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Io, john Coltrane. Lo straordinario dell’ibrido al Giotto Jazz Festival

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Io, john Coltrane. Lo straordinario dell’ibrido al Giotto Jazz Festival Io, john Coltrane. Lo straordinario dell’ibrido al Giotto Jazz Festival
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Straordinaria performance di Daniela Morozzi ed il Living Coltrane Quarted. Ibrido, perché c’è troppa musica per essere uno spettacolo teatrale e troppo parlato per essere un concerto. Eppure nonostante la difficile collocazione artistica, Io, John Coltrane è uno spettacolo bellissimo. Ibrido anche perché le memorie del sassofonista statunitense morto nel 1967 a soli 41 anni sono interpretate in prima persona da una donna, un’eccezionale Daniela Morozzi che è riuscita a trasportare il pubblico entusiasta in una vita fatta di musica ma anche di alcool ed eroina. Mentre le note prodotte sapientemente da Stefano “Cocco” Cantini:, Francesco Maccianti, Ares Tavolazzi, (che ha inciso tra gli altri con Mina, Guccini, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Lucio battisti, Dalla-Morandi) e Piero Borri gli spettatori si sono lasciati trasportare dal racconto della Morozzi, dagli inizi di una carriera accanto a Dizzy Gillespie e Miles Davis, ai tentativi di disintossicarsi chiudendosi a chiave in camera con il solo sostentamento di acqua e sigarette. Mentre le note di un sax straordinario avvolgono il teatro Giotto di Vicchio, l’interprete di “Distretto di polizia” e de “La fuga di Teresa” ed “Il tredicesimo apostolo” continua in un racconto che appassiona, travolgendo tutto con gli eccessi, la ricerca del suono ma soprattutto la musica del compositore stroncato da un tumore al fegato. Il pubblico applaude insistentemente tanto da meritarsi il bis: "My Favorite Things" dal Film “Tutti insieme appassionatamente” a conclusione della ventunesima edizione del Giotto Jazz Festival che, per quattro giorni ha proposto agli appassionati concerti, incontri con il pubblico, aperitivi e feste in teatro, il tutto promosso dal Comune di Vicchio e dal Jazz Club of Vicchio insieme a Music Pool, ha offerto soprattutto questo grande, emozionate show, che non è un concerto ma neppure uno spettacolo teatrale, ma la semplice dimostrazione che a volte “l’ibrido” funziona alla perfezione!

 

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