
Domenica scorsa 20 agosto 2015 Borgo San Lorenzo, come tanti altri centri del Mugello, ha dignitosamente commemorato la “Liberazione” dagli eserciti tedeschi e dal fascismo, con una serie di celebrazioni che hanno coinvolto enti, associazioni, partiti, autorità amministrative, civili, militari, religiose e associazioni combattentistiche e d’arma. Nel pomeriggio si è svolta la mitica “Coppa della Liberazione” gara ciclistica per la categoria allievi, che quest’anno festeggia addirittura la 70° Edizione, quindi una delle più antiche gare ciclistiche giovanili della Toscana e d’Italia. E di queste manifestazioni non siamo stati avari di articoli e notizie; tutt’altro, altri nemmeno un rigo. Quest’anno, in occasione appunto di questa significativa data, credevamo che nel catalogo appositamente stampato dall’Anpi e dal C.C. Appenninico 1907, come viene fatto ormai da tantissimi anni, finalmente qualcuno si ricordasse di coloro che idearono, allestirono ed organizzarono, anche con sacrifici finanziari personali, questa manifestazione ciclistica nel ricordo appunto della liberazione della nostra cittadina. Invece nulla, come al solito, citando persone e uomini che non ebbero nulla a che vedere, se non dopo qualche anno. Non riusciamo a comprendere la motivazione di questo silenzio, poichè credevamo in questo Settantesimo, anche per un minimo di rispetto, che venissero ricordati quei dieci borghigiani che iniziarono questa magnifica avventura sportiva, ma non è difficile capirlo, e ne siamo dispiaciuti. Pensate un po' cari lettori se nei nostri libri storici sportivi avevamo saltato i soci fondatori, non so, del Club Ciclo Appenninico 1907 o dell’A. S. Fortis Juventus 1909 senza contare dell’ U.S. Velox 1904, quello che ci sarebbe caduto in testa. Ma lasciamo perdere, perché amanti come siamo della verità storica, eccoci a ricordare, con dati di fatto e documentazione d’archivio, come, quando e chi, furono gli ideatori della Coppa della Liberazione. Eravamo nel luglio del 1946, il paese era quasi semidistrutto, e sulla scia dell’entusiasmo che suscitava il grande di Gino Bartali, a Borgo San Lorenzo un gruppo di sportivi borghigiani decise di fondare il Gruppo Sportivo Giovanile “Gino Bartali”. Erano: Amilcare Giovannini “avvocatino”, Leto Sabatini, Carlo Ciani “corpettine”, Alfredo Mattioli (vivente), Leopoli Saletti, Mario Soriani (vivente), Avv. Marcello Vallini, Silvano Guidotti “nacchioli”, Marcello Valecchi (vivente), Adolfo Bordati e Emilio Barletti “naccino”. Furono subito tesserati alcuni giovani ciclisti (Francesco Torrini, Leo Pasquini, Ideale Saletti, Tullio Guarnieri - scomparso venti giorni orsono - e Bruno Cammelli), che nelle gare ottenevano buoni piazzamenti. Si avvicinava l’anniversario della Liberazione e i dirigenti del Consiglio Direttivo della “Bartali” riunitosi nell’abitazione di Amilcare Giovannini in via Francesco Pecori Giraldi al numero civico 12 (era indisposto e non poteva uscire di casa), decisero all’unanimità di organizzare una gara ciclistica che venne denominata “Coppa della Liberazione”. Fu stampato un manifesto nel quale così si leggeva: “Borgo San Lorenzo, 27 agosto 1946. Il popolo di Borgo San Lorenzo celebra l’11 settembre p.v., il secondo anniversario della liberazione. Il Gruppo Sportivo Giovanile “Gino Bartali” allo scopo di rendere maggiormente significativa tale data organizza una gara ciclistica denominata I° Coppa della Liberazione riservata alla categoria allievi -”. Ecco l’inizio, ecco chi organizzò la I° Coppa ella Liberazione. Com’è noto fu vinta da Marcello Mealli ( presente domenica scorsa a Borgo dove gli è stata consegnata una medaglia d’oro), mentre Ideale Saletti, Francesco Torrini e Tullio Guarnieri giunsero rispettivamente terzo, sesto e settimo. Per questa manifestazione fu firmata una cambiale di ventimila lire e ci vollero degli anni per…scontarla in toto. L’anno successivo (1947) fu organizzata sempre dal G.S. Giovanile “Gino Bartali” (vinse Achille Ragazzini della leggendaria “Corbari” di Faenza), per passare poi il testimone al Club Ciclo Appenninico 1907 e all’Anpi Sport. A parte la locandina della prima gara, inserita nel catalogo di questa manifestazione e segnatamente in questo 70° Anniversario, mai una volta è stato citato le note storiche di cui sopra, mai; ecco perchè la nostra amarezza. Il giornalista e scrittore, l’amico Bruno Confortini (fra breve ci sarà un suo libro su Guido Boni), nelle presentazioni di questa manifestazione è stato l’unico che ha avuto l’onestà intellettuale di citare quello che è stato e di questo lo vogliamo scrivere, evidenziare e ringraziare. Ci piace il ciclismo, vogliamo bene alla Coppa della Liberazione per motivi strettamente famigliari e perchè amiamo lo sport e se nel futuro, rimane il silenzio, non ci sono problemi, continueremo a ricordare la verità storica d’inizio della leggendaria “Liberazione”, senza paura e senza timori reverenziali per nessuno. Al centro Amilcare Giovannini, presidente del G.S. Giovanile “Gino Bartali” con a sinistra Tullio Guarnieri (scomparso due settimane orsono) e a destra Bruno Cammelli. L’immagine fotografica del bozzetto del Trofeo Caduti Partigiani (1950), realizzato dal pittore Arrigo Dreoni e dallo scultore Antonio Berti, su idea di Amilcare Giovannini amico fraterno dei due grandi artisti mugellani; si legge “ – Antonio Berti a Giovannini con simpatia e amicizia. ( più sotto), Arrigo Dreoni, Borgo San Lorenzo, 24 settembre 1950 –“.
RENZO MARCHETTI
SCUSATE LA MIA INTROMISSIONE,SIAMO PROIETTATI IN UN MONDO FATTO DI TANTE CHIACCHERE BASTA VEDERE COME E' RIDOTTA L'ITALIA RICORDO E NE FACCIO TESORO DI QUANDO IL PAESE DI BORGO SAN LORENZO SUBI' LE INCURSIONI AEREE TUTTO DISTRUTTO EBBENE SE AL POTERE DEL PAESE CI FOSSE STATO I POLITICI DI OGGI SI ERA ANCORA NEL CAMPO DEL PAOLI DOVE IL PAESE SI ERA RIPARATO.LA STORIA DEVE ESSERE ONESTA NON FAZIOSA E A BORGO E' SEMPRE STATO FAZIOSO SU TUTTO ANCHE NELLO SPORT.QUESTO E PER CHI SCRIVE DEL PASSATO HO VISTO TANTE PORCHERIE FATTE DAI POLITICI PERSINO QUANDO VENDIETERO I TIGLI DEI GIARDINI DEL PAESE.RENZO MARCHETTI
sergio
Salve Gente, il mio argomentare penso sia stato civile e pacato, nel mio breve intervento ho espresso sinteticamente una piccola parte del mio modo di essere e di pensare, senza definire alcuno ne puerile ne di basso profilo. Vi ho letto tutti con interesse e rispetto. Cordialmente sergio
RENZO MARCHETTI
CIAO ALDO,HAI APERTO NON UN CASSETTO MA UNA CASSAFORTE. RICORDO LA PRIMA CORSA DELLA COPPA DELLA LIBERAZIONE ORGANIZZATA DAL GRUPPO BARTALI ERA IL 1946 ERO RAGAZZO MOLTO CURIOSO E PERTANTO SEMPRE NEL MEZZO,VEDERE RAGAZZI PIU' GRANDICELLI CON BICICLETTE DA CORSA I DIRIGENTI E ACCOMPAGNATORI ARRIVATI A BORGO SAN LORENZO CON I CAMION DELLE FERROVIE E LA FERMATA DOVE ERA LA COOPERATIVA DEI FERROVIERI. OGGI HO QUASI 80 ANNI NESSUNO DEI DIRIGENTI CHE ORGANIZZANO E HANNO ORGANIZZATO LA COPPA DELLA LIBERAZIONE AVEVA RICORDATO CHE I PIONIERI DELLA CORSA ERANO DEL GRUPPO GINO BARTALI CON SEDE ALLA MAGNOLIA, RICORDO LA VISITA DI BARTALI AL GRUPPO SPORTIVO.NON VOGLIO ESSERE POLEMICO MA NEL PAESE SI PARLAVA E SI AGIVA VERSO UN COLORE E NON SI VEDEVA ALTRO.MIO NONNO E' STATO UNO DEI FONDATORI DEL CIRCOLO VELOX ED ERANO VISTI NON BENE ( ERANO I FAMOSI PIPISTI DI DON STURZO) E FREGUENTAVANO IL BAR DEL VATICANO OGGI BAR ITALIA.GRAZIE PER AVER RIES
RENZO MARCHETTI
UMATO E PORTATO ALLA LUCE LA VERITA' SULLA COPPA DELLA LIBERAZIONE DI BORGO SAN LORENZO,UN ABBRACCIO RENZO MARCHETTI
ALFREDO
una intromissione puerile e di basso profilo. mi creda
sergio
Anche il mio nome sergio, ma di ciclismo non mi interesso, come non mi interesso di altri argomenti quando si fanno partire da troppo lontano. Scusatemi l'intromissione, ho segnalato l'omonimia.
luigi
signor Aldo, le stringo anche se virtualmente la mano.
ALDO GIOVANNINI
Gentile signor Sergio, Forse questa lettera se laveva indirizzata ad altri Siti o giornali, che non hanno scritto nemmeno un rigo su questa gara, era pi coerente. Comunque sia, per quanto riguarda le sue motivazioni Le ricordo, anche se non siamo obbligati visto che lo facciamo per diletto e non per lucro, non eravamo allarrivo per ragioni famigliari, quindi abbiamo chiesto lordine darrivo ai dirigenti del CCA1907, scrivendo una recensione della Liberazione. Se i dirigenti o qualche famigliare mi avessero detto che il quarto arrivato era un ragazzo borghigiano, poich non potevo indovinarlo, con grande gioia lo avrei ricordato, come ho sempre fatto, scrivendo su Giulio (vedi le gare di Luco ed altre), diversi articoli inserendo anche limmagine del giovane ciclista, senza attendere chicchessia e nello stesso momento senza mai avere ottenuto un miserograzie! Ma questo fa parte del gioco. La cosa buffa, che ha fatto sorridere tanti le
ALDO GIOVANNINI
ttori, quando scrive : ..del passato non ne possiamo pi.. Egiusto ricordarsi del passato se, soprattutto, vogliamo vivere meglio il presente ed il futuro... . Ma allora! Vede caro Sergio, se non ci fossero stati sportivi borghigiani che con tanta passione ed altrettanti sacrifici non avessero portato avanti la secolare attivit sportiva paesana, stia tranquillo che la Fortis Juventus 1909 non avrebbe mai giocato contro il Parma la settimana scorsa e il giovane Giulio non avrebbe mai partecipato alla 70 Coppa della Liberazione. Mi stia bene con cordialit. n.b.: Se vuol visionare la recensione su una gara dove era impegnato il giovane Giulio Chiti, vada su internet e clicchi la seguente dicitura: Da Aldo Giovannini mercoled 8 maggio 2013 Ciclismo. La coppa Lavoratori a Luco. Poi, se crede, mi faccia sapere.
gianni
signor Chiti, ma ha avuto l'accortezza nel dire all'estensore dell'articolo della corsa vera e propria ( questa precisazione storica tutt'altra cosa), che il quarto era suo figlio!
alfredo
ho l'impressione che il lettore abbia preso fischi per fiaschi. L'articolo una parentesi storica giusta e sacrosanta, l'altra il presente. Mi sembra chiaro.
Nicola Di Renzone
Gentile Sergio, sono Nicola Di Renzone, direttore di OK!Mugello. IL fatto che nell'articolo abbiamo parlato del passato non vuole dire che il presente non ci interessi, anzi. Il fatto che la corsa abbia radici cos antiche potrebbe generare orgoglio (giustamente) tra i vincitori. Riguardo alla cronaca stretta le preannuncio che a breve pubblicheremo un altro articolo con una bella intervista agli attuali direttori sportivi del Ciclo Appenninico. Quindi, come vede, non ci occupiamo solo del passato. La saluto.
marcello
gi, ma non dire niente di coloro che iniziarono questa avventura nel '46 sportiva, mi sembra fuori luogho e di cattivo gusto
sergio
Vorrei parlare del presente ,dell' evento sportivo ,perche del passato non ne possiamo piu'. E'giusto ricordarsi del passato se,soprattutto, vogliamo vivere meglio il presente ed il futuro. Riprendendo un passaggio dell' articolo direi anche " un minimo di rispetto " per il nostro concittadino GIULIO CHITI, bravissimo atleta che come piu' di altri conterranei, in passato,(secondo solo a Ideale Saletti ) ha ottenuto un onorevole 4 posto nella gara ciclistica di domenica scorsa nella quale hanno partecipato i migliori atleti italiani. Forse troppo giovane per essere ricordato (giornalisticamente parlando).Perche' non parlarne e/o dare informazione di una prova cosi' meritevole ?? E' incredibile
luigi
se all'inizio non c' stato il loro tornaconto politico, se ne...scordi signor Giovannini. Il mio plauso per aver sempre scritto sulla coppa della Liberazione nonostante il silenzio. Io avrei chiuso e lasciato perdere da molti anni. Ma lei una persona onesta.