
Galleria fotografica
Che le mense scolastiche siano nell'occhio del ciclone è un dato di fatto. Attenzionate fino a spaccare il capello in quattro e analizzate da esperti di ogni settore finiscono spesso sulle cronache purtroppo aggiungiamo, perché su chi si occupa di alimentare i bambini e quindi il futuro della nostra società vorremmo scrivere e leggere solo notizie bellissime e virtuose.
Questo il sogno, ma la realtà brutale è altra.
Non scomoderò l'ideale di cibi sani e magari anche saporiti seppur salutare per educare all'alimentazione i più piccoli ne scomoderò il cromatismo e il food architecture ce tanto piace agli chef ma mi fermerò a chiedere solo il basico.
Non vermi trovati nell'insalata (segno che è fresca ha ironizzato qualcuno!) menù scarsi e poco appetibili e addirittura la virata "territoriale" imposta da Cristina Giachi ai tempi del suo assessorato a Palazzo Vecchio che fra cecina e altre toscanità imposte aveva creato dibattiti a non finire non tanto sul gusto degli alimenti poco graditi ai più piccoli che voleva forzatamente educare quanto al seguente e preoccupante speco alimentare.
Senza finire poi ai casi estremi su cui non abbasseremo mai la guardia come il caso di salmonellosi dell'autunno che ha visto nell'occhio del ciclone la società esterna Qualità e Servizi (tanto per non fare nomi e cognomi) quando ben 246 studenti e 23 adulti di scuole di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Barberino di Mugello e Carmignano sono rimasti intossicati con 98 di essi che dovettero ricorrere alle cure del pronto soccorso, e 23 vennero ricoverati; secondo la Procura a causa di pomodorini ciliegini crudi che non sarebbero stati adeguatamente disinfettati prima di essere utilizzati nelle mense scolastiche e che hanno causato 50 querele e pare altri episodi sospetti.
Tutto finito in una bolla di sapone?
Più o meno, soprattutto perché ad oggi, oltre le scuse di circostanza dei vertici aziendali nessuno ha pagato anche se le responsabilità sono state ben dimostrate dalla Procura come ha sottolineato il Comitato Action Salmonella formatosi dopo il caso.
Dopo l'episodio non sono seguite misure correttive: nella mancanza di conformità nel trattamento di alimenti e temperature di stoccaggio e trasporto; nelle anomalie nei protocolli di sicurezza adottati, come il lavaggio di verdure non conforme agli standard previsti; negli errori nel controllo delle temperature nei punti di somministrazione e dei tempi di permanenza dei pasti tra preparazione e distribuzione.
In questi giorni di fine anno scolastico (finiti i soldi e le scorte di magazzino?) si assiste in alcune scuole fiorentine a improvvisi e inattesi cambi di menù.
Esempio si annunciano polpette di carne salvo poi in loro vece veder comparire nel piatto fagioli in scatola...
Va bene che nel cambio la proteina rimane (da animale a vegetale) ma è chiaro che anche qui c'è un cambio non previsto e una questione di gradimento dei bimbi con conseguente eccesso di scarto.
Ciò che ha fatto più riflettere e mandato sulle furie alcuni genitori è stato però leggere nel menù di alcuni giorni fa che come primo piatto era previsto "bastoncini di finocchi"..... a cui poi seguiva un secondo di straccetti di pollo con contorno di purè (immaginiamo di patate).
Se la scuola in questione fosse una moderna e alternativa scuola vegana ci sarebbe poco da sorprenderci sulla sostituzione della pasta con i bastoncini di finocchio ma siccome trattasi di una normale scuola d'infanzia e primaria pubblica fiorentina molti hanno trasecolato per la sostituzione e per il menù nella sua interezza: scarso nella forma, nella sostanza e nel sapore.
I bastoncini di finocchio - peraltro privi di ogni condimento - all'improvviso diventano carboidrati?
La verdura cruda non è uno degli alimenti che merita maggiore attenzione per i pregressi?
Tant'è che i bambini si alzano da tavola con le pance semivuote (da notare la quantità di proteine...) poiché dopo i finocchi crudi e sconditi hanno avuto nel piatto cinque straccetti di numero di pollo, un pugnello di purè e una piadina/frittata (non si sa bene nemmeno cosa fosse dato che i bambini l'hanno definita in un modo diverso, ma comunque non era prevista nel menù) e i genitori pagano una retta che prevede tutt'altro menù e soprattutto si garantisce bilanciato...