La benedizione delle moto a Montesenario. Cronaca... © n.c.
Ha partecipato anche il sindaco di Vaglia, appassionato motociclista. Un caro amico di Bivigliano, frequentatore assiduo del Montesenario (bellissimo luogo), ci ha portato gentilmente a conoscenza, e lo ringraziamo, che giovedì 1 gennaio 2015, primo dell’Anno, l’antico Monastero dei Servi di Maria che sovrasta il Mugello (bellissime le immagini scattate in questi giorni da lassù da Andrea Lapi e pubblicate sul Sito Web del “Filo” - complimenti!!), nel piazzale antistante il Monastero si sono dati convegno tanti motociclisti, come primo evento del 2015 dei molti amanti delle due ruote. Ad onor del vero è una tradizione per i motociclisti di Firenze e di tutta la provincia ritrovarsi, appunto il primo dell’anno per la tradizionale “benedizione” dei loro mezzi. Era molto freddo, c’era ancora un pò di neve, ma tutto questo non ha scoraggiato i piloti che hanno partecipato, riempiendo gli spazi antistante il complesso monastico religioso dei Servi di Maria. Un variegato e significativo spiegamento di tantissime motociclette, nuove, vecchie, d’epoca, monumentali, di varia colorazione fra Guzzi, Harley Davidson, Benelli, Morini, Ducati tanti altri modelli. Verso le 15 Padre Sperman, dell’Ordine dei Servi di Maria, ha benedetto in silenzio e compostezza le motociclette. Al termine il rumore delle moto è salito al cielo! Siccome non eravamo presenti pubblichiamo a corredo una foto del Montesario che scattammo l’altro giorno dalla Pieve di San Cresci in Valcava e un raduno di motociclette Harley Davidson ( c’erano molte motociclette di questa marca al Montesenario), che avvenne a Borgo San Lorenzo l’8 giugno del 2013; meglio che niente. (Aldo Giovannini) Foto 1 (in alto): Il Monastero del Montesenario visto in lontananza dal prato antistante la Pieve di San Cresci in Valcava. Foto 2 (qui sopra): La stretta Malacoda invasa dalle “Harley Davidson”. Qui sotto, come simpatico contributo, riportiamo quanto pubblucato su facebook dal sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi, appassionato motociclista che ha partecipato alla benedizione delle moto con la fascia tricolore:
Cielo terso, aria cristallina. “Matteo, hai fatto il giro con lo spargisale al Monte? Com'è?” Ore otto di mattina: “Guarda si viene via ora, tutto a posto”. “Grazie ragazzi”. Tutto a posto un tubo! Sono disteso sulla poltrona con le gambe allungate su una sedia. Papalina, vestaglia, due coperte, impacco di sale grosso caldo raccolto nel calzino sui bronchi.....Ho passato una nottataccia, per lo più in piedi scassato dai colpi di tosse e con un mal di gola atroce. “E vuoi andare in moto al Montesenario?! Un sei mica normale!”. “......Volevo Fabiola...”. Tanto per stemperare. La tosse si attenua. Forse c'è qualche speranza:.“Maurizio, va a vedere com'è la situazione a Montesenario...magari ci si va in macchina....?”Perfido. “Oh, allora vado....”. Per arrivare a Vaglia ci vado in macchina necessariamente. Intanto porto Bixio con me. Siccome non ho il casco da mettergli, è lapalissiano che in moto non si può andare. Passo anche a prendere la fascia tricolore dal municipio: non si sa mai. Poi guardo la strada, imbiancata sì....ma dal sale, il sole in cielo e.......”Non c'è storia”. Apro il garage, scaldo il motore a Moby, mi vesto che sembro l'omino della Michelen, Bixio mi guarda un po' deluso mentre lo chiudo in falegnameria, abbasso la visiera del casco e.......gas. Dimenticato mal di gola, tosse e disturbi vari. Intanto per strada raggiungo dei motociclisti: “Vuoi vedere che vanno anche loro alla benedizione?!”. Sono prudenti. Per il Miglio, forse impressionati dalla strada umida o macchiata dal sale, rallentano sulle curve. Li passo. Alla Lupaia ne rimonto uno che deve morire dal freddo, poco coperto su un ritrecine di ciopper. Quelle moto che vanno bene nelle strade americane tutte diritte. Infatti a Villa Vecchia raddrizza completamente la curva tanto che devo frenare per non sorpassarlo sulla destra. Prima di sera qualcuno si sdraia. Raccatto il Super che mi aspetta con la Honda già in posizione e si riparte con la moglie Lidia, alla finestra, che sgrana degli occhi; che, se parlassero, si pronuncerebbero più o meno con le parole della Fabiola. Le donne! Al Monte è una fiera. Ci tocca parcheggiare le moto lungo la rampa rettilinea di accesso. Il piazzale superiore, quello oltre la sbarra e le aree giù in basso sono piene di gente e.....moto. “Suoniamo ai frati. Si sente quando fanno la benedizione”. Ci si fa largo tra la calca e si salgono i gradini della scalinata attenti a non scivolare sul ghiaccio. “Allora padre Giovanni, a quando la benedizione?”. Gli abbiamo dato il là. Armato di acquasantiera, breviario, spruzzino e micromegafono varca la porta e va incontro alla massa nera motociclista. “Ma io me la metto!”. Tiro fuori dalla borsa la fascia tricolore e la indosso. Padre Giovanni saluta e benedice: “Prima le nostre teste, poi le moto”. E si fa tutto il giro del piazzale ed oltre ad aspergere lamiere, serbatoi ed energumeni barbuti dall'aria tutt'altro che pia. Però si fanno il segno della croce. Una giornata di sole, di freddo, di energia sprizzante, di comlicità. “Oh, quest'anno si fa un raduno, qualcosa di ganzo con le moto!”. Promesso ai tanti compagni di vento riconosciuti al Montesenario. Augh...smanettoni. Leonardo


