
Minacce dal passato, misteri archeologici, lo spettro di un’antica civiltà i cui segreti si stagliano come ombre inquietanti sul tempo presente: sono questi gli ingredienti de Il poggio dei cipressi (Sarnus, pp. 272, euro 15), intrigante romanzo a metà fra avventura e thriller con cui Daniele Lotti inaugura una trilogia all’insegna della suspense. Lotti, classe ’67, è alla sua quinta fatica editoriale. Dopo aver commosso il pubblico con Luca può volare, romanzo-verità scritto con Luca Vanoli per Mursia nel 2015, affrontando la disabilità con coraggio e fuori dagli schemi, lo scrittore comasco torna al genere mystery, il suo consueto, scegliendo questa volta la Toscana come ambientazione. “È la terra in cui sono cresciuto, a cui sono affezionatissimo, e dove torno sempre volentieri... anche con la scrittura”, spiega Lotti, che tra gli antenati vanta dei toscani d’eccezione: è stato suo nonno, Betto Lotti (1894-1977), pittore della corrente storicizzata del primo Novecento fiorentino, a trasmettergli l’amore per l’arte e la letteratura. Protagonista del Poggio dei cipressi è Ledo Antinelli che, ereditata dal padre una grande tenuta nei pressi di Montepulciano, la vende a una facoltosa cliente americana. Da quel momento, però, ha inizio una serie di eventi misteriosi e sconcertanti. Qualcuno non è affatto felice alla notizia della rapida conclusione dell’affare: sono uomini potenti celati nell’ombra, profondamente legati a quella tenuta in Val di Chiana, e discendenti di un’antichissima civiltà le cui tracce sono nascoste nelle pieghe della storia. All’interno della proprietà, sotto una collina coperta di cipressi, è custodito il più sacro monumento del loro glorioso passato, che deve essere protetto ad ogni costo...Tutti coloro che sono interessati si prega segnarsi le seguenti info: Gherardo Del Lungo (335 1373725); Eventi Pagliai s.r.l.; tel. +39 055 7378721;fax +39 055 7378761; press@eventipagliai.com