In occasione del 70° anniversario della Liberazione (1945/2015), anche Borgo San Lorenzo come tanti altri comuni del territorio ha festeggiato e commemorato, se pur in tono ridotto, questa significativa ricorrenza. La cronaca ci racconta ( nei nostri scritti non è mai mancata un anno), che una parte delle autorità civili e militari, associazioni combattentistiche e d’arma, associazioni di volontariato e pochissimi cittadini, hanno assisto alla Santa Messa all’interno della Pieve di San Lorenzo e successivamente davanti al municipio si è formato un corteo, con in testa la Banda Filarmonica di Marradi Popolano, con circa 100 persone per deporre le corone d’alloro nei tre Monumenti simbolo di Borgo San Lorenzo; piazza Dante (Caduti della Prima Guerra Mondiale); piazza del Poggio (Monumento alle Vittime Civili); piazza Martiri della Libertà (Monumenti ai Caduti Partigiani), quindi un momento di raccoglimento nella Cappella Ossario al cimitero della Confraternita di Misericordia per poi tornare davanti al Municipio per la prolusione ufficiale. Sinceramente credevamo che venisse allestito ed organizzato qualcosa in più (a parte i convivi al Foro Boario), poichè 70 anni non sono poca cosa della storia italiana in particolare e del Mugello in generale. Ed è proprio per questo che abbiamo sentito il dovere morale, dato che nessuno lo ha fatto, dato che nessuno ha ricordato ( saremo felici se qualche associazione ci dicesse: Il 25 aprile noi eravamo lì, abbiamo preso un po di tempo per ricordare coloro che si immolarono per la nostra libertà!), andando a deporre un fiore ai due Monumenti dei Caduti Americani sul Passo del Giogo, prima sopra Ponzalla all’Ommorto e successivamente al Sasso di Malaguardia, dove fra il 1943 e il 1944, in piena e tragica guerra, 350 giovani soldati americani (ripetiamo 350!!), molti dei quali di chiare origini italiane (basta leggere i loro nomi sulle lapidi), facenti parte del 363° Reggimento Fanteria e del 338° Reggimento Guastatori, furono trucidati da parà tedeschi nascosti fra gli anfratti di Monte Altuzzo. Ma nonostante tutto questo, nonostante cioè che la nostra libertà la si deve in massima parte a questi soldati, nel 1964 la statua del soldato americano di Ponzalla fu divelta e spaccata lasciando anche la firma a sinistra del basamento (emblema della falce e martello), così nel 2000 quando il Cippo del Sasso di Malaguardia fu imbrattato lasciando anche qui la firma (emblema della svastica). Ma tant’è, gli “emeriti idioti” ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre. Buon 25 aprile a tutti, e un riverente ricordo a coloro che lasciarono la loro vita sui tornanti del Giogo per la nostra libertà e la nostra democrazia. Monumento a Ponzalla fotografato il 30 marzo 1964 (come si legge alla base della fotografia) prima dell’abbattimento della statua del soldato; restaurata si trova al Cimitero alleato agli Alfani. Monumento di Ponzalla (ottobre 1964) spaccato. Cippo del Sasso di Malaguardia ( febbraio 2000), imbrattato (Foto e archvio A.Giovannini)
zaffo
Scusate se ignorantemente ma con rispetto mi intrometto in un fatto di portata storica cos grande, che dato l'importanza e il tempo trascorso non riesco pi a seguire....intendiamoci lo stolto sono IO !! Lo dico sommessamente, lungi da me l'indisporre chi che sia; ma non sarebbe il caso di passare ad una nuova fase della LIBERAZIONE? Ovvero rinverdirla, renderla pi attuale, pi concreta. La butto l....questo quello che pi io attualmente agogno. L'essere LIBERATO da questi mestieranti della politica. Lo so un utopia, altro che alleati e sbarchi vari ci vorrebbe, comunque per 5 minuti scrivendo questo ho sognato.
luigi
la lotta per la libert al nazifascismo non stata solo di una parte ma di tanti altri. Grazie Giovannini per avercelo ricordato.
Aldo Giovannini
Ha ragione signor Marcello, ma la fretta per far giungere quanto prima il pezzo in Redazione, una brutta consigliera. Non si rilegge ed ecco gli immancabili errori ortografici. Mi perdoni.
Saverio Zeni
Gentile Marcello la ringraziamo della segnalazione che abbiamo prontamente corretto.
marcello
GENTILE SIGNOR GIOVANNINI, CI SONO DIVERSI ERRORI ORTOGRAFICI, MA I MIEI COMPLIMENTI PER LA SUA RECENSIONE, PRECISA, E VERA.