
L’Istituto Fanfani di Firenze ha licenziato un rappresentante della Rsu della Filcams Cgil, con motivazioni formali legate a presunti problemi disciplinari. La Filcams Cgil, tuttavia, considera l'atto come un tentativo di intimidazione e un'azione gravissima, che in realtà maschera un malcontento dell'azienda nei confronti delle richieste sindacali avanzate. Secondo il sindacato, il licenziamento sarebbe una risposta all'attività di difesa dei diritti dei lavoratori condotta dal rappresentante, in particolare in relazione al rispetto del Contratto nazionale, che l'Istituto Fanfani non avrebbe osservato.
L'azienda, recentemente rilevata da una nuova società con l'obiettivo di espandere il proprio business, sta imponendo orari di lavoro estremamente gravosi, 7 giorni su 7, dalle 7:00 alle 22:00, senza rispettare le disposizioni contrattuali in merito. La Filcams Cgil ha più volte chiesto chiarimenti sul piano industriale dell'azienda, che non è mai stato illustrato, e ha tentato di negoziare orari di lavoro più equi, senza ottenere risultati soddisfacenti. Il rappresentante licenziato ha giocato un ruolo centrale nella difesa dei colleghi contro queste condizioni lavorative, che hanno portato molti lavoratori a valutare l'idea di dimettersi.
Il sindacato denuncia inoltre che le lettere di contestazione disciplinare sono state sempre inviate alla vigilia degli incontri sindacali, in quello che appare come un attacco diretto al dissenso e alle richieste di tutela avanzate dai lavoratori. Per la Filcams Cgil, si tratta di un atto intimidatorio volto a colpire chi esprime critica verso la gestione aziendale. Il sindacato ha annunciato che, con il supporto legale, valuterà tutte le azioni necessarie per ottenere la reintegra del lavoratore e tutelare i diritti sindacali.