è continuare ad accelerare per uscire dalla curva con la macchina che scivola sulle quattro ruote. Detta così può sembrare difficile ma dopo qualche giro su se stessi con le gomme che fischiano e fumano e qualche passaggio dal carrozziere si impara.
Credo che non molti sappiano che i campioni italiani della specialità per gli anni 2007-2008-2009 sono borghigiani doc, mi riferisco a Luigi e Nicolò Mercatali padre e figlio che dividono questa passione e sono diventati un punto di riferimento nazionale nelle gare di velocità su pista per auto storiche. Il 16 maggio si realizzerà un altro sogno, correremo ad Imola per quell'occasione spero di aver incuriosito qualcuno dei lettori e di vedere qualche faccia nuova nei nostri box, vi assicuro che vi divertirete e vivrete un'atmosfera cordiale e guascona e chissà … forse vi verrà voglia di provare a realizzare il vostro sogno di bambini.
G.I.


